L’intervista di Gianni Dominici a Raffaele Paciello, Coordinatore dell’unità di ricerca “Comunicazione e Politiche Pubbliche” presso la Fondazione Brodolini, sul ruolo della comunicazione istituzionale in questa emergenza. La pandemia sembrerebbe aver modificato il rapporto tra comunicazione e politiche pubbliche. Abbiamo capito che occorre un approccio nuovo sia in termini di temi che di valori
25 Febbraio 2021
Redazione FPA
Prima della pandemia si discuteva del ruolo della comunicazione pubblica nel cercare di riavvicinare i cittadini alle istituzioni, oggi a quasi un anno dallo scoppio dell’emergenza si può constatare un cambiamento positivo. In questi mesi, la comunicazione è stata un grande strumento di ricostruzione della fiducia e del senso di comunità. Ora si ha l’opportunità di renderla uno strumento strategico nell’accompagnare le politiche pubbliche.
Su questi temi, Gianni Dominici intervista Raffaele Paciello, Coordinatore dell’unità di ricerca “Comunicazione e Politiche Pubbliche” presso la Fondazione Brodolini.
La comunicazione pubblica ha riscoperto in questi mesi l’utilità di puntare sui contenuti invece che sugli algoritmi, superando la logica dei social media per cui si cerca di andare incontro alle aspettative dei followers più che di informarli.
“L’obiettivo della comunicazione pubblica differisce da quello della comunicazione istituzionale e politica – sottolinea Paciello – e confondere i messaggi sui vari canali di comunicazione, tradizionali o nuovi che siano, è l’errore degli errori”. “Nella complessità abbiamo introdotto la complicazione, nella necessità di semplicità abbiamo introdotto il semplicismo” chiosa Paciello. Questo approccio, che ha caratterizzato molto gli ultimi anni, ha sicuramente il merito di catturare l’attenzione dei cittadini, ma non è in grado di costruire fiducia nelle istituzioni, per questo ora occorre focalizzarsi nuovamente sui contenuti.
“In questo momento – conclude Paciello – il ciclo di vita delle politiche pubbliche ha necessità di essere accompagnato dalla comunicazione, ma non sempre, non in ogni momento”. Serve dunque creare una selezione dell’informazione, che abbia come scopo quello di coinvolgere i cittadini, considerando l’impatto che un messaggio ha sulla cittadinanza e non semplicemente trasmettendo informazioni.