Sviluppo urbano sostenibile: un set di obiettivi concreti per le città italiane

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In occasione di FORUM PA 2017 Walter Vitali, Direttore esecutivo di Urban@it, ci aveva raccontato il percorso avviato da ASviS, insieme ad
Urban@it e ad ANCI, per l’elaborazione di una Agenda per lo sviluppo
urbano sostenibile. Ora, in vista di ICity Lab 2017 (Milano, 24-25 ottobre),
Vitali fa il punto sul documento, sulla relativa consultazione (che sta per
chiudersi) e sugli obiettivi già fissati.

6 Settembre 2017

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Walter Vitali, Direttore esecutivo di Urban@it

La consultazione pubblica sul documento di ASviS e Urban@it L’Agenda per lo sviluppo urbano sostenibile. Obiettivi e proposte si concluderà il 10 settembre prossimo, e in seguito verrà elaborato il documento conclusivo in collaborazione con Anci.

Il primo risultato concreto è stata la Carta di Bologna per l’ambiente. Le città metropolitane per lo sviluppo sostenibile sottoscritta dai sindaci delle Città metropolitane l’8 giugno 2017 in occasione del G7 Ambiente, alla presenza di Gian Luca Galletti del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e del Presidente della Conferenza dei Presidenti della Regioni Stefano Bonaccini.

Si tratta di un documento molto innovativo, esplicitamente ispirato agli obiettivi quantitativi dell’Agenda Onu 2030 nel campo delle politiche ambientali così come elaborati dal documento ASviS – Urban@it per le aree urbane italiane. L’idea è che l’Agenda urbana nazionale sia basata sugli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile (SDGs) e sia fortemente integrata con la relativa Strategia nazionale in corso di adozione da parte del Governo. L’Agenda deve indicare le azioni e le politiche necessarie per raggiungerli, e per farlo è necessario rendere operativo ed efficace il Coordinamento interministeriale per le politiche urbane (Cipu) che oggi esiste solo sulla carta.

La Carta inizia constatando la distanza esistente fra il quadro nazionale e gli obiettivi europei e internazionali di riferimento. Qualcosa è stato fatto ma ci sono, su diversi temi, importanti divari da colmare. Lo sviluppo sostenibile non dipende solo dalle città, richiede un’azione congiunta e determinata da parte di tutti gli attori istituzionali a partire dal Parlamento e dal Governo nazionale. Ad essi si appella la Carta perché si crei la cornice normativa, finanziaria e culturale indispensabile per rendere pienamente efficaci le azioni delle città.

I Sindaci si impegnano a perseguire i principi e gli obiettivi generali della Carta integrandoli nelle visioni strategiche e negli Statuti delle loro città e adattandoli al contesto locale, impegnandosi in particolare a:

  • avviare in ciascuna città il percorso di costruzione di un’Agenda metropolitana per lo sviluppo sostenibile nell’ambito della funzione di pianificazione strategica attribuita alle Città metropolitane;
  • coordinare le iniziative utili a sostenere le azioni dei Comuni che ne fanno parte verso gli obiettivi di riferimento di seguito richiamati, indicando le condizioni e le politiche nazionali e regionali che sono necessarie per raggiungerli;
  • favorire il coinvolgimento dei cittadini e delle organizzazioni della società civile anche attraverso la condivisione degli obiettivi con le associazioni economiche, ambientaliste e del Terzo settore di ciascuna delle nostre città;
  • osservare l’andamento dei principali indicatori ambientali rispetto agli obiettivi, con un gruppo di lavoro dedicato presso il tavolo delle Città metropolitane presente in Anci, per suggerire alle città e alle Regioni le azioni necessarie per raggiungerli e per interloquire stabilmente con il Governo circa le politiche da adottare per il loro conseguimento. In questa sede saranno anche individuate le risorse finanziarie necessarie che dovranno far parte degli stanziamenti per lo sviluppo sostenibile contenuti nelle leggi annuali di bilancio.

Gli obiettivi di riferimento delle agende metropolitane per lo sviluppo sostenibile riguardano otto ambiti tematici fondamentali. Per ciascuno di questi la Carta richiama gli obiettivi internazionali, gli obiettivi nazionali per le Città metropolitane e le aree urbane, e le prospettive relative alle politiche necessarie per raggiungerli.

Gli obiettivi quantitativi individuati per le Città metropolitane sono i seguenti:

  • per l’Uso sostenibile del suolo e soluzioni basate sui processi naturali ridurre del 20% il consumo netto di suolo al 2020 (dai 2 attuali a 1,6 mq/ab l’anno di media nazionale);
  • per l’Economia circolare raggiungere gli obiettivi europei più ambiziosi (riciclaggio 70%, discarica max 5% dei rifiuti) al 2030 riducendo la produzione dei rifiuti al di sotto della media europea e portando la raccolta differenziata ad almeno il 70% nel 2025 e l’80% nel 2030(47,5% nel 2015 a livello nazionale);
  • per l’Adattamento ai cambiamenti climatici e riduzione del rischio redigere Piani locali di adattamento ai cambiamenti climatici ( Nuovo Patto dei Sindaci per il Clima e l’energia 2015 ) e di prevenzione dei rischi di disastri integrati tra di loro e con gli altri strumenti di pianificazione per poter essere operativi entro il 2020;
  • per la Transizione energetica anticipare al 2025 gli obiettivi europei al 2030 anche attraverso i Piani di azione per l’energia sostenibile e il clima (Paesc) del Nuovo Patto dei Sindaci;
  • per la Qualità dell’aria il rispetto dei limiti per il Pm 10, superando le procedure di infrazione Ue verso l’Italia, e il rispetto del limite stabilito dall’Oms per il particolato sottile di 10 μg/mc, più restrittivo di quello europeo, entro il 2025;
  • per la Qualità delle acque ridurre entro la soglia fisiologica del 10–20% le perdite delle reti di distribuzione idrica entro il 2030 (2/3 terzi in meno rispetto ad oggi) e migliorare lo stato degli ecosistemi acquatici portandoli allo stato di buono per tutte le acque entro il 2025;
  • per gli Ecosistemi, verde urbano e tutela della biodiversità raggiungere i 45 mq di superficie media di verde urbano per abitante entro il 2030, il 50% in più rispetto al 2014, portandola alla dotazione attualmente più elevata;
  • per la Mobilità sostenibile raggiungere almeno il 50% del riparto modale tra auto e moto e le altre forme di mobilità entro il 2020 e approvazione a questo fine dei Piani metropolitani per la mobilità sostenibile.

Virginio Merola Sindaco di Bologna, Dario Nardella Sindaco di Firenze e coordinatore delle Città metropolitane dell’Anci e Antonio De Caro Sindaco di Bari e Presidente nazionale dell’Anci hanno scritto ai loro colleghi per costituire il gruppo di lavoro che avrà il compito di coordinare l’attuazione della Carta di Bologna ed è stato coinvolto il Ministero dell’Ambiente. Inizia così un percorso che potrà portare risultati tangibili su temi molto importanti in rapporto diretto con i cittadini, che sono riconosciuti come soggetti fondamentali per raggiungere gli obiettivi individuati.

A ICity Lab 2017 si parlerà di strategia per lo sviluppo urbano sostenibile il 24 ottobre alle ore 11,30. Iscrizione al convegno

Questo articolo è parte del dossier “Dalla smart city alla città sostenibile”.

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