Piano “Roma Smart City”: un approccio per sostenere la crescita digitale e culturale
Sono 81 i progetti di innovazione digitale inseriti all’interno del Piano Roma Smart City, approvato il 9 marzo 2021, con ambiti di applicazione che vanno dalla sicurezza allo sviluppo economico, dalla partecipazione culturale alla trasformazione urbana, dal turismo all’educazione, al sociale, comprendendo anche i settori strategici dell’energia, ambiente e mobilità. L’obiettivo è costruire una città a misura di city user, grazie alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie digitali
6 Maggio 2021
Raffaele Gareri
Capo Dipartimento Trasformazione Digitale, Roma Capitale
Lo scorso 9 marzo con l’approvazione del piano “Roma Smart City”, l’amministrazione capitolina si è dotata per la prima volta di uno strumento propedeutico alla costruzione di una città intelligente, a misura di city user, grazie alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie digitali.
Next stop: #RomaCapitaleSmart
Il piano “Roma Smart City” è un documento programmatico (di tipo metodologico e strategico) che nasce per ripensare l’organizzazione delle aree e dell’organizzazione urbana in funzione del benessere non solo delle persone ma anche del pianeta secondo il modello dell’ecosistema e della resilienza trasformativa. Ossia davanti alle difficoltà o agli eventi traumatici non solo è indispensabile reagire positivamente (resilienza), ma allo stresso tempo è necessario ripartire programmando, insieme, un futuro più sostenibile (resilienza trasformativa) così come suggerito anche dai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile contenuti nell’Agenda 2030 dell’ONU. La strategia di Roma Smart City si poggia su quattro pilastri già definiti nel corso del processo di redazione della Strategia di Resilienza della Capitale e che tendono a fare dell’Urbe una città: efficiente e al servizio dei cittadini; dinamica, robusta e dal carattere unico; aperta, inclusiva e solidale; che preserva e valorizza le sue risorse naturali grazie all’utilizzo sapiente delle più moderne tecnologie ICT.
Il Piano Roma Smart City: i numeri
81 progettualità, 10 ambiti di intervento prioritari (Sicurezza, Sviluppo Economico, Partecipazione Culturale, Trasformazione Urbana, Turismo, Educazione e Scuole, Sociale, Energia, Ambiente e Mobilità), 1 ambito interamente dedicato al coordinamento trasversale con il compito di garantire il presidio degli aspetti tecnologici, economici e comunicativi comuni a tutti i settori presi in considerazione. Oltre 200 milioni di euro investiti per i progetti già avviati. Individuati 239 tra indicatori della Città e KPI (Key Performance Indicator, Indicatore Chiave di Prestazione) necessari da un lato a valutare il risultato atteso in termini di qualità della vita all’interno della città e dall’altro il livello di digitalizzazione della città per l’erogazione di servizi strumentali al miglioramento di quegli stessi indicatori. Questi alcuni dei numeri del Piano Roma Smart City, frutto di un lungo percorso partecipativo e di un lavoro di concertazione e condivisione iniziato nel 2019 e che lo scorso anno ha portato alla stesura delle Linee tecniche d’indirizzo per il piano strategico Roma Smart City.
In un’ottica ecosistemica e sinergica il Dipartimento Trasformazione Digitale di Roma Capitale, con l’Ufficio di Supporto alla Transizione Digitale, ha avuto il compito di istituire il tavolo di coordinamento progettuale-operativo territoriale, coinvolgendo i diversi attori della città (19 Dipartimenti, 7 Società Partecipate, 16 Atenei, Municipi, Imprese e il Laboratorio Smart City di Roma Capitale). Per ciascun progetto preso in considerazione è stato misurato il grado di smartness ispirato ai cinque principi fondanti del Piano Roma Smart City: sostenibilità ed impatto sulla città, collaborazione e condivisione, coerenza tecnologica, valutazione dei risultati, reperimento delle risorse finanziarie. A questo proposito nel Piano sono stati individuati tutti i dettagli relativi ad ogni singola progettualità selezionata, compreso lo stato del progetto, il valore economico e l’aderenza ai Global Goals.
I progetti del Piano Roma Smart City
Come si diceva, al momento sono 81 i progetti di innovazione digitale inseriti all’interno del Piano Roma Smart City con ambiti di applicazione che vanno dalla sicurezza allo sviluppo economico, dalla partecipazione culturale alla trasformazione urbana, dal turismo all’educazione, al sociale, comprendendo anche i settori strategici dell’energia, ambiente e mobilità.
Tra le iniziative inserite nel documento programmatico troviamo “Roma Data Platform”. Si tratta della piattaforma avviata per raccogliere, analizzare ed esporre i dati interni ed esterni relativi a Roma Capitale. I dati saranno messi a disposizione prioritariamente di addetti ai lavori e sono previste inoltre sperimentazioni di servizi e modelli di cooperazione con istituzioni e privati. Il progetto ha come fine ultimo la promozione del turismo e dello sviluppo economico, ma anche l’incremento della sicurezza e l’introduzione di nuovi servizi alla collettività.
“Star” invece è la piattaforma Segnalazione e Tracciamento delle Anomalie sulle strade di Roma, realizzata con l’obiettivo di gestire in maniera più efficace e più efficiente i lavori di sorveglianza e pronto intervento sulle strade della Grande Viabilità (circa 800 km) del Comune di Roma. Inoltre, il nuovo metodo di gestione Pavement Management System (PMS) permetterà di avere una mappatura delle strade da riasfaltare, con l’obiettivo di ottimizzare le spese, di pianificare gli interventi rendendoli più efficienti e di risparmiare fino a tre volte sul lungo periodo.
L’iniziativa rivolta a favorire il risparmio energetico, ma non solo, è “Life-Diademe”. Si tratta di un progetto che introduce un nuovo sistema di controllo dell’illuminazione stradale, mirato a ridurre il consumo energetico del 30% e, conseguentemente, l’inquinamento luminoso e atmosferico. Una rete di 1.000 sensori posizionati nell’area di test nel quartiere Eur di Roma acquisirà dati su rumore, traffico ed inquinamento atmosferico.
“QR Code” è la Segnaletica turistica interattiva che verrà installata in 100 siti di maggiore interesse storico-artistico della città. Un servizio innovativo di orientamento e consultazione di contenuti multimediali (che rimanda a un’apposita sezione sul portale ufficiale) accessibile dal proprio smartphone, tramite la scansione di un QR Code.
La governance del Piano per governare la complessità
Il Piano è pensato per essere uno strumento dinamico e work in progress che stimola e recepisce i bisogni e le aspettative del city user rendendo la nuova tecnologia digitale lo strumento in grado di migliorare la qualità della vita delle persone, gestire in modo intelligente le risorse e perseguire gli obiettivi di sostenibilità ambientale, economica e sociale.
Come accade per ogni sistema complesso, anche la Smart City richiede un’organizzazione che, oltre a garantire le pari opportunità ed una partecipazione attiva e collaborativa di tutti gli stakeholder, deve superare il modello di governo delle progettualità basato sulla separazione a silos di ruoli, competenze e responsabilità. A questo scopo Roma Capitale si doterà di un modello di governance basato su tre livelli: la governance strategica è affidata al Consiglio della Smart City composto dalla Sindaca e da sei membri della Giunta definiti dalla stessa con cadenza semestrale (il Consiglio verrà allargato, a seconda delle tematiche, alla Consulta dei Presidenti dei Municipi e agli Amministratori delle Società Partecipate); la governance progettuale è affidata al Comitato guida della Smart City, un board interdipartimentale composto da sei Direttori Apicali definiti dalla Giunta e che verrà allargato, a seconda delle tematiche, agli altri Direttori Apicali e ai Responsabili della struttura ICT delle Società Partecipate; la governance operativa è coordinata dall’RTD (Responsabile per la Transizione Digitale) e promossa dal Program Management Office (PMO). Inoltre a supporto degli organi di Governance sopra indicati sono prioritariamente a disposizione il Laboratorio Smart City-Forum Innovazione ed un Comitato Tecnico-Scientifico.
Il Piano Smart per una nuova visione strategica della Città
L’approvazione del Piano Roma Smart City si inserisce in un contesto storico-culturale fatto attualmente di grandi cambiamenti e profonde trasformazioni. La pandemia Covid-19, infatti, ha modificato (forse per sempre) stili di vita e di lavoro, promuovendo il ricorso alla digitalizzazione per ciò che riguarda molti aspetti della quotidianità. Se le disuguaglianze a cui assistiamo sono anche il frutto della reiterata promozione di modelli di sviluppo non sostenibili, oggi le città non rappresentano più il problema ma bensì la risposta a quel bisogno di cambiamento che, proprio a partire dalla rigenerazione urbana, è il motore per il superamento della crisi.
La città è ormai un sistema sociale urbano complesso, ricco di risorse e potenzialità, definito da una rete di relazioni ed interazioni in grado di soddisfare ogni giorno bisogni sempre più numerosi e sempre più eterogenei. Proprio questa complessità non ci consente più di governare le città secondo gli schemi del passato. Il Piano Roma Smart City è il primo strumento che offre una nuova visione strategica dell’Urbe per costruire e governare una nuova idea di Comunità Urbana.
Da ”macchina amministrativa” a “città piattaforma”: con il Piano Roma Smart City, la Capitale non è più solo un insieme di sedi fisiche e di logica organizzativa “da organigramma”, ma è una infrastruttura digitale basata su una rete di ecosistemi verticali, ciascuno con le proprie funzioni e le proprie competenze amministrative, in grado di dialogare tra loro e con le piattaforme abilitanti a livello nazionale. I risultati di questa rivoluzione tecnologica e culturale appena iniziata sono però già visibili: nella classifica ICityrank 2020 di FPA, il rapporto annuale sulle città più intelligenti e sostenibili in Italia, Roma Capitale si è aggiudicata il 4° posto guadagnando ben 11 posizioni rispetto allo scorso anno.
La parola chiave della trasformazione digitale in atto è: “servizi”. La Smart City può garantire al city user, mettendolo al centro con i suoi bisogni e le sue necessità, tutte le migliori opportunità possibili, a partire proprio dai servizi. Questa nuova visione di città fatta di ecosistemi interconnessi, e che si avvale della partnership pubblico-privato, ha il suo focus principale nella governance e nella condivisione dei dati che, raccolti e trattati nel rispetto di tutte le normative sulla privacy, consentono di erogare servizi sempre più mirati e personalizzati, impiegando in modo efficace ed efficiente le risorse a disposizione.