Tour de France: è già il momento del bilancio (collaborativo)
Il Tour de France dell’innovazione è la rubrica giornaliera con cui intendiamo andare alla scoperta delle buone pratiche di innovazione digitale e sociale adottate oltralpe. Settima tappa, Belfort: dove la collaborazione la fa da padrona.
13 Luglio 2019
Daniele Rizzo
Content Manager FPA
Maurizio Costa
Content Officer FPA
La settima tappa del Tour de France continua la lunga linea che divide la Francia a Est dal resto d’Europa. Già alla fine di questa tappa, però, si entra nel cuore dello Stato, visitando e passando per le migliaia di Comuni che costellano il territorio francese.
Settima tappa, dunque: la partenza è da Belfort ed è proprio qui che ci imbattiamo nell’ennesimo progetto di innovazione, di buona innovazione, nato nella cittadina francese.
Belfort, la città in arenaria rosa famosa per il suo leone che controlla gli edifici dall’alto di una collina. Scolpito da Auguste Bartholdi, autore tra l’altro della Statua della Libertà di New York, questo leone è alto 11 metri e lungo 22, e ha ispirato il logo di una famosissima casa automobilistica francese.
Costruito anch’esso in arenaria rosa, così come la cattedrale della città, il leone sta a significare la forza e la flessibilità degli abitanti della zona. Il leone è anche simbolo di collaborazione: si muove in branchi, organizzati da una forte gerarchia che dà un’importanza fondamentale anche alle leonesse, vere ‘cape’ branco. Il leone è simbolo di collaborazione familiare e sociale. Nessuno viene lasciato indietro.
E la collaborazione sembra un tratto distintivo anche degli abitanti di Belfort.
Il progetto del bilancio collaborativo
Molto spesso si parla di iniziative di bilancio partecipativo che però finiscono nel dimenticatoio: si parte con una bella idea, il Comune raccoglie le proposte dei cittadini…ma poi?
Il bilancio nato a Belfort nel 2018 è arrivato alle sue battute finali e sembra che sia stato un grande esperimento sociale riuscito nella cittadina francese. Fino ad aprile 2019, le idee proposte dai cittadine sono state studiate dai servizi municipali e catalogate in fattibili, infattibili, già programmate e fuori budget. Quelle fattibili, allora, sono passate al passo successivo e, in alcuni casi, il comune ha contattato i cittadini proponenti per avere delucidazioni sui progetti proposti.
A questo punto, gli abitanti hanno votato in aprile e maggio 2019 le proposte scelte. Finalmente a settembre verranno realizzate le idee finali, con una dotazione di 130mila euro.
Un iter programmato e che è andato a buon fine: un progetto che sicuramente migliorerà la città e la stretta collaborazione tra i cittadini di Belfort.
E anche Roma ha avviato proprio in questi giorni Roma Decide, il bilancio partecipativo per il 2019 con cui i cittadini potranno decidere come investire 20 milioni di euro dedicati alla tutela del decoro urbano. C’è tempo fino al 15 luglio per presentare online idee e progetti che valorizzino gli spazi urbani e le aree verdi della città.
Il resoconto della tappa
La Belfort – Chalon-sur-Saône ha avuto il classico svolgimento di una tappa di transizione. Dei 230 km tra qualche anno ricorderemo – forse – la volata di Dylan Groenewegen, l’olandese del Team Jumbo-Visma che è finalmente riuscito a imporsi sul resto del gruppo per la prima volta in questo Tour.
Per il resto tappa tranquilla, con due corridori (Stephane Rossetto e Yoann Offredo) andati in fuga poco dopo la partenza e ripresi a 12 km dall’arrivo, qualche sgomitata nei km finali per accaparrarsi le posizioni migliori per lanciare la volata, e poi appunto la volata vinta di potenza da Groenewegen su Caleb Ewan (Lotto Sudal) e Peter Sagan (Bora-Hansgrohe). Insomma, giornata facile per la maglia gialla Giulio Ciccone.
Oggi sarà diverso. Partenza da Mâcon e arrivo a Saint-Étienne, 200 km più che movimentati, con tante côte che impediranno al gruppo di arrivare compatto. Nel momento in cui stiamo scrivendo la tappa è già iniziata e ci sono quattro corridori in fuga: De Marchi, De Gendt, King e Terpstra. Il vantaggio è al momento di oltre 5 minuti sul gruppo maglia gialla, gruppo che potrebbe anche lasciarli andare: d’altra parte non sono corridori pericolosi, il meglio posizionato in classifica è l’italiano De Marchi, che ha oltre 26 minuti di ritardo da Ciccone.
Una fuga che potrebbe dunque andare in porto; se così non fosse assisteremo a una volata a ranghi ristretti tra quei velocisti capaci di resistere anche su piccole asperità. In tal caso i nomi dei favoriti sono ormai sempre i soliti: Sagan, Alaphilippe, Matthews, Trentin. Lo abbiamo già detto ieri, ma ci riproviamo oggi: che sia la giornata giusta per rivedere Alaphilippe in maglia gialla? Scusate l’insistenza, ma non vogliamo credere che quei 6 secondi di ritardo da Ciccione non smuovano le ambizioni di classifica del francese.
Ascolta in podcast il commento di Marco Baldi
Come è cambiato il modo di seguire il Tour de France?
Oggi si possono sapere anche quanti Kilowatt producono i singoli ciclisti.
Il commento della tappa di Marco Baldi.