Federico Oliva, il Nuovo Piano per governare le trasformazioni urbane
Le trasformazioni e le evoluzioni che gli scenari urbani stanno vivendo negli ultimi anni devono indurre a nuove scelte nelle politiche per il governo del territorio. Il problema principale che si deve affrontare è la metropolizzazione, un fenomeno che sta portando all’“esplosione” delle città, anche di quelle medio-piccole, mettendo in crisi soprattutto il tradizionale concetto di piano locale e comunale. A questi nuovi temi e responsabilità cerca di far fronte il “Nuovo Piano” dell’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica). Premesse e obiettivi di questo strumento sono stati illustrati dal presidente dell’INU, Federico Oliva, durante il convegno “Governare le trasformazioni delle città: verso un modello di sostenibilità nello sviluppo urbano”, che si è svolto oggi a FORUM PA.
13 Maggio 2008
Le trasformazioni e le evoluzioni che gli scenari urbani stanno vivendo negli ultimi anni devono indurre a nuove scelte nelle politiche per il governo del territorio. Il problema principale che si deve affrontare è la metropolizzazione, un fenomeno che sta portando all’“esplosione” delle città, anche di quelle medio-piccole, mettendo in crisi soprattutto il tradizionale concetto di piano locale e comunale. A questi nuovi temi e responsabilità cerca di far fronte il “Nuovo Piano” dell’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica). Premesse e obiettivi di questo strumento sono stati illustrati dal presidente dell’INU, Federico Oliva, durante il convegno “Governare le trasformazioni delle città: verso un modello di sostenibilità nello sviluppo urbano”, che si è svolto oggi a FORUM PA.
La metropolizzazione, che riguarda ormai gran parte del territorio italiano, porta alla nascita di città che non hanno più i connotati della città tradizionale: gli spazi abitati si estendono al di là di quelle che erano le vecchie periferie, la pianificazione sembra completamente assente, mancano spazi pubblici, gli unici elementi di connessione tra le varie parti sono le strade, prevalgono i “non luoghi” (come i centri commerciali) e l’automobile la fa da padrona.
Tutto questo porta a un modello di città non sostenibile: inquinata, con un elevato consumo di suolo, con consumi energetici in aumento, congestionata nelle sue parti preesistenti e più centrali, quelle in cui hanno sede i principali servizi.
In un territorio del genere non hanno più senso, secondo Oliva, i piani regolatori comunali, strettamente legati ai confini amministrativi. In Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, per esempio, si sta facendo l’esperienza di piani territoriali in forma integrata tra diversi Comuni.
Il Nuovo Piano dovrà:
– affrontare il fenomeno della metropolizzazione e contrastarne gli squilibri;
– promuovere una nuova rete per la mobilità;
– promuovere la nascita di una “rete ecologica” territoriale;
– sviluppare nuovi luoghi di spazio pubblico, nuove centralità.
La strada da seguire sarà quella che porta dalla città metropolizzata alla città policentrica.
Per fare questo, sottolinea Oliva, “non è sufficiente il contributo delle Regioni, ma è indispensabile che lo Stato arrivi alla definizione di una Legge sui principi generali di governo del territorio. Una legge urgente per almeno tre motivi: consolidare giuridicamente le leggi regionali, abrogare l’ordinamento passato che coesiste col nuovo (spesso in contraddizione), definire una strategia che permetta di coordinare le politiche dello Stato per il governo del territorio”. Per questo, Oliva ha auspicato per la seconda metà di giugno un incontro con Governo e Parlamento per mettere sul tavolo una proposta per questa legge sui principi generali.
Per saperne di più, leggi la presentazione del convegno su Saperi PA.