URBACT: 12 città italiane al centro del dibattito europeo sull’innovazione urbana
L’ultimo bando del programma Urbact sulle buone
pratiche ha messo in evidenza 97 esperienze d’eccellenza realizzate
dalle città europee. Quattordici di queste
esperienze sono state realizzate da dodici città italiane: un riconoscimento a
quello sforzo di innovazione portato avanti dai comuni italiani in
collaborazione con quella rete di innovatori e stakeholder che rappresentano
elementi essenziali per la realizzazione di iniziative di sviluppo urbano
efficaci ed integrate.
12 Luglio 2017
Simone D'Antonio - Area Studi e Ricerche ANCI, National Urbact Point ANCI @Simonedantonio
L’Italia si conferma con le sue città nel gruppo di testa sull’innovazione urbana in Europa, secondo i risultati dell’ultimo bando del programma Urbact sulle buone pratiche. Il bando ha messo in evidenza 97 esperienze d’eccellenza realizzate dalle città europee nei diversi campi dello sviluppo urbano sostenibile, dall’ambiente alla rigenerazione urbana fino all’inclusione di fasce deboli e richiedenti asilo, oltre a numerosi altri temi. Quattordici di queste esperienze sono state realizzate da dodici città italiane: un riconoscimento a quello sforzo di innovazione portato avanti dai comuni italiani in collaborazione con quella rete di innovatori e stakeholder che rappresentano elementi essenziali per la realizzazione di iniziative di sviluppo urbano efficaci ed integrate.
È il caso, ad esempio di Incredibol, il programma di Bologna a supporto della
nascita di nuove imprese creative sul territorio grazie a un bando che offre ai
vincitori locali e strutture in concessione e strumenti per un apprendimento e
un supporto costante all’imprenditoria.
Bologna viene premiata anche per il
piano di misure di mitigazione del cambiamento climatico, realizzato attraverso progetti cofinanziati e il
coinvolgimento costante di cittadini ed esperti attivi sul territorio.
Altra città a vedere premiati due suoi progetti è Torino, che si vede assegnato
il riconoscimento di buona pratica allo schema
InnovaTo, una competizione tra i
dipendenti comunali per il miglioramento della qualità dei servizi e dei
processi organizzativi e al
sistema di rilancio dei piccoli mercati locali per promuovere la coesione
sociale.
Tra le grandi città riconoscimento di buona pratica assegnato anche
all’innovativa
Food Policy di Milano per la promozione dell’alimentazione
sostenibile in città, a Roma per il coinvolgimento delle fasce più deboli nei
progetti di agricoltura urbana nelle zone periferiche e a Napoli per gli usi civici previsti dalla delibera beni comuni.
Ricevono il riconoscimento di buona pratica anche la City Tax di Genova, che
finanzia con la tassa di soggiorno l’intera azione di promozione turistica
della città, elaborata in collaborazione con tutti gli stakeholder del settore
e la rigenerazione dell’ex scuola De Melo a Bari, trasformata nel nuovo
incubatore di sviluppo urbano
Spazio 13.
Due buone pratiche premiate riguardano invece la dimensione del gioco per la
crescita urbana e l’inclusione sociale: si tratta di Udine, che con il suo
Playful Paradigm sta orientando l’intera azione di coinvolgimento di categorie
deboli come gli azioni attraverso un programma di giochi, attività fisiche e
stimolazioni cognitive per vivere al meglio la città e favorire
l’invecchiamento attivo mentre Macerata ha puntato sull’
elemento ludico per favorire l’utilizzo degli
spazi pubblici per favorire l’inclusione dei migranti e comunità straniere. Il
sistema di
accoglienza diffusa e integrata dei rifugiati è al centro della
buona pratica di Forlì,
che riceve il riconoscimento per la condivisione degli obiettivi e la
decentralizzazione dei servizi in materia di integrazione.
Focalizzata sul sociale anche la buona pratica di Montichiari (Brescia), che
con
#genera_zioni sta favorendo la costruzione di un nuovo senso di comunità
per combattere la povertà urbana attraverso la realizzazione di nuovi luoghi di
incontro mentre
Adelfia (Bari) viene premiata per la capacità di includere i bambini
provenienti dalle fasce più deboli in un’orchestra a partire da un programma di
lezioni musicali gratuite, sistema in grado di favorire coesione sociale e
senso di responsabilità collettiva.
Tali esperienze saranno nei prossimi al centro del bando per la creazione di
Transfer Network, reti di trasferimento nel corso delle quali le città italiane
potranno trasferire approcci e modelli innovativi a città straniere, con
l’obiettivo allo stesso tempo di raffinare e migliorare la pratica e riadattarla
alle evoluzioni del territorio.