TikTok e pubblica amministrazione: le nuove frontiere dei social
Cosa succede se la PA incontra un social network utilizzato prevalentemente dagli adolescenti? Scopriamo quali sono le prime amministrazioni che stanno sperimentando questo strumento
22 Gennaio 2020
Rossella Osio
Project Officer
Maurizio Costa
Content Officer FPA
Ascolta l’articolo in podcast
In quest’ultimo periodo stiamo assistendo a una grande avanzata di TikTok, il social network che, grazie a brevi video, sta spopolando soprattutto tra i giovani. Cosa succede, però, se anche il mondo della pubblica amministrazione strizza l’occhio a questo nuovo modo di condividere sui social e, dunque, di fare comunicazione?
La PA nell’immaginario collettivo
Spesso, quando si parla di pubblica amministrazione, si pensa a un mondo “inamidato” e distante dall’utilizzo dei nuovi strumenti di comunicazione. Invece, negli ultimi anni, molte amministrazioni hanno scelto di utilizzare i social per la comunicazione pubblica. Una recente ricerca di FPA ha mostrato, ad esempio, come le città italiane siano sempre più attive sui social network, con una presenza costante su diversi canali e una crescente attenzione alle ultime evoluzioni del settore, anche se sono ancora pochi i comuni che, oltre a informare e comunicare con i cittadini, usano questi strumenti per coinvolgerli e promuovere il dibattito.
Oggi, in generale, comuni, regioni, ministeri e molti altri enti comunicano le proprie attività con video, immagini e stories, principalmente su Facebook, Instagram e Twitter. Non ci sembra strano leggere un post contenente un’ordinanza comunale oppure guardare un breve video che presenta il bilancio ufficiale di un ente pubblico.
Si tratta sempre di comunicazioni ufficiali, e comunque chi vuole approfondire le notizie che vengono pubblicate sui social dalle PA può farlo tranquillamente tramite i link, spesso allegati ai post, che riportano al sito dell’ente pubblico. Niente di più semplice. E garantendo, allo stesso tempo, la credibilità e l’ufficialità delle notizie.
Il mondo cambia (e i social con lui)
Facebook era una novità nel 2008: “Incredibile, possiamo ritrovare tutti gli amici lontani!”. Bene, questa fase di euforia collettiva iniziale è durata relativamente poco. Una volta conclusa la fase di riallacciamento dei contatti digitali con i vecchi compagni delle superiori, il social network di Mark Zuckerberg ha dovuto reinventarsi, divenendo praticamente un social media, una piattaforma attraverso la quale leggere notizie, informarsi sugli eventi e partecipare al dibattito pubblico.
In questo microclima, le PA sono entrate di soppiatto, dopo qualche anno, divenendo però un elemento imprescindibile per i cittadini che, in questo modo, hanno potuto seguire le vicende delle amministrazioni a loro più vicine. Così Twitter, qualche anno più tardi: piattaforma social d’eccellenza per le comunicazioni pubbliche ufficiali.
Il mondo dei social, tuttavia, è in costante evoluzione, soprattutto tra le generazioni più giovani: mentre le PA si consolidavano su Twitter e Facebook, ha preso forza Instagram, con la sua cultura delle immagini e il mondo delle stories.
Gli anni di Instagram
Dopo qualche anno, anche Instagram ha accolto a braccia aperte le amministrazioni pubbliche, fornendo loro la possibilità di condividere foto accattivanti a un pubblico un po’ più giovane, invogliandolo ad andare a teatro, a un concerto o semplicemente a fare una passeggiata per le via di una città. Naturalmente, non tutte le PA si sono trovate bene su Instagram e molte hanno abbandonato la nave, non riuscendo a ritrovarsi in quel tipo di linguaggio.
Anche in questo caso, però, il pubblico più giovane ha anticipato i tempi e, mentre era in atto questo processo di “avvicinamento” a Instagram, hanno scoperto TikTok, un nuovo modo di condividere contenuti multimediali, già famoso in tutto il mondo.
Cos’è TikTok e come funziona
TikTok, è una piattaforma social per la creazione e condivisione di video di breve durata direttamente da mobile: il fenomeno del momento, che sta contagiando tutti, non solo i giovani.
L’app permette di condividere video verticali in loop, di lunghezza compresa tra 15 e 60 secondi attraverso un editing semplice e immediato che permette di far esplodere la propria creatività.
TikTok nasce in Cina con il nome di Douyin, creato da ByteDance, colosso del tech cinese. Nel 2018 ByteDance ha unito la stessa TikTok con Musical.ly., un social che a quei tempi aveva già una community su scala globale e un’esperienza di molti anni nel campo, fornendogli così un vero successo.
L’app, infatti, sta crescendo molto rapidamente: attualmente è presente in oltre 150 paesi ed è tradotta in ben 75 lingue. Nel mondo ha superato il miliardo di utenti e in Italia stiamo per raggiungere i 7 milioni: nel nostro paese, infatti, negli ultimi 3 mesi, il social ha triplicato gli utenti. La fetta di utenti più ampia è ovviamente in Cina, seguita dall’India (250 milioni di utenti) e dagli Stati Uniti, che hanno superato i 100 milioni.
Usare TikTok è davvero semplice. Per entrare a far parte del suo mondo basta caricare un breve video e scegliere i filtri che si vogliono inserire al suo interno. Basta poi cliccare sul riquadro con il simbolo “+” al centro della schermata in basso, autorizzare l’uso della fotocamera e del microfono e seguire le istruzioni.
Come Twitter, Facebook e Instagram, anche TikTok è una vera è propria community virtuale, dove ogni utente può seguire altri tik tokers, essere seguito a sua volta, lasciare un like ai video che preferisce e condividere le clip. TikTok permette anche di registrare e caricare video con frasi famose di film, citazioni e canzoni divertenti.
Uso degli hashtag
TikTok non è l’unico social a incentrare la sua attività sull’utilizzo degli hashtag, ma è di sicuro uno dei pochi che basa gran parte della navigazione sugli hashtag stessi. Infatti, la sezione “Scopri” della piattaforma riporta tutti i contenuti con gli hashtag più di tendenza. Posizionarsi tra questi hashtag permette agli utenti di essere raggiunti da un alto numero di tik tokers, ed è questo uno dei motivi per i quali sono molte le aziende che stanno pensando di approdare su questo social.
Sempre sulla base degli hashtag è possibile lanciare delle challenge. In tal caso, tra i vantaggi, si aggiunge anche la possibilità di generare maggior engagement e awareness, oltre al consueto passaparola.
TikTok e pubblica amministrazione
Memore dei ritardi del passato, la PA, con l’avvento di TikTok, ha cercato di anticipare i tempi e buttarsi in questo mondo qualche mese dopo lo scoppio della mania. Stiamo parlando, comunque, ancora di pochissimi casi.
La mission di TikTok, come si legge dal sito ufficiale, è di “ispirare la creatività e portare allegria”. Molte aziende, tramite specifici hashtag, sono riuscite a lanciare dei veri e propri contest, che hanno visto la partecipazione di migliaia di giovani in tutta Italia. Importanti su questo social sono anche i cosiddetti topic, delle macro aree che raggruppano argomenti diversi: quest’anno, in tendenza ci sono stati animali, arte e famiglia, accompagnati da ambiente e sport.
Grazie alla collaborazione di TikTok con molti enti di beneficenza, sono state lanciate decine di campagne create ad hoc per sensibilizzare gli utenti sulla salvaguardia dell’ambiente o su come aiutare le persone che vivono nelle zone rurali dell’Africa. Non solo, quindi, video divertenti, ma anche momenti di approfondimento su tematiche più ampie.
Il social cinese, dunque, racchiude molte potenzialità non del tutto espresse, che la nostra PA potrebbe apprendere, utilizzare e reinventare, partendo dai pochi esempi che si trovano in circolazione.
Quali PA sono su TikTok?
Finora, si contano sulle dita di una mano le amministrazioni pubbliche che si sono lanciate in questa sfida. Vediamole insieme, anche per delineare qualche tendenza che potrebbe ispirare la comunicazione delle altre PA.
La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
Un museo, sicuramente, è più avvantaggiato rispetto ad altre amministrazioni pubbliche che vogliono cominciare un’avventura su TikTok: la parte visiva, infatti, è molto più evidente e produrre un video intorno a una mostra o a una collezione stabile di un museo sembra un processo più che naturale.
La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea ha aperto un account su questo social in occasione del ritorno in Italia di un’opera di Klimt, “Le tre età”, capolavoro del movimento della Secessione viennese. Questo evento ha fatto da apripista, dando il via a una comunicazione basata su brevi video che possano rispecchiare l’atmosfera di arte e innovazione che si può respirare all’interno della Galleria.
A questo museo la creatività non manca e, ricorrendo a metodi di narrazione da ‘dietro le quinte’, la Galleria ha modellato a sua immagine e somiglianza una comunicazione basata su un linguaggio nuovo e attraente.
@lagallerianazionale KlimTikTok Back Home #lagallerianazionale #museum #roma #tokyo #klimt #perte #viral
Comune di Trieste
Trieste è stato il primo Comune a sbarcare su TikTok in Italia. Proseguendo lo stile di comunicazione che l’amministrazione porta avanti già da qualche anno sui social, il comune di Trieste condivide prevalentemente video della città: tramonti, affollate strade del centro e l’immancabile mare. Tra i video del profilo, si nota come il comune abbia usato TikTok per invitare i giovani alla festa di capodanno organizzata dall’amministrazione della città.
@comuneditrieste Sul palco dove questa sera tanti artisti ci faranno ballare #trieste #viral #capodannoperte #31dec #happynewyear
♬ Dance Monkey – Tones and I
Comune di Bagheria
Bagheria è stato il secondo comune italiano in ordine di tempo ad approdare su TikTok: anche in questo caso, l’amministrazione cerca di invogliare i giovani cittadini a visitare il patrimonio artistico del territorio. La riapertura di Villa San Cataldo, costruita a inizio del ‘700 dai principi Galletti di San Cataldo, ha permesso al comune di promuoverne la visita mostrando alcune immagini dei giardini della villa.
@comunedibagheria Villa San Cataldo Bagheria
♬ suono originale – simonabianchi6
Comune di Grado
Terzo comune, finora, ad approdare sulla piattaforma è il comune di Grado, in Friuli-Venezia Giulia. Anche qui, l’esordio è stato fatto direttamente sul mare.
@comunedigrado 🐚 #Grado #Italy #tiktoktrend #foryou #sealife #holyday #storm
FlorenceTv
Anche Firenze approda su TikTok tramite la sua web tv ufficiale. Anche qui, l’arte ha un peso fondamentale sui contenuti pubblicati sul profilo.
@florence_tv #Firenze #Florence #viral #bello L’ultima volta che ci siete stati?
Agenzia Nazionale per i Giovani
L’Agenzia Nazionale per i Giovani sbarca su TikTok in occasione del Natale: parliamo della prima istituzione governativa a farlo e sicuramente avrà successo, visto il pubblico con il quale si mette in contatto.
@agenziagiovani #lastchristmas #herforonething #trendreali #belli #my2019 #santaclaus #tooreal #sorridi #lookatme #quasinatale #babbonatale #tiktokitalia #natale
In definitiva: TikTok, sì o no?
Come abbiamo visto in questo articolo, tentare di prevedere il futuro nel mondo dei social è pressoché impossibile. Tentare, invece, di accompagnare il cambiamento e farsi trascinare attivamente dalle progressive ondate di novità, cercando di rendersi attori piuttosto che spettatori, può risultare efficace per arrivare a parlare a tutti, giovani e anziani, alla ricerca giornalmente di contenuti da poter vedere e commentare sui social.
Attenzione, però: i social sono mutevoli; i post che pubblichiamo su di essi no. Seguire delle norme di comportamento e comunicare in maniera precisa e attendibile è un dovere delle amministrazioni, qualunque strumento utilizzino.