I servizi pubblici come fattore di produttività per le imprese e di qualità della vita per i cittadini

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“I servizi pubblici rappresentano un chiaro indicatore dello stato di benessere di un Paese, ma anche un altrettanto chiaro fattore che genera benessere, così da caratterizzare la sua capacità di fornire: ai cittadini un livello di qualità della vita al passo con le migliori esperienze; alle imprese la possibilità di essere competitive a livello mondiale, mediante le infrastrutture e gli altri servizi necessari. In questo ambito emerge chiara la necessità di garanzia dei diritti e di tutela della concorrenza, all’interno di un sistema che dovrà assicurare, da un lato, sempre maggiori livelli di citizen satisfaction e, dall’altro, crescente efficacia ed efficienza in un contesto in profonda trasformazione”.

11 Maggio 2010

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Alberto Padula*

Articolo FPA
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“I servizi pubblici rappresentano un chiaro indicatore dello stato di benessere di un Paese, ma anche un altrettanto chiaro fattore che genera benessere, così da caratterizzare la sua capacità di fornire: ai cittadini un livello di qualità della vita al passo con le migliori esperienze; alle imprese la possibilità di essere competitive a livello mondiale, mediante le infrastrutture e gli altri servizi necessari. In questo ambito emerge chiara la necessità di garanzia dei diritti e di tutela della concorrenza, all’interno di un sistema che dovrà assicurare, da un lato, sempre maggiori livelli di citizen satisfaction e, dall’altro, crescente efficacia ed efficienza in un contesto in profonda trasformazione”.

L’abstract del covegno del prossimo 18 aprile rissume in sé molti degli elementi alla base degli articoli che abbiamo riproposto in questi ultimi mesi. I servizi pubblici di qualità, infatti, rappresentano un potente mezzo per accrescere la competitività del Sistema-Paese, sia a livello generale, sia a livello di singole aree territoriali.

Per iscriverti al convegno del 18 maggio alle ore 10.00 clicca qui

E’ però evidente che occorre ripensare l’intera offerta dei servizi pubblici in modo coerente e capace di soddisfare i reali bisogni dei fruitori, siano essi cittadini o imprese. In effetti, nel passato si è spesso trascurata la “voce dell’utilizzatore”, in specie il suo livello di soddisfazione. La Pubblica Amministrazione, su questo versante, ha una responsabilità senza pari, che dipende in larga misura dal fatto che si sono molto spesso privilegiati gli aspetti “interni” piuttosto che quelli “esterni”, orientamento favorito dalle condizioni di “sudditanza” dei fruitori, visti più come soggetti “amministrati” che come “clienti” in grado di scegliere se richiedere il servizio e, in ogni caso, da chi richiederlo.

In questo contesto la mano pubblica ha un ruolo chiave e un’importanza crescente, soprattutto in un momento come quello attuale, di profonda crisi sociale, economica, culturale. E’ quindi arrivato il momento di innovare l’intero sistema dei servizi pubblici, attraverso il contributo di tutti gli attori coinvolti, che devono dialogare con la P.A. in un’ottica di miglioramento continuo per favorire, appunto, la produttività delle imprese italiane e la qualità della vita dei cittadini.

In definitiva, si devono porre le condizioni affinché le innovazioni di sistema in grado di accrescere la nostra competitività e la nostra qualità della vita possano essere immaginate, realizzate ed applicate, attraverso un rapporto nuovo con la P.A., che dovrà essere sempre più aperta ai contributi che vengono dalle imprese, dalle università, dal terzo settore, dai cittadini.

E’ con questo spirito che sono stati pensati gli interventi del convegno.

 


* Prof. Alberto Padula, docente di Economia e gestione delle imprese di pubblici servizi presso la Facoltà di Economia dell’Università di Roma “Tor Vergata”

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