Tour de France al miele: ecco la tappa dei re e delle (api) regine

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Il Tour de France dell’innovazione è la rubrica giornaliera con cui intendiamo andare alla scoperta delle buone pratiche di innovazione digitale e sociale adottate oltralpe. Siamo alla quarta tappa: da Reims a Nancy.

10 Luglio 2019

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Daniele Rizzo

Content Manager FPA

C

Maurizio Costa

Content Officer FPA

Tappa 4 - Reims-Nancy

Quarta tappa del Tour de France, partenza da Reims, la città dei Re, e arrivo a Nancy. Si attraversa una delle zone più famose della Francia.

Proprio a Reims infatti , fino al 1825, sono stati incoronati tutti i re di Francia. Ma non è solo questo il motivo per cui questa zona è conosciuta in tutto il mondo. È infatti tra queste colline che viene prodotto il prezioso vino champagne; già gli antichi romani ci avevano visto lungo: scelta Reims come ‘capitale’ della Gallia appena conquistata, cominciarono subito a coltivare la vite, dando l’impronta a quelli che saranno i vitigni più famosi d’Oltralpe.

Il sole, la conformazione del terreno e la sua particolare componente argillosa, hanno reso da subito questo vino una delizia. Sarà poi un monaco del 1600, un certo Dom Pérignon, a diffondere le bollicine dello champagne in tutto il mondo.

Molto spesso, soprattutto ai tempi dei romani, il vino veniva addolcito con il miele, e in questa regione non manca neanche il prodotto più prelibato delle api. Mieli di castagno e tiglio sono caratteristici di questa zona ed è proprio Reims, con le sue guglie, i suoi edifici e le sue piazze a ospitare i piccoli insetti neri e gialli.

Come è possibile?

Il progetto degli alveari comunali

Di re in regine, potremmo dire. Dove le regine sono le api, si intende. A Reims, infatti, il Comune ha scelto di produrre il miele.

La decisione è stata presa partendo dalla conformazione della città: 82 parchi, per un totale di 220 ettari, compongono il verde pubblico cittadino. Quale modo migliore per preservare la flora se non quello di creare degli alveari pubblici?

La presenza di api, infatti, trattandosi di grandi impollinatori naturali, consente di fortificare e migliorare la biodiversità floristica di qualsiasi territorio, anche di una grande città come Reims.

Proprio per questo, il Comune ha installato 150 alveari nei parchi, su tetti delle case e nei campi, che ospitano migliaia di api. Così, due volte l’anno, alcuni dipendenti comunali raccolgono il miele che viene poi venduto per le vie della città.

Il giallo del Tour, dunque, a Reims, incontra il giallo del miele, per consentire alle api, specie sempre più rara nelle nostre città, di migliorare la vita della comunità: una città con più fiori, infatti, non solo è più bella da vedere, ma anche più salubre e vivibile.

Anche in Italia possiamo trovare esempi del genere: nella caotica Roma, ad esempio, è stata approvata una delibera che porterà all’installazione di alcuni alveari pubblici nel quartiere del Pigneto. Anche in Trentino, in Vallagarina, verranno installati 20 alveari per permettere alle api di trovarvi rifugio e consentire così una più vasta biodiversità floricola.

Il resoconto della tappa

Per chi segue il ciclismo con assiduità una delle attività più divertenti è immaginare come si svolgerà una tappa guardando l’altimetria. Ieri avevamo immaginato un arrivo in volata per la Reims – Nancy e così è stato, ma a imporsi sul gruppo dei velocisti è stato Elia Viviani anziché Matteo Trentin.

Poco male, è comunque arrivato il primo successo italiano di questa edizione del Tour, che è poi anche la prima vittoria al Tour de France per il velocista della Deceuninck-Quick Step e la seconda vittoria (consecutiva) per la squadra che già lunedì aveva preso il controllo della corsa con Alaphilippe. È la quattordicesima volta che il Tour arriva a Nancy ed è la sesta volta che a regolare il gruppo è un italiano, qualcosa vorrà pur dire.

La Reims – Nancy ha avuto il classico svolgimento che ci si aspetterebbe da questo tipo di tappe. Mini fuga partita a pochi km dal via, guidata da Frederik Backaert (Wanty-Gobert), Yoann Offredo (Wanty-Gobert) e Michael Schär (CCC); il gruppo, guidato dalle squadre dei velocisti, prima lascia fare e poi va a riprendere i tre corridori in fuga di giornata; a una decina di km dall’arrivo prova ad allungare Lilian Calmejane (Total Direct Energie), ma il suo attacco dura poco più di 4 km; infine volata di gruppo, in cui Viviani regola di potenza Kristoff (UAE-Team Emirates) ed Ewan (Lotto Soudal).

La tappa di oggi

Dicevamo dell’esercizio di immaginare lo svolgimento della tappa. Oggi si corre la Saint-Dié-des-Vosges – Colmar. Tappa movimentata – dice l’altimetria – che anticipa l’arrivo di domani, in salita, a La Planche des Belles Filles. Tappa quindi adatta a fughe da lontano? Il gruppo, verosimilmente, vorrà conservare le forze per la giornata di domani, decisamente più impegnativa. Spazio quindi ai tiratori liberi, ai cacciatori di tappe.

L’alternativa è che la Deceuninck-Quick Step provi a fare la tappa con la speranza di portare un gruppo ristretto a giocarsi il finale. E in questo caso, ancora una volta, Alaphilippe, l’uomo più in forma in questo momento, sarebbe il favorito. Riuscirà la Deceuninck-Quick Step a fare tre su tre?

Ascolta il commento della quarta tappa di Marco Baldi

Il gregario è quella figura nel ciclismo che fa il lavoro sporco, che emerge poco.
Ma è ancora così?

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