Poggiani: “Recuperiamo il tempo perduto sull’Agenda Digitale”
In vista del prossimo appuntamento a Smart City Exhibition, abbiamo intervistato Alessandra Poggiani, nuovo direttore dell’Agenzia per l’Italia Digitale, per sapere quali sono i principali obiettivi e le scadenze che l’Agenzia si è data. Dopo un lungo periodo di stallo l’Agenzia per l’Italia Digitale ha intenzione oggi di ripartire più snella e determinata. Concretezza operativa e rispetto delle tempistiche i primi due ingredienti per recuperare credibilità e aprire nuove prospettive per l’Agenzia. “Partiamo in ritardo, ma vogliamo recuperare il tempo perduto con rinnovata determinazione” ha dichiarato la Poggiani.
6 Ottobre 2014
Martina Cardellini
In vista del prossimo appuntamento a Smart City Exhibition, abbiamo intervistato Alessandra Poggiani, nuovo direttore dell’Agenzia per l’Italia Digitale, per sapere quali sono i principali obiettivi e le scadenze che l’Agenzia si è data. Dopo un lungo periodo di stallo l’Agenzia per l’Italia Digitale ha intenzione oggi di ripartire più snella e determinata. Concretezza operativa e rispetto delle tempistiche i primi due ingredienti per recuperare credibilità e aprire nuove prospettive per l’Agenzia. “Partiamo in ritardo, ma vogliamo recuperare il tempo perduto con rinnovata determinazione” ha dichiarato la Poggiani.
Ci racconta perchè secondo lei l’Italia è così “ritardata” in ambito digitale?
In effetti lo stato attuale del digitale italiano è in ritardo: dal punto di vista infrastrutturale abbiamo una carenza sul fronte delle reti di nuova generazione, che ci porta ad essere 10 punti sotto la media europea (68% dato italiano contro 78%) in quanto a famiglie connesse a Internet. Solo il 21% delle case è raggiunta dalla banda larga che garantisce almeno 30 mbps, contro il 62% dell’EU. Inoltre sono poche le imprese attive nel commercio elettronico (meno del 5% il dato italiano contro il 14% della media europea). Le imprese con almeno 10 addetti che hanno un sito web attraverso il quale ricevere ordinazioni o prenotazioni online sono l’11,7% del totale.
Le possibili cause del ritardo italiano in ambito digitale sono molteplici e non solo infrastrutturali: abbiamo un forte divario culturale, visto il basso grado di confidenza degli italiani con le tecnologie digitali e l’alta percentuale di popolazione che non ha ancora mai usato Internet (34%). L’azione di recupero del tempo perduto deve essere sia culturale, sia infrastrutturale.
Dopo un periodo di stallo, qual è oggi la strategia di lavoro dell’AgID?
Stiamo cercando di imprimere una maggiore velocità alla macchina burocratica dell’Agenzia senza perdere di vista la qualità e l’efficienza dei servizi erogati e delle attività svolte. Qualcosa di simile alla “metodologia agile” di sviluppo del software, ovvero quel particolare metodo che coinvolge quanto più possibile il committente, nel nostro caso i destinatari dei servizi, ottenendo in questo modo una elevata reattività alle sue richieste. Le persone e la collaborazione tra loro sono importanti tanto quanto i processi e gli strumenti: questo comporta una modalità più flessibile al cambiamento, dove le priorità possono essere modificate rapidamente in base alle esigenze del momento.
Abbiamo già utilizzato questa nuova modalità con il primo censimento delle banche dati delle amministrazioni, richiesto dal c.d. Decreto PA (Decreto Legge n. 90/2014), che dava solamente trenta giorni di tempo (il termine scadeva il 18 settembre) per comunicarle telematicamente ad AgID. In pochi giorni, l’Agenzia ha sviluppato un’applicazione semplice che consentisse ai destinatari dell’adempimento di comunicare l’elenco delle basi dati e degli applicativi che le utilizzano, predisponendo un modello da compilare, pubblicando una lista di domande frequenti e rispondendo a migliaia di richieste di supporto. Il risultato ottenuto è andato oltre le aspettative: dopo la scadenza per l’invio hanno risposto al censimento 10.290 tra amministrazioni e partecipate, inviando oltre 12 mila elenchi e fornendo informazioni su oltre 100 mila basi dati. Un tesoro di informazioni pronto per essere analizzato e studiato.
Da cosa intende partire l’Agenzia, quali sono le azioni più urgenti previste?
Intanto il primo passo è quello di rendere l’Agenzia finalmente operativa, ripartendo con la volontà di essere più aperti e trasparenti. Far capire il contributo di AgID nel miglioramento del Paese in ambito economico, culturale e sociale. Un grande passo in avanti è riuscire a portare a termine i progetti già avviati, senza cominciarne di nuovi, per evitare di buttare via nuovamente tempo e risorse.
Quali sono i progetti in corso?
Attualmente siamo coinvolti in 3 grandi progetti strategici. Il più ambizioso è SPID, ovvero il sistema pubblico d’identità digitale, un sistema che permetterà di utilizzare una sola identità digitale per accedere a molti servizi online, sia pubblici che privati. Poi abbiamo in fase di avanzato cantiere l’ANPR, l’Anagrafe Nazionale della popolazione residente, che raccoglierà tutte le anagrafi degli oltre 8000 comuni italiani, costituendo un punto unico di riferimento, sempre aggiornato, per le informazioni anagrafiche e di residenza per i cittadini italiani residenti in Italia e all’estero.
Stiamo completando la fatturazione elettronica, che dopo i primi buoni risultati nelle pubbliche amministrazioni centrali deve essere implementata a livello locale. Allo stesso tempo, stiamo portando avanti con la Banca d’Italia il nodo dei pagamenti, per fare in modo che cittadini e imprese possano sempre effettuare pagamenti di multe, tributi, rette scolastiche, bollette, ecc. in modalità elettronica a favore delle amministrazioni e dei gestori di pubblici servizi.
Abbiamo riattivato il comitato per le comunità intelligenti e definiremo a breve la nuova piattaforma per il monitoraggio e lo scambio di esperienza delle smart cities italiane. Stiamo lavorando con il MIUR per sostenere attivamente l’urgente percorso di modernizzazione del sistema scolastico, anche attraverso l’uso della tecnologia. Stiamo collaborando con la Funzione Pubblica alla definizione dell’action plan per l’Open Government e sosteniamo attivamente progetti “concreti” di open-data, primo fra tutti Open Expo.
Soprattutto, stiamo lavorando con il governo alla definizione e realizzazione degli strumenti per riportare al centro le esigenze dei cittadini: servizi online, facili, accessibili e integrati. Nei prossimi giorni, inoltre, si insedierà il nuovo Comitato di Indirizzo che lavorerà, fra l’altro, alla definizione del modello strategico per l’informatica nella pubblica amministrazione, che diventerà la nostra roadmap di riferimento per l’emanazione delle regole e degli standard che possano rendere più accessibile e finalmente “alleata” dei cittadini la Pubblica Amministrazione.
Oltre a questi progetti strategici, l’Agenzia per l’Italia Digitale sta collaborando alla redazione del nuovo Piano Strategico per la banda ultralarga insieme alla Presidenza del Consiglio e al Mise, in modo da soddisfare le richieste dell’Agenda Digitale Europea, ovvero garantire entro il 2020 una velocità di connessione di otre 30 mbps per il 100% dei cittadini e di oltre 100 mbps per almeno il 50% delle famiglie e alla revisione della strategia nazionale digitale per l’accordo di partenariato alla base della programmazione delle risorse europee 2014/2020. Partiamo in ritardo, ma vogliamo recuperare il tempo perduto con rinnovata determinazione.
È innegabile che negli ultimi venti anni qualunque forma abbia assunto l’autorità incaricata di occuparsi di innovazione e sviluppo digitale nel nostro paese si è dovuta confrontare con ostacoli endogeni alla propria struttura. Cosa sta cambiando, quali saranno i punti di forza della sua gestione?
Questo Governo ha messo il digitale fra le priorità delle sua azione. Il compito dell’Agenzia sarà quello di gestire l’attuazione delle politiche con l’obiettivo di riportare azioni e finalità per l’Italia Digitale sul piano del rispetto delle tempistiche e della concretezza operativa. Vogliamo dare alle politiche del Governo i processi funzionanti di cui c’è bisogno per scaricare a “terra” i programmi. Solo così restituiremo credibilità e prospettive all’Agenzia per l’Italia Digitale.
Quali sono i prossimi passi dell’Agenzia in relazione al decreto Crescita 2.0?
La priorità per dare seguito al decreto Crescita 2.0 è quella di concludere al più presto tutti gli adempimenti previsti. L’ultimo Monitoraggio dell’Agenda digitale italiana, datato 5 Marzo 2014, evidenziava che dei 55 adempimenti considerati (ci sono anche quelli del Decreto “del Fare”) ne sono stati adottati solamente 17. Nel prossimo monitoraggio dobbiamo fare in modo che questo numero incrementi significativamente.
Nella sua visione di AgID che ruolo può avere il Digital Champion? Avete già pensato ad una strategia di collaborazione con Riccardo Luna?
Riccardo Luna, con la sua passione, la sua capacità di raccontare il presente e disegnare il futuro, è una delle persone più capaci per raccontare un’altra storia: quella di un’Italia che riesce a sfruttare i suoi molti punti di forza per trovare una rinnovata competitività nel difficile e spietato mercato globale. Lavoreremo in stretta sinergia: raccontaremo cosa facciamo ad AgID, le potenzialità delle tecnologie digitali per cittadini e imprese e il lavoro quotidiano e continuo per migliorare la percezione sulla qualità della pubblica amministrazione. Inoltre attraverso il suo lavoro ascolteremo i buoni esempi, le proposte, le storie di successo, con uno spirito aperto e condiviso. L’AgID è un’agenzia pubblica, che deve essere il più possibile uno spazio aperto al contributo di esperienze e competenze, per riuscire finalmente non solo a colmare i ritardi, ma a diventare un centro di eccellenza nel panorama mondiale. Gli innovatori italiani non hanno niente da invidiare a nessuno, almeno per quanto riguarda talento e creatività.
La Poggiani interverrà a Smart City Exhibition il prossimo 24 ottobre a Bologna. Durante il convegno prenderanno parte diversi relatori anche internazionali e si indagherà la questione della centralità delle città per lo sviluppo del Paese, nonché di Smart City, Agenda digitale e Agenda Urbana.
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