Rapporto Svimez 2021: sfide, opportunità e criticità del Mezzogiorno in vista della ripartenza del Paese
La SVIMEZ ha presentato il suo rapporto annuale sulla situazione economica del Mezzogiorno, con un focus particolare sul PNRR e sull’importanza della ripartenza del Sud Italia come elemento dirimente della ripresa dell’intero Paese. Anche secondo la SVIMEZ, la PA, centrale e locale, svolge un ruolo fondamentale in questo percorso. Ecco alcuni spunti raccolti in occasione della presentazione del Rapporto
3 Dicembre 2021
Mauro Tommasi
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È stato presentato il 30 novembre Rapporto SVIMEZ 2021, pubblicazione annuale che dal 1974 analizza l’andamento dell’economia meridionale in vari settori chiave (da quello industriale a quello demografico) raccogliendo tutti i principali indicatori economici e discutendo l’impatto presente e futuro delle politiche di coesione. Ogni anno il focus si sposta su argomenti specifici, per questo motivo grande attenzione è dedicata quest’anno alle politiche di ripresa dalla pandemia e all’analisi dei progetti previsti dal PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Il contributo del Mezzogiorno alla ripartenza economica nazionale
Dopo che nel 2020 a causa della pandemia si è verificato un sostanziale disallineamento rispetto al passato dal punto di vista della crescita economica, con andamenti sostanzialmente comparabili tra Centro-Nord e Sud Italia, dalle previsioni per il 2021 della SVIMEZ emerge un quadro economico da considerare positivo: il Centro-Nord crescerà di quasi 7 punti percentuali, mentre la crescita del Mezzogiorno si attesterà intorno al 5%. Resta sempre la percezione che, pur in un quadro generalizzato di ripresa economica, come recita testualmente il comunicato dell’associazione, “il Mezzogiorno si rivela sempre meno reattivo e pronto a rispondere agli stimoli di una domanda legata soprattutto a due fattori, le esportazioni e gli investimenti”.
Dal 2022 in poi, invece, la situazione dovrebbe cambiare leggermente: sebbene la crescita iniziale dovrebbe rivelarsi sostanzialmente omogena, intorno al 4%, anno dopo anno il divario di crescita tra Centro-Nord e Sud dovrebbe tornare ad essere consistente, a causa, tra le altre cose, suggerisce il rapporto, della piatta dinamica salariale del Mezzogiorno.
In generale, dei quasi 15 punti percentuali di crescita previsti per il nostro paese nel quadriennio 2020-2024, 7 dovrebbero essere riconducibili alle policy di ripresa, con il Sud che si presenta come principale beneficiario di questo rimbalzo economico. Restano dubbi sull’effettiva capacità attuativa del Sud Italia, dove se i fondi venissero spesi nella loro interezza, l’impatto economico potrebbe essere ancora maggiore.
PNRR, attuazione e PA
La più grande sfida della ripartenza è rappresentata dalla capacità di attuazione dei provvedimenti previsti nel PNRR. Anche dal Rapporto Svimez 2021 emerge chiaramente la centralità delle PA, sia a livello locale che centrale, nel portare avanti le progettualità e dare concreta attuazione alle politiche di ripresa.
In questo senso il rapporto solleva alcune preoccupazioni in merito alle amministrazioni regionali e locali meridionali, che dovranno gestire una quota significativa di fondi, quantificata dalla SVIMEZ in circa 20,5 miliardi, per metà concentrati nel biennio 2024/2025. Per fare tutto questo sarà necessario inserire nuove competenze nella PA, la cui riduzione del personale dal 2010 al 2019 ha visto proprio il meridione quale territorio maggiormente segnato dalla perdita di capitale umano. Sarà anche fondamentale lavorare in ottica di coordinamento per evitare che i fondi del PNRR e quelli dell’ordinaria politica di coesione non vadano avanti a compartimenti stagni, puntando ad una programmazione di spesa di grande impatto sul territorio.
Se non riparte il Sud…
Come sottolineato dal Direttore della SVIMEZ, Luca Bianchi, il tessuto economico e sociale del Mezzogiorno ha dimostrato di essere resiliente durante la crisi pandemica, tuttavia il Sud può partecipare attivamente alla ripresa del paese solo se profondamente trasformato dal punto di vista industriale, con investimenti e riforme volte a coinvolgere tutte le realtà virtuose e dando alle PA locali, in primis le municipalità delle principali città, la possibilità di spendere al meglio le risorse per la ripresa.
Per approfondimenti, sono online tutti i materiali della presentazione