Nuovo MiniDossier Openpolis: Gender Equality fra politica, imprese e lavoro
Uno dei metodi per approfondire il tema della questione di genere è analizzare la ripartizione delle posizioni di responsabilità fra uomini e donne.
11 Marzo 2015
Redazione FORUM PA
Uno dei metodi per approfondire il tema della questione di genere è analizzare la ripartizione delle posizioni di responsabilità fra uomini e donne. L’ultimo MiniDossier Openpolis “Gender Equality fra politica, imprese e lavoro” – numero 3/2015 della collana di approfondimento MiniDossier – contiene focus su politica, imprese e lavoro che evidenziano i cambiamenti avvenuti in Italia.
La parità fra uomo e donna è uno dei principi su cui si fonda la Repubblica Italiana. Sono ben 4 gli articoli della Costituzione che si pongono a garanzia. Se art.3 rischiava di essere generico (tutti i cittadini sono uguali), l’art.37 parla di “donna lavoratrice” e l’art.51 “accesso gli uffici pubblici” per finire con l’art.117 “rimozione di qualsiasi ostacolo per la piena parità uomo-donna”. Purtroppo sono enunciati ancora disattesi. Analizzando i diversi livelli istituzionali della Repubblica sono stati recensiti oltre 93.000 incarichi politici, di cui poco più del 21% è ricoperto da donne. Negli ultimi anni sono stati fatti passi in avanti sulla rappresentanza di genere e infatti nella storia italiana quelli attuali sono il Parlamento (30% donne) e Governo (50% donne al suo insediamento) con la maggior presenza femminile.
Vi è da sempre un acceso dibattito se le quote rosa siano o meno uno strumento valido per accrescere spazi e opportunità per le donne. Sicuramente interessante è il dato sulla composizione del cda delle società quotate in borsa. La presenza femminile è aumentata costantemente negli ultimi anni fino ad arrivare al 22,2% e l’incremento maggiore è avvenuto dopo l’entrata in vigore della Legge sull’equilibrio di genere degli amministratori.
In un contesto generale di diritti negati, ma in cui ci sono dei primi cambiamenti, la vera questione femminile nel 2015 è il lavoro. In quadro europeo è desolante, mediamente le donne sono più preparate ma hanno livelli maggiori di disoccupazione e di precarietà rispetto gli uomini. In tutti i Paesi UE a parità di impiego le donne ricevono un salario inferiore. In Italia le donne non riescono a coniugare famiglia e lavoro e su questo gli esempi positivi non mancano: le donne con tre o più bambini in Danimarca lavorano di più delle donne con un bambino in Italia (77% versus 57,8%).
A questo link per scaricare il dossier.
Fonte: Openpolis