Smart land, un’opportunità per i giovani
Tecnologia, istituzioni e gestione strategica dei progetti nel medio-lungo periodo: questi i tre elementi che devono funzionare alla perfezione affinché si realizzi innovazione sul territorio. A sottolinearlo è Gianluca Galimberti, sindaco di Cremona, che abbiamo intervistato in occasione del convegno del 10 giugno scorso “Innovazione nei Piccoli Comuni”. Un’innovazione necessaria far sì che le energie vitali del territorio (primi fra tutti i giovani) siano valorizzate invece di cercare altri orizzonti per realizzarsi
21 Giugno 2017
Marina Bassi
Il cablaggio pioneristico cominciato negli anni ’90; l’idea del Polo tecnologico, nata quasi un decennio fa e ora finalmente diventata realtà; la strategia di riqualificazione delle periferie; il lavoro trasversale tra istituzioni (regione Lombardia e comune di Cremona), coadiuvato da un gran lavoro di regia a livello macro. Questi alcuni degli ingredienti per lo sviluppo della Smart Land lombarda, tema che il 10 giugno scorso è stato al centro del convegno “Innovazione nei Piccoli Comuni, Nuove tecnologie e piattaforme digitali al servizio della Smart Land” di cui abbiamo già ampiamente parlato. In quell’occasione abbiamo chiesto al sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, di raccontarci come la sua città sta cercando di realizzare in concreto quell’idea di innovazione necessaria per rendere attrattivo un territorio e far sì che, tra le altre cose, le sue energie vitali (primi fra tutti i giovani) siano valorizzate invece di cercare altri orizzonti per realizzarsi. Galimberti da più di 3 anni sta svolgendo un’attività di indagine sui bisogni della città per ottenere politiche pubbliche di qualità e permanenti, soprattutto in termini di smart city.
“Perché ci sia innovazione – sottolinea Galimberti – tre elementi devono funzionare alla perfezione: tecnologia, istituzioni e gestione. In particolar modo, è necessario che alla fase di startup dei progetti segua una gestione strategica di medio-lungo periodo perché la progettualità conservi le sue qualità. Il lavoro che stiamo facendo da 3 anni è un lavoro di modifica dei processi lavorativi. Per risolvere il problema delle buche delle strade, ad esempio, bisogna superare il concetto di intervento immediato e fare programmazione di intervento sul sottosuolo. Il processo di gestione è fondamentale”.
“Il Comune – prosegue Galimberti – rimane l’istituzione più prossima al cittadino per il soddisfacimento degli interessi legittimi. Eppure in tanti casi il Municipio è percepito come entità parallela alla vita di comunità. Nel caso di Cremona sembra invece, e il 10 giugno ne abbiamo avuto conferma, che la vita istituzionale sia radicata nel territorio e aiuti i giovani a voler restare a casa per crearsi un futuro”.
Dal punto di vista della digitalizzazione, tra approfondimenti sul tema cyber sercurity, formazione ai dirigenti, e omogeneizzazione dei database pubblici, il comune di Cremona è già pronto a due nuove sfide. In primo luogo, sarà inaugurato entro il 2017 lo sportello telematico, dopo due anni di lavoro; inoltre, dopo un impegnativo lavoro di formazione dei funzionari comunali, è stato avviato l’utilizzo del timbro elettronico per l’anagrafe. L’investimento iniziale in termini di energia, tecnologia e capitali sta già dando i suoi effetti positivi, avendo già aiutato l’individuazione di una parte dell’economia evasa negli anni scorsi sul territorio. Ancora, fondamentale il tema agricoltura 4.0, in fase di sperimentazione nell’hinterland lombardo con il sostegno dei centri di ricerca territoriali e delle Università, potenziate sia nella strumentazione tecnologica che nei contenuti.
“Il Polo – commenta Galimberti – è diventato punto di contatto non solo di aziende già presenti nel territorio, e che quindi hanno avuto una sede unica, ma anche simbolo di fiducia per la comunità dopo il valore dato da due grandi realtà A2A Smart City e LineaCom all’idea del servizio che si intende fornire”. In più, la collaborazione con il Politecnico ha favorito a livello concreto l’alleanza con gli enti di ricerca, avvalorando l’intenzione di creare un circolo virtuoso permanente. La formazione e l’approfondimento sono elementi che il comune di Cremoma e altre amministrazioni stanno sperimentando, avendo compreso la loro importanza nella strategia di lungo periodo.
Cremona è, quindi, un esempio di best practice su come la tecnologia abbia influenzato il processo di innovazione sociale in un territorio in sviluppo, al pari di una città metropolitana.
“Se tutto questo non dovesse bastare a far restare i giovani – conclude Galimberti – sarà una scelta legittima delle generazioni future. Il nostro compito è quello di creare per loro l’opportunità di rimanere, nella consapevolezza che qualora siano convinti a partire questo non faccia che aumentare il valore in termini di capitale umano condiviso con gli altri territori”.