Smart cities: quasi un miliardo di euro per le nostre città
Quasi un miliardo di euro di finanziamenti per le “smart city”: un’occasione di sviluppo unica sottolineata dal Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Francesco Profumo il 16 maggio 2012 in occasione del convegno inaugurale di FORUM PA. Le città italiane sapranno cogliere questa opportunità? Se ne è parlato in occasione della prima giornata su "L’impegno delle amministrazioni per le smart city e le smart community", evento organizzato da FORUM PA in collaborazione con Asset Camera, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Roma.
17 Maggio 2012
Redazione FORUM PA
Le “smart city”, le città intelligenti, offriranno nei prossimi anni un’occasione di sviluppo unica, che il nostro Paese non può lasciarsi sfuggire. Previsti, infatti, quasi un miliardo di euro di finanziamenti, come ha annunciato ieri il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Francesco Profumo in occasione del convegno inaugurale di FORUM PA 2012. Già nel marzo scorso il MIUR ha pubblicato un bando, che si è appena chiuso, in cui venivano stanziati circa 240 milioni di euro, finanziati attraverso il programma PON Ricerca e Competitività 2007-2013, per smart cities e smart communities. Un bando specificamente dedicato alle Regioni Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), a cui seguirà a breve un altro bando da 700 milioni di euro per tutte le altre regioni.
Le città italiane sapranno cogliere questa opportunità? Se ne è parlato oggi a FORUM PA in occasione della prima giornata su "L’impegno delle amministrazioni per le smart city e le smart community", evento organizzato in collaborazione con Asset Camera, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Roma. Si è trattato di un primo importante momento di riflessione che prelude a una “tre giorni” che sarà completamente dedicata al mondo delle città intelligenti. Infatti, da lunedì 29 a mercoledì 31 ottobre prossimi si svolgerà a Bologna “SMART City Exhibition”, la nuova manifestazione organizzata da FORUM PA insieme a Bologna Fiere: un appuntamento durante il quale amministratori, cittadini e imprese potranno verificare concretamente le soluzioni che il dibattito nato sul tema delle smart cities – e della tecnologia che ne consegue – produrrà, influendo direttamente sulla nostra vita quotidiana, proiettata verso il futuro.
La crescita delle città, del resto, è un elemento su cui tutto il mondo si sta confrontando. “Le città non hanno mai prosperato tanto quanto nel corso degli ultimi due decenni”, ha sottolineato Carlo Ratti, ingegnere e professore al MIT – Massachusetts Institute of Technology di Boston, intervenuto oggi a FORUM PA, che ha aggiunto: “e la loro crescita si può paragonare a quella che si è sviluppata nel mondo della Formula Uno: negli anni 90 erano i meccanici che lavoravano molto sulla struttura delle vetture, invece ora le attenzioni sono quasi completamente concentrate sulla tecnologia, grazie ai mezzi che questa ci mette disposizione. Credo che l’esempio si possa considerare assolutamente calzante”. Ratti ha fondato e dirige il gruppo di ricerca SENSEable City Lab, che lavora proprio per capire come la tecnologia sta trasformando le nostre città, disegnando la città di domani. “Nel 2009, per la prima volta nella nostra storia, metà della popolazione mondiale si è concentrata nelle città. Nel particolare, questo significa che il 50% degli esseri umani copre solo il 2% della superficie del pianeta consumando però ben il 75% della sua energia e producendo l’80% di emissioni di anidride carbonica”.
“Smart cities” e “smart communities” non sono quindi espressioni per addetti ai lavori, ma investono la vita quotidiana di tutti noi. Una città, infatti, è smart quando adotta soluzioni tecnologicamente avanzate che, tuttavia, non devono essere mai fini a se stesse, ma devono servire a risolvere problemi reali e, quindi, a migliorare la qualità della vita degli abitanti tramite la riduzione dell’inquinamento, la mobilità sostenibile, un welfare più equo e tecnologico.
Ma una città è smart anche quando investe su attività innovative e di ricerca per attirare capitali economici e professionali. È smart quando favorisce tra i suoi abitanti collaborazione, inclusione e tolleranza. È smart, infine, quando conferisce centralità ai beni relazionali e ai beni comuni.
Una città smart, in definitiva, crea proprio le condizioni (di governo, infrastrutturali e tecnologiche) per produrre innovazione sociale, per risolvere cioè problemi sociali legati alla crescita, all’inclusione e alla qualità della vita attraverso l’ascolto e il coinvolgimento di cittadini, imprese e associazioni.