Manel Sanromà: il City Protocol e la costruzione della città del futuro

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Il City Protocol è una comunità di città, imprese e università  che sfrutta la conoscenza e l’esperienza nelle città di tutto il mondo per accelerare la trasformazione sostenibile. Durante il convegno inaugurale di Smart City Exhibition, Manel Sanromà, direttore di City Protocol e Chief Information Officer della città di Barcellona ci ha raccontato quali sono le linea guida  dello sviluppo di un approccio di sistema alla trasformazione della città al fine di consentire una migliore collaborazione tra gli attori urbani coinvolti nella costruzione della città del futuro. Gli abbiamo chiesto di introdurci cosa è il City Protocol e quali sono i suoi obiettivi.

29 Ottobre 2013

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Francesca Battistoni

Il City Protocol è una comunità di città, imprese e università  che sfrutta la conoscenza e l’esperienza nelle città di tutto il mondo per accelerare la trasformazione sostenibile. Durante il convegno inaugurale di Smart City Exhibition, Manel Sanromà, direttore di City Protocol e Chief Information Officer della città di Barcellona ci ha raccontato quali sono le linea guida  dello sviluppo di un approccio di sistema alla trasformazione della città al fine di consentire una migliore collaborazione tra gli attori urbani coinvolti nella costruzione della città del futuro. Gli abbiamo chiesto di introdurci cosa è il City Protocol e quali sono i suoi obiettivi.

Cosa è il City Protocol?

L’idea del City Protocol è nata due anni fa a Barcellona da alcune persone della municipalità che stanno lavorando nel campo della Smart City. Ci ispiriamo all’Internet Protocol, ed è stato sviluppata alla stessa maniera. Faremo una società come l’internet society che si chiama City protocol Society e che sarà detentrice del brand di City Protocol.

Noi crediamo che sulle Smart Cities c’è molto entusiasmo, le aziende vogliono fare grandi progetti con le città . Questo va bene ma è una fase primitiva del quadro della città intelligente. Pensiamo che sia arrivato il momento della collaborazione non solo tra le città ma tra le città, le industrie che hanno la tecnologia a disposizione e i centri di ricerca che vogliono studiare la tecnologia applicata alla città.

Questi tre grandi stakeholder devono collaborare a livello mondiale perché la questione della Smart City non è marginale ma fondamentale per lo sviluppo sostenibile dei nostri territori. L’idea che abbiamo è quella di sviluppare attraverso gruppi di lavoro documenti che vanno dall’informazione alla standardizzazione per capire la via migliore che porta alla Smart City.

Chi può partecipare al city protocol? Come si può entrare a far parte del network?

È un’organizzazione di istituzioni non di persone, città, compagnie, o società civile organizzata ( non- profit o associazione , cooperativa ) possono prenderne parte. Il pilastro centrale quindi sono i Comuni ma anche altri livelli di governo possono partecipare. La società è stata costituita questo mese in California per dare più legittimità internazionale. La segreteria è a Barcellona ma ruoterà in altre città negli anni a venire.
La prima riunione del Board si terrà il 31 ottobre a Barcellona.

Come è composto il board?

Sono 7 i membri fondatori : Città di Barcellona, Amsterdam, Quito, e organizzazioni non profit come l’Università di Chicago e l’accademia New sciences.
Abbiamo cominciato a giugno 2012 con un primo workshop e abbiamo iniziato il lavoro con 30 volontari . In un futuro, visto che la società è aperta e democratica. Barcellona non sarà nel board ma ci saranno altre città.

Come è composta l’organizzazione?

Tre sono i pilastri dell’organizzazione: City protocol society, City Protocol task force e Capitoli locali.
Vorremo creare delle antenne locali: pensiamo di avere per esempio il capitolo locale del City Protocol in Emilia Romagna con città, aziende e centri di ricerca.
L’organizzazione locale si riconosce poi in quella globale di City Protocol society.
City protocol task force invece è composta di persone che fanno parte del city protocol society: cittadini , professionisti che vogliono contribuire alla realizzazione degli obiettivi generali. 

Pensando al futuro di City protocol, quali saranno i benefici che il City Protocol porterà alle città?

Quello che è importante è il prodotto: avere un documento che parla di smart city a tutti e che possa rappresentare la sintesi dei bisogni e gli interessi dei 3 attori fondamentali: aziende, istituzioni, società civile
È come una Wikipedia del sapere sulla città e la smart city.
È importante sviluppare bene la dimensione locale e i gruppi di lavoro sui problemi specifici della città che poi vengono confrontati in dimensione globale. 

Quanto la città intelligente è al centro del City Protocol?

La città intelligente è alla base del City Protocol. Noi non abbiamo parlato direttamente di Smart City perché la cosa importante è la città ma il City Protocol favorisce la città intelligente con la dimensione dello “sharing” a livello globale delle esperienze , dei problemi e delle soluzioni La Globalità è centrale : i problemi sono uguali in tutte le città . Le città sono tutti differenti come gli uomini: come noi abbiamo però una fisiologia che è uguale e per questo abbiamo la medicina, le città hanno problematiche similari che vanno affrontate insieme lavorando sulle soluzioni e su nuove visioni.

 

Guarda l’intervento di Manel Sanromà durante il convegno inaugurale di Smart City Exhibition. 

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