Quando l’innovazione è portata dalla partecipazione
Risorse in Comune è un’esperienza di progettazione partecipata di un servizio educativo per i minori, nato dalla collaborazione tra Context Onlus e l’Amministrazione Locale del Comune di Mogoro in Sardegna. Attraverso un percorso partecipato con il territorio, ci si è proposti l’obiettivo di costruire delle Linee Guida utili ad organizzare operativamente il bando per l’affidamento del servizio, da cui avviare una sperimentazione sia nella modalità di interlocuzione tra Amministrazione e cittadini, sia nella modalità di erogazione del servizio stesso. A partire da questa esperienza si propone qualche riflessione su partecipazione ed innovazione.
7 Aprile 2015
Federica Melis, Francesca Broccia*
Risorse in Comune è un’esperienza di progettazione partecipata di un servizio educativo per i minori, nato dalla collaborazione tra Context Onlus e l’Amministrazione Locale del Comune di Mogoro in Sardegna. Attraverso un percorso partecipato con il territorio, ci si è proposti l’obiettivo di costruire delle Linee Guida utili ad organizzare operativamente il bando per l’affidamento del servizio, da cui avviare una sperimentazione sia nella modalità di interlocuzione tra Amministrazione e cittadini, sia nella modalità di erogazione del servizio stesso. A partire da questa esperienza si propone qualche riflessione su partecipazione ed innovazione.
Quando si parla di innovazione della Pubblica Amministrazione è imprescindibile rivolgere lo sguardo alle pratiche di partecipazione, in quanto dispositivi utili a migliorare l’efficienza e l’efficacia degli interventi nelle comunità locali. Il progetto Risorse in Comune nasce dalle riflessioni di Context Onlus su cosa sia partecipazione per la Pubblica Amministrazione oggi, nell’ipotesi che l’innovazione non risieda scontatamente nell’originalità delle tecniche partecipative, piuttosto negli obiettivi che ne orientano l’utilizzo. Infatti, il discorso attorno alle pratiche di partecipazione ha già una storia ricca anche in Italia, se si considerano i processi attivati negli anni ’90 per la riqualificazione delle periferie e per la redazione partecipata dei Piani dei Servizi di Zona. Se si aggiunge l’emanazione di alcune leggi in materia, come avvenuto in Emilia Romagna nel 2010 ed in Toscana nel 2013, si può facilmente evincere come i processi partecipativi godano ormai di una buona legittimazione storica ed istituzionale. In un periodo di grandi cambiamenti economici, culturali e tecnologici, quale contributo innovativo possono apportare le esperienze di partecipazione allo sviluppo delle Pubbliche Amministrazioni?
La partecipazione come pratica innovativa
L’ipotesi che proponiamo è che si possono aprire nuove vie di sviluppo, se l’obiettivo metodologico si sposta dal coinvolgere il maggior numero di persone attorno alla ricerca di soluzioni al rilevare le dimensioni culturali di cui i cittadini sono portatori in un dato contesto ed in rapporto a specifici problemi. Secondo noi, dunque, la portata innovativa può essere veicolata dal ripensare di volta in volta obiettivi e funzioni della partecipazione stessa insieme al territorio ed gli attori coinvolti. Il progetto Risorse in Comune si colloca in questa prospettiva.
Il progetto Risorse in Comune
Il progetto “Risorse in Comune” nasce dalla collaborazione tra Context Onlus ed il Comune di Mogoro, piccolo centro di 4.000 abitanti in Sardegna, con l’obiettivo di ripensare i servizi educativi per i minori attraverso un percorso di progettazione partecipata.
Il progetto nasce nel 2013 a seguito di un calo nel numero di utenti del servizio ludoteca del Comune. Le possibili soluzioni a questo problema erano due: rilevare nel territorio quale servizio i cittadini avrebbero maggiormente ritenuto utile attivare, oppure trattare questa bassa frequentazione come indicatore di un cambiamento nelle domande delle famiglie ai servizi dedicati ai minori. Si è optato per l’esplorazione di questo cambiamento, nell’ipotesi che oggi le famiglie richiedano all’Amministrazione di farsi carico di esigenze diverse rispetto a quelle presenti 15 anni prima, quando il servizio ludoteca fu inizialmente implementato.
Attraverso l’utilizzo di diversi strumenti – interviste, focus group e testi raccolti tra i bambini delle scuole primaria e secondaria – il problema della ludoteca si è trasformato in un’occasione per sperimentare nuovi modi di affrontare i cambiamenti del paese, ovvero per avviare una progettazione dei servizi fortemente ancorata alle domande del territorio. Questo passaggio ha permesso di cogliere come le famiglie mogoresi si rappresentano la funzione dell’Amministrazione locale in rapporto al proprio nucleo familiare e all’infanzia.
Non sono state raccolte proposte, ma rappresentazioni e simbolizzazioni condivise localmente attorno al tema. Sono emerse alcune problematiche legate alla genitorialità, i vissuti rispetto alla crisi odierna, il modo in cui la tecnologia riorganizza i rapporti tra minori e adulti, i sogni e le curiosità dei bambini.
L’esito di questa esplorazione è stata la costruzione di “Linee Guida”, intese come criteri utili per l’Amministrazione ad orientare la progettazione e l’elaborazione del Bando Pubblico per l’affidamento del servizio. In questo senso, la stessa funzione del Bando è stata riformulata, passando da strumento per affidare servizi a dispositivo per gestire i rapporti tra Amministrazione e Stakeholders di volta in volta individuati nella società civile in ordine a specifici problemi. Questo ha significato costruire nuovi criteri organizzativi e sperimentare nuove modalità gestionali, valorizzando le differenti funzioni delle parti in gioco: Amministrazione Locale, cittadinanza e Terzo Settore.
L’Amministrazione mogorese attualmente sta sperimentando un nuovo servizio. Da alcuni mesi la ludoteca è diventata uno Spazio Gioco sperimentale, gestito da un gruppo di giovani professionisti del territorio, frequentato con entusiasmo da molti bambini.
La partecipazione come pratica di sviluppo
Le domande del territorio stanno profondamente cambiando, così come il contesto del Terzo settore e dei servizi. La necessità di ripensare il servizio Ludoteca parte dal fallimento di alcune premesse di senso prima condivise, in favore di altre cornici di senso più funzionali. In questo modo, la componente partecipativa del progetto non risiede tanto negli strumenti utilizzati, ma nell’obiettivo metodologico di intercettare ed analizzare il cambiamento della domanda sociale e le nuove simbolizzazioni sulla funzione educativa dei servizi comunali, così da favorire la comprensione e la gestione del cambiamento da parte della Pubblica Amministrazione.
Il risultato di questi processi è un incremento di competenza, nelle istituzioni, ad intercettare le risorse presenti nel territorio nella misura in cui si investe sull’identificare dimensioni culturali, oggetti di interesse specifico ed obiettivi definiti da perseguire, piuttosto che modalità predeterminate di erogazione di un servizio. In questo senso possiamo intendere la partecipazione come processo ed incubatore di sviluppo ed innovazione sociale.
* Federica Melis, responsabile del progetto Risorse in Comune, e Francesca Broccia, ricercatrice entro il progetto, fanno parte dello staff di Context Onlus, organizzazione che si occupa di sviluppo locale e processi partecipativi.