EDITORIALE
Insieme per una sfida condivisa: Capacity Italy e la collaborazione necessaria
La piattaforma di assistenza tecnica “Capacity Italy”, presentata il 30 marzo scorso, è uno strumento di assistenza innovativo che metterà a disposizione dei soggetti attuatori del PNRR un network di oltre 550 esperti. Non possiamo che esprimere soddisfazione per questa iniziativa che va incontro a quello che da anni indichiamo come uno dei principali fattori di successo di un’azione innovativa: l’attività di accompagnamento delle amministrazioni e delle persone che vi lavorano. Un accompagnamento che sarà motivante se situerà il lavoro di ciascuno all’interno di una impresa comune. Perché, come recita il pay-off del FORUM PA 2022, la ripresa è una sfida condivisa da vincere insieme
8 Aprile 2022
Carlo Mochi Sismondi
Presidente FPA
Lo scorso 30 marzo i Ministri Brunetta, Gelmini e Colao hanno presentato alla Conferenza Unificata (Stato-Regioni-Autonomie locali), la piattaforma di assistenza tecnica “Capacity Italy”, uno strumento di assistenza innovativo, attraverso cui Cassa Depositi e Prestiti, Invitalia e MedioCredito Centrale metteranno a disposizione dei soggetti attuatori del PNRR – Regioni, Province, Città metropolitane, Comuni e tutti gli enti territoriali – un network di oltre 550 esperti in tutte le discipline chiave per sostenere la partecipazione attiva dai bandi alla fase esecutiva, fino alla rendicontazione. Il funzionamento e l’accesso alla piattaforma saranno attivi dalle prossime settimane attraverso il portale internet della Presidenza del Consiglio “Italia Domani”.
L’obiettivo è mettere a terra i progetti del PNRR e anche valutarne l’impatto attraverso un tavolo di monitoraggio. La piattaforma è uno strumento straordinario, che non si vedeva da tempo nel nostro Paese e sarà immediatamente operativa e destinata a evolvere da strumento di assistenza tecnica e progettuale a meccanismo di “capacity building”, con un impatto strutturale e duraturo sulla crescita della capacità amministrativa degli enti: un catalizzatore non solo dell’attuazione del PNRR, ma, nel tempo, dell’intera riforma della Pubblica amministrazione. Garantirà una serie di servizi unici per il supporto e l’assistenza tecnica agli enti impegnati nell’attuazione del PNRR, assicurando semplicità di accesso, presa in carico del bisogno e tempestività di risposta alle amministrazioni territoriali
Ministro Renato Brunetta
Non possiamo che esprimere soddisfazione per questa iniziativa che va incontro a quello che da anni indichiamo come uno dei principali fattori di successo di un’azione innovativa: l’attività di accompagnamento delle amministrazioni e delle persone che vi lavorano. Un accompagnamento che sarà motivante se situerà il lavoro di ciascuno all’interno di una impresa comune. Perché, come recita il pay-off del FORUM PA 2022, la ripresa è una sfida condivisa da vincere insieme.
Questa soddisfazione e questa adesione al progetto “Capacity Italy” sarà ancora maggiore e più convinta se, nella costruzione della piattaforma, si curerà una dimensione fondamentale per condividere gli sforzi e per rendere questa missione strategica veramente frutto di uno sforzo comune di tutte le componenti della comunità nazionale (amministrazioni, imprese, terzo settore, cittadinanza organizzata): la dimensione orizzontale della collaborazione. Uno dei rischi maggiori di questo periodo storico è di pensare che la necessaria efficacia delle azioni e il raggiungimento dei risultati e i tempi (stretti) che ci sono dati non ci permettano la partecipazione e la collaborazione. Quasi che il coinvolgimento di tutte le componenti fosse una perdita di tempo che non possiamo permetterci. Come se condividere successi, strumenti, ma anche errori e strade sbarrate non fosse la base per una sperimentazione fatta di trial and errors che è, da sempre, l’unico modo di progredire della comunità umana.
Capacity Italy: focus su collaborazione, condivisione e ascolto
Tornando alla piattaforma Capacity Italy e alla sua presentazione, che troviamo esplosa in 28 dense slides sul sito della Funzione Pubblica, ci soffermiamo sulla slide 15 che mette in luce la necessità di dotarsi di strumenti di collaborazione, di condivisione e di ascolto.
Obiettivo di questa, che non è un’attività secondaria, ma una condizione necessaria per l’engagement delle amministrazioni e quindi per la loro partecipazione attiva che superi la logica dell’adempimento, è stimolare un confronto continuo con Regioni, Province, Città metropolitane, Comuni e altri enti locali lungo l’intero ciclo degli investimenti. È necessario attivare non solo una funzione di controllo e di monitoraggio, ma soprattutto una funzione di ascolto, raccogliendo indicazioni su progetti per condividere e comunicare in modo tempestivo e coordinato informazioni e dati relativi alla realizzazione delle attività e all’impatto che le riforme hanno in termini di attuazione degli interventi previsti dal PNRR, anche in ottica di sinergia e complementarità con altre iniziative.
Il PNRR e con esso la ripresa, avrà possibilità di successo sul territorio solo se le amministrazioni locali avranno la certezza di avere una comunicazione a due vie con gli enti centrali titolari delle misure. Se avranno la continua esperienza dell’ascolto, se potranno però anche istituire una dimensione orizzontale di dialogo, creando vere e proprie comunità di pratica relative alle diverse dimensioni degli interventi. Comunità che devono necessariamente comprendere anche imprese e associazioni di rappresentanza dei cittadini.
Collaborazione: i limiti da superare per renderla effettiva
FPA ha una lunga esperienza di gestione di tavoli di lavoro comuni, con soggetti anche diversi accomunati da obiettivi comuni e, in più di trent’anni di esperienza, non mi è mai capitato che ci si alzasse da questi tavoli senza aver imparato qualcosa di nuovo, senza che ne scaturisse un’idea originale o un progetto si aprisse a nuove partnership o, cosa altrettanto importante, non fosse esplicitato un warning per evitare errori già fatti da altri.
Se, come noi crediamo, l’intelligenza collettiva non è uno slogan da convegni, ma una concreta possibilità di miglioramento continuo, è però necessario che si realizzino strumenti per rendere possibile, efficace, semplice la collaborazione. Le amministrazioni pubbliche hanno sperimentato diverse piattaforme, molte anche con strumenti open source e aperte al riuso. È il momento di individuarle, adattarle e porle a disposizione di tutti gli attori delle misure di attuazione del PNRR, soprattutto a livello locale.
È alla nostra portata, ma per farlo dobbiamo vincere alcuni bias che hanno spesso reso difficile la collaborazione alla pari tra diversi livelli di Governo e diverse componenti della società:
- il primo e più grave è pensare che dalle stanze di Palazzo Chigi (o di qualche altro Ministero romano) si possa conoscere meglio i bisogni dei luoghi rispetto a chi in quei luoghi ci vive e ci lavora;
- il secondo bias, collegato al primo, è giudicare la diversità e le diverse esigenze di una società complessa come un ostacolo invece che una ricchezza e quindi tendere a non differenziare gli interventi.
Già abbiamo visto alcune misure, come quelle che riguardano gli asili nido, rischiare di non cogliere i risultati perché si è operato come se una cittadina calabrese avesse gli stessi bisogni di una cittadina romagnola. Infine, sono destinati al fallimento iniziative e strumenti di collaborazione che non siano a loro volta curati e non vedano una costante azione di animazione. Una comunità di pratica, almeno al suo inizio, non è autosufficiente, ma ha bisogno di una redazione, di un’animazione e di una capacità di “fare eco” che non sono banali, ma frutto di lavoro e di professionalità.
Ne parleremo a FORUM PA 2022, quando, in una delle quattro giornate di lavoro, raduneremo su un tavolo di confronto i responsabili delle strutture di missione per il PNRR, proprio perché, insieme, trovino le strade della condivisione e dell’ascolto.