Elezioni e open data: una riflessione a urne chiuse
Dopo exit poll, scrutini e conferenze stampa, è il momento dell’analisi del voto. Lavorando sui dati, non possiamo non sottolineare, ancora una volta, che non sono possibili analisi complesse, elaborazioni e visualizzazioni se non si hanno a disposizione dati aperti scaricabili in un unico file. È quello che consente di fare il sistema Eligendo, con un unico limite: la tempestività con cui per ogni tornata elettorale viene aggiornata la sezione open data rispetto a quella per la sola consultazione
27 Settembre 2022
Vincenzo Patruno
Istat - Dipartimento per lo sviluppo di metodi e tecnologie per la produzione e diffusione dell'informazione statistica
Morena Ragone
Giurista, studiosa di diritto di Internet e PA Digitale
Si è chiusa anche questa ulteriore, faticosa e anomala tornata elettorale e, come di consueto, si è aperta la successiva fase di analisi del voto. Una fase che, dopo exit poll, scrutini e conferenze stampa, è componente necessaria per approfondire quanto accaduto, e disvelare dinamiche ed effetti. Lato nostro, lavorando sui dati, non possiamo non sottolineare, ancora una volta, che nessuna analisi può farsi – men che mai l’analisi del voto – senza i dati necessari. Abbiamo imparato a conosce Eligendo, almeno di nome: è il sistema realizzato dal Ministero dell’Interno per la pubblicazione e diffusione dei dati di ciascuna tornata elettorale e permette, inoltre, di consultare lo storico – ossia le serie di dati – di tutte le precedenti votazioni europee, politiche, amministrative e referendarie dal 1946 ad oggi.
Non soltanto consultazione, però: tutti i dati relativi ai risultati elettorali possono, infatti, essere scaricati dalla sezione Open Data del sito. Lavorando entrambi con i dati, e con i dati aperti in particolare, potete immaginare come questo non solo ci renda particolarmente lieti, ma ci consenta, nell’immediatezza del voto, di avviare, come professionisti, ma anche come cittadini, proprio quella fase di analisi di cui stiamo parlando. E non è solo del nostro lavoro che parliamo: è estremamente importante dare a tutti gli utenti la possibilità di scaricare i dati attraverso un bulk download (per i non addetti ai lavori, consiste nella possibilità di scaricare un unico file con tutti i dati), come viene, appunto, consentito dalla pagina sopra linkata. Avere un’interfaccia web che consenta una consultazione selettiva dei dati diventa particolarmente utile quando l’utente è interessato a visualizzare alcuni risultati ben precisi; ma per chi intende procedere con analisi più complesse e integrali, elaborazioni e visualizzazioni dell’intera tornata elettorale, allora diventa fondamentale avere la possibilità di scaricare tutti i dati necessari in una sola volta.
Anche in occasione delle precedenti tornate elettorali, tuttavia, la pubblicazione dei dati su Eligendo per la sola consultazione e la pubblicazione dei dati aperti nella sezione Open Data non è mai avvenuta simultaneamente: i risultati elettorali sono stati, infatti, prima pubblicati per la sola consultazione sul sito, e solo dopo diversi giorni, a volte settimane, sono stati pubblicati per il bulk download. Il motivo di tale discrepanza temporale è ipotizzabile: i dati raccolti dalle Sezioni necessitano di essere verificati e validati prima di divenire definitivi per cui, probabilmente, si cerca, in tal modo, di evitare la diffusione di dati potenzialmente imprecisi, scegliendo, quindi, di porli inizialmente in sola consultazione e pubblicando, poi, quelli definitivi anche per il download massivo.
Ma in logica Open Data, e con le possibilità, anche di “scrapare” i dati, che la tecnologia offre, ha ancora senso procedere in questo modo? In merito alla pubblicazione di dati obbligatori ex lege – quelli del Decreto Legislativo n. 33/2013, per intenderci – l’art. 6, sulla qualità delle informazioni pubblicate dalle PA nei loro siti istituzionali dispone, al comma 2, che “l’esigenza di assicurare adeguata qualità delle informazioni diffuse non può, in ogni caso, costituire motivo per l’omessa o ritardata pubblicazione dei dati, delle informazioni (…)”.
Su questa falsariga, si potrebbe procedere, per esempio, alla pubblicazione tempestiva di tali dati anche nella sezione Open Data, corredati di un idoneo disclaimer che specifichi lo stato delle informazioni così prodotte – nel dossier relativo alle Elezioni Politiche 2022, prodotto dal Ministero e pubblicato sul sito istituzionale, è già precisato che i dati che transitano in Eligendo sono ufficiosi. La pubblicazione non contestuale per la visualizzazione e per il download è il motivo per cui l’associazione onData, ormai da alcuni anni, interviene puntualmente in occasione delle consultazioni elettorali con azioni di hacking civico, utilizzando, appunto, il web scraping per acquisire i dati pubblicati su Eligendo, e ripubblicandoli immediatamente in formato elaborabile su un proprio repository Github.
In occasione delle elezioni politiche del 25 settembre scorso, alcuni giorni prima del voto, onData ha inviata una PEC alla Direzione Centrale dei Servizi Elettorali del Ministero dell’Interno proprio per chiedere che la pubblicazione degli Open Data per il bulk download venisse effettuata contestualmente alla pubblicazione dei dati in consultazione su Eligendo. La risposta è arrivata, celere e cortese, e un’amministrazione che dialoga ed è attenta alle istanze della società civile è un’amministrazione che ha sicuramente voglia di migliorarsi e di migliorare conoscenze e capacità sella società tutta. Il Ministero conferma “l’impegno alla pubblicazione dei dati nel più breve tempo possibile”, rendendo quindi disponibili “su Eligendo, nei giorni immediatamente successivi alla chiusura dell’evento, tutti i risultati in formato aperto, non senza averne verificato correttezza, qualità e congruenza (…)”.
Rimanendo nello stesso ambito, in molti quest’anno si sono concentrati sull’analisi dei programmi presentati da partiti e coalizioni, alla ricerca di temi specifici di interesse, ma, che ci risulti, nessuno si è occupato dei dati relativi ai programmi elettorali presentati dai vari partiti o gruppi politici, che andrebbero presentati al Ministero dell’Interno anche in formato digitale. Lo prevede, infatti, il documento contenente le “Istruzioni per la presentazione e l’ammissione delle candidature”, all’interno del quale viene infatti specificato che: “per il programma elettorale è richiesto, oltre al formato cartaceo, anche quello digitale, in quanto necessario ai fini degli adempimenti previsti dall’articolo 4, comma 1, della legge n. 165 / 2017 e dall’articolo 2 della legge n. 4 / 2004. Pertanto, dovrà essere consegnato anche un CD-ROM contenente i files in formato accessibile (PDF/A)”.
Il formato PDF/A è una tipologia specifica di file PDF pensata proprio per l’archiviazione di lungo periodo dei documenti, standard di conservazione documentale della Pubblica Amministrazione italiana. Un documento PDF/A ha il vantaggio di essere completamente indipendente dalle impostazioni software, e questo garantisce che lo si possa aprire e visualizzare sempre nello stesso modo in cui appariva nel sistema che lo ha generato. La realtà è, però, un po’ diversa: all’incirca il 75% dei programmi elettorali presenti sul sito del ministero è in realtà un PDF in formato immagine, quindi un documento NON accessibile. Tale circostanza manifesta non solo la non ottemperanza alle regole previste – da parte di chi deposita, ma anche da chi è preposto a ricevere quel deposito ed eventualmente a controllarne la rispondenza alla norma –, ma inibisce o, comunque, ostacola fortemente il trattamento dei documenti attraverso sistemi automatici.
L’impossibilità di utilizzare strumenti automatici di elaborazione sicuramente inserisce inutili livelli di complessità all’analisi dei contenuti del programma ma, allo stesso tempo, rende impossibile garantire a chiunque il diritto di accesso a quei contenuti, cui sono preposte, tra l’altro, le stesse garanzie di accessibilità documentale. È un ragionamento che parte dai programmi elettorali, ma che è ora di allargare a tutta l’attività e la produzione documentale delle PA italiane, affinché tutti abbiano le stesse garanzie e le stesse concrete possibilità di esercitare i propri diritti. La base della nostra Democrazia.