Il 5G è la più grande rivoluzione moderna nel campo della connettività. Lo sa bene il Comune di Torino che già da luglio 2016 ha avviato la sperimentazione sul suo territorio grazie alla collaborazione con Tim
26 Giugno 2019
Redazione FPA
Il 5G è la più grande rivoluzione moderna nel campo della connettività. Lo sa bene il Comune di Torino che già da luglio 2016 ha avviato la sperimentazione sul suo territorio grazie alla collaborazione con Tim.
Ma a che punto è arrivata questa sperimentazione? In occasione di FORUM PA 2019 lo abbiamo chiesto a Paola Pisano, Assessore all’innovazione del Comune di Torino, intervistata insieme a Lucy Lombardi, SVP Digital Ecosystem Innovation Tim, negli Studios FPA – realizzati in collaborazione con Olivetti.
Torino e il 5G
“Al 5G abbiamo creduto sin da subito – spiega l’Assessore Pisano – ma il nostro obiettivo non è creare una Smart City, bensì diventare una città attrattiva per le aziende che sviluppano prodotti e servizi d’innovazione di frontiera”. Dunque una tecnologia che abilita una più ampia politica di innovazione, e che mira a dotare Torino di infrastrutture in grado di aprire il territorio a nuovi mercati. “Serve una città che diventi partner delle aziende e che abbia un’infrastruttura tecnologica adeguata: per questo stiamo puntando sulla fibra e sul 5G”.
Il ruolo della cittadinanza
“Il 5G – ha spiegato Lucy Lombardi – è la prima generazione mobile standardizzata nativamente per includere casi d’uso umani o di oggetti”. Se infatti il 4G era stato studiato e sviluppato in vista di applicazioni umane della tecnologia, la nuova rete guarda all’IoT e alla domotica, applicazioni che hanno uno spettro d’utilizzo molto diverso, sia in termini di banda che di mobilità. La connessione tra oggetti è un paradigma fondamentale per le città, e quindi per le Smart City. Ma qual è il ruolo dei cittadini in questo contesto? Saranno spettatori passivi della rivoluzione?
Certamente no, e infatti a Torino i cittadini sono stati protagonisti già nella fase dei test, perché era importante aiutarli a prendere consapevolezza delle potenzialità di questa tecnologia. “Gli abbiamo fatto sperimentare l’auto a guida remota, la realtà virtuale, la realtà aumentata; gli abbiamo fatto vedere le catene manifatturiere del futuro”, ci ha spiegato l’assessore Pisano. Ma oltre alla consapevolezza, “vorremmo che i cittadini avessero nella loro città più opportunità di lavoro e occupazione grazie alle nuove tecnologie”.
Creare valore con il 5G
Creare infrastrutture veloci e sicure sul territorio significa quindi diventare attrattivi per le imprese, che a loro volta creeranno valore investendo sulle persone e muovendo capitale. Perché in fondo l’innovazione non deve essere fine a se stessa, ma – come sottolinea Lombardi – deve essere un ponte tra tecnologia e mercato, tra tecnologia e domanda, tra tecnologia e problemi da risolvere”.