Sviluppare strategie smart city in città europee di grandi dimensioni: una possibile roadmap (parte 2 di 5)
Come anticipato nell’articolo di Luca Mora di maggio [qui per approfondire], iniziamo con questo questo contributo una step-by-step roadmap delle fasi e delle attività da considerare per sviluppare una strategia smart city, in aree urbanizzate con una popolazione compresa fra 500.000 e 1,5 milioni di abitanti. Questa roadmap può essere considerata un primo e importante passo verso la definizione di un set di procedure comuni. Un primo tentativo di fornire una risposta adeguata ad un bisogno urgente, ma allo stesso tempo, uno strumento per sostenere e stimolare l’avvio di un dibattito su questo specifico tema, che dovrà essere ulteriormente esplorato.
15 Giugno 2015
Luca Mora e Roberto Bolici
Come anticipato nell’articolo di Luca Mora di maggio [qui per approfondire], iniziamo con questo questo contributo una step-by-step roadmap delle fasi e delle attività da considerare per sviluppare una strategia smart city, in aree urbanizzate con una popolazione compresa fra 500.000 e 1,5 milioni di abitanti. Questa roadmap può essere considerata un primo e importante passo verso la definizione di un set di procedure comuni. Un primo tentativo di fornire una risposta adeguata ad un bisogno urgente, ma allo stesso tempo, uno strumento per sostenere e stimolare l’avvio di un dibattito su questo specifico tema, che dovrà essere ulteriormente esplorato.
Fase 1: Avvio
Nel percorso di trasformazione di una città di gradi dimensioni in una smart city, la prima fase da considerare è quella di avvio della strategia. Una fase in cui l’amministrazione comunale, attore principale dell’intero processo, dovrà svolgere tre attività di fondamentale importanza: maturare l’idea di diventare smart; definire una motivazione chiara e acquisire la leadership dell’iniziativa; identificare il dipartimento responsabile del processo di sviluppo della strategia e formare un gruppo di lavoro che avrà il compito di procedere con la sua pianificazione.
Attività 1.1 – Maturare l’idea di diventare smart
Dopo aver analizzato più di 50 strategie smart city avviate in varie città di tutto il mondo, i ricercatori dell’azienda Alcatel-Lucent hanno constatato che la fase di avvio coincide con la maturazione dell’idea di utilizzare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per sostenere lo sviluppo urbano da parte di una o più organizzazioni (1). Questi soggetti possono essere identificati come iniziatori, e rappresentano coloro che hanno avuto la capacità di riconoscere la crescente importanza delle tecnologie informatiche come strumento per sostenere la crescita economica, la sostenibilità ambientale e la vivibilità degli ambienti urbanizzati. Inoltre, rappresentano i primi sostenitori dell’iniziativa.
Le ricerche della multinazionale Francese hanno dimostrato che questo ruolo generalmente viene acquisito dalle amministrazioni comunali. Una condizione assolutamente evidente anche nei casi di Barcellona e Amsterdam. Infatti, i risultati conseguiti con le analisi hanno dimostrato che le municipalità e i loro dipartimenti sono essenziali per alimentare la transizione verso la smart city, e hanno la responsabilità di agire, prendendo l’iniziativa.
Considerando che sono nella posizione ideale per capire cosa può migliorare la vita in una città, i governi locali devono essere profondamente coinvolti nella formulazione di una rotta e devono diventare una forza attiva nel fornire direzioni di cambiamento. Tutto questo utilizzando il potere di cui dispongono per facilitare la mobilitazione e il coordinamento di attori e risorse, e fornendo sostegno politico fin dall’inizio del processo. Un fattore indispensabile per garantire il corretto sviluppo di una strategia smart city.
Anche se è assolutamente corretto affermare che creare città smart richiede collaborazione, durante la fase di avvio il governo locale può decidere di lavorare in modo indipendente, assumendosi l’intera responsabilità di avviare e condurre una strategia smart city per la propria città, oppure può condividere il ruolo di iniziatore con altri partner. Altri soggetti pubblici o privati che condividono la stessa volontà di trasformare la città e che possono dare un valido aiuto e facilitare lo sviluppo del processo fornendo risorse umane ed economiche, conoscenza, così come collaborazione e impegno nel raggiungimento dei risultati stabiliti.
Attività 1.2 – Definire una motivazione chiara e acquisire la leadership
Come segnalato all’interno del “Master Plan per le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione” predisposto dalla città di Barcellona, una strategia smart city viene sviluppata nel tentativo di utilizzare le tecnologie informatiche per fornire una risposta concreta alle problematiche di uno specifico ambiente urbano e soddisfare i bisogni della sua popolazione (2). Per questo motivo, la scelta di avviare una strategia deve essere supportata dalla definizione di una motivazione iniziale. In altre parole, occorre stabilire quali problemi verranno risolti (totalmente o parzialmente) grazie all’utilizzo della tecnologia e su quali ambiti si ipotizza di agire.
Questa motivazione deve essere sviluppata considerando i caratteri specifici della città, perché le tecnologie da utilizzare così come le soluzioni tecnologiche da implementare dipendono dalla natura dei suoi problemi e dalle sue priorità strategiche. Elementi che ovviamente mutano al variare del contesto di intervento. Nelle fasi iniziali, l’approccio corretto è quello di focalizzare l’attenzione sulle priorità e i problemi maggiormente rilevanti.
Inoltre, il corretto sviluppo di una strategia smart city richiede una leadership forte. Come suggerito dai ricercatori delle Nazioni Unite, esercitare la leaership non significa essere l’unico soggetto ad agire. Piuttosto, significa ispirare gli altri ad agire insieme a noi, e massimizzare il loro impegno nel raggiungimento di un obiettivo comune (3). Oltre a definire la motivazione iniziale, coloro che detengono il ruolo di iniziatori dovranno esercitare questa funzione fin dalle prime fasi, diventando il motore principale dell’intero processo di sviluppo della strategia e mantenendo un ruolo centrale all’interno di tutte le attività.
Attività 1.3 – Identificare il dipartimento responsabile del processo e formare un team di pianificazione
Il passaggio dalla fase di avvio alla fase di pianificazione avviene nel momento in cui gli iniziatori nominano un dipartimento di una delle organizzazioni coinvolte come responsabile del processo, e lo incaricano di formare un team di pianificazione. I membri del team possono provenire dal dipartimento responsabile, ma anche da altri dipartimenti e organizzazioni.
Considerando la natura interdisciplinare delle strategie smart city, questo team dovrà possedere competenze provenienti da più aree, con particolare riferimento ai settori della pianificazione urbana, ma anche delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e dello sviluppo di strategie smart city. Nel caso in cui queste competenze siano mancanti, è necessario acquisire il supporto di partner strategici in qualità di consulenti esterni. In entrambi i casi analizzati, gli incarichi di consulenza sono stati affidati ad aziende con una elevata conoscenza ed esperienza in ambito ICT e smart city, e il loro contributo è stato rilevante.
Tutto questo dimostra che una strategia smart city nasce in un contesto organizzativo estremamente complesso dove la separazione settoriale e dipartimentale deve essere eliminata a favore di una collaborazione trasversale. Un’esigenza che nella fase di sviluppo dei progetti diventerà ancora più evidente. Per questo motivo, come suggerito dalla Commissione Europea, muoversi verso le smart city richiede di lavorare molto nel “fare gruppo” (team building), al fine di unire insieme attori pubblici e privati che possono anche essere in forte competizione fra loro(4).
(1) Anderson, J., Fisher, D., and Witters, L. 2012. Getting smart about smart cities: understanding the market opportunity in the cities of tomorrow. [report] Paris, France: Alcatel-Lucent. [online] Available at: http://www2.alcatel-lucent.com [Accessed 01 January 2013]
(2) Ajuntament de Barcelona – Tercera Tinència d’Alcaldia d’Hàbitat Urbà. 2014. Mesura de govern. Pla Director de les TIC: Desplegament d’Infraestructures “Smart” a l’Espai Públic (PDTIC). [governmental measure] 09 May 2014. Barcelona, Spain: Ajuntament de Barcelona. [online] Available at: http://governobert.bcn.cat [Accessed 25 July 2014]
(3) Santucci, L., Oele, J., Rahmawati, A., Khambud, R., Barth, B., and Spencer, R. 2011. Strategic planning tools for eco-efficient and socially inclusive infrastructure. [report] New York City, New York, United States: United Nations. [online] Available at: http://www.unhabitat.org.pk [Accessed 09 December 2013]
(4) European Commission. 2012. Digitally driven smart cities: moving forward to smarter communities. [e-book] Brussels, Belgium: European Union. [online] Available at: http://ec.europa.eu [Accessed 06 December 2012]