Il Physical Layout, leva strategica dello Smart Working [AD.03]
16 Giugno dalle 13:30 alle 14:30
Sala VERDE
Lo spazio in cui viviamo è fondamentale per il nostro benessere. Per questo a molti piace arredare la propria casa, a propria immagine e somiglianza. Tipicamente però c’è uno spazio in cui viviamo molto tempo che è arredato dall’azienda o ente per cui lavoriamo, che influenza la nostra salute e benessere e che in ottica di smart working e post pandemica possiamo rivedere e rimettere in discussione. Questo spazio si estende dalla nostra casa (che ora ha bisogno di spazi di lavoro) al nostro ufficio (che ora richieste più smart spaces) alla città in cui lavoriamo e viviamo (che stanno subendo dei fenomeni di inversione rispetto alla urbanizzazione).
Di tutto questo è importante essere consapevoli e ragionare, per cogliere il meglio del cambiamento tecno-pandemico degli ultimi anni.
Interviene
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Andrea Tironi
Project Manager – Digital Transformation Consorzio IT
Lavoro in una società in house da 12 anni, per/con la PA dal 1998 e queste sono le cose che penso di aver capito capito: una buona idea è una buona idea, anche se la statistica non è con te nel portarla avanti. Ciò che è giusto è giusto anche se nessuno lo fa, ciò che è sbagliato è sbagliato anche se tutti lo fanno. Lavorare nella PA è una missione, non un lavoro. Il digitale è ovunque. Fare community nella PA è una delle leve di cambiamento più importanti. Nella PA qualcuno può permettersi di rimanere indietro. E’ finita l’epoca dei function points.Mi Chiamo Andrea Tironi, lavoro in ConsorzioIT, società Informatica in-house del territorio del cremasco, provincia di Cremona. Cerco di aiutare i comuni nelle innovazioni tecnologiche e non, della nostra epoca. Obiettivo: evolvere insieme, come persone e come enti, per dare servizi sempre più in linea con i tempi. Obiettivo più alto: se la PA diventa efficiente, il Paese diventa efficiente: e’ un affare di stato, come dice il ministro dell’Innovazione Tecnologica.Parlare di digitalizzazione ormai è qualcosa che suona di antico, è come parlare di corrente. La digitalizzazione è parte integrante della vita di ognuno di noi e dei progetti, quindi della PA, è qui per rimanere ed è qui per rimanere.Siamo tutti immersi nell’infosfera, soprattutto dopo la pandemia molti se ne sono accorti. Tutto il resto sono scuse della PA per permettersi di restare indietro. Il mondo è cambiato: si possono fare due cose: resistere al cambiamento soffrendo o prenderne il meglio è seguirlo.Il problema della PA (ma anche del privato) è raramente il digitale ( di tecnologia ne abbiamo anche troppa e come nella storia succede spesso la usiamo male ), non sono le risorse (vedi PNRR), sono le persone non pronte al cambiamento. Lì dobbiamo lavorare al meglio.
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