Spesso la pubblica amministrazione si dimentica dell’importante ruolo della società civile, perdendo una grande occasione di confronto. L’intervista di Gianni Dominici a Daniela Patti, fondatrice di Eutropian
15 Settembre 2020
Redazione FPA
Un periodo d’emergenza grave come quello trascorso durante la pandemia causata dal COVID-19 ha messo in luce aspetti negativi e aspetti positivi della società civile. Se da un lato, soprattutto nel primo periodo, la pubblica amministrazione ha stentato nell’affrontare una crisi del genere, dall’altro, la società civile si è organizzata in modo quasi spontaneo, andando incontro a chi ne aveva bisogno in tempi brevissimi.
Di questi e altri temi si parlerà anche a “FORUM PA Restart Italia”, dal 2 al 6 novembre, evento che sarà preceduto dal percorso di avvicinamento #road2forumpa2020, composto da interviste ai protagonisti e alle protagoniste dell’innovazione. Oggi, Gianni Dominici intervista Daniela Patti, fondatrice di Eutropian.
L’intervista
“Eutropian si occupa di promuovere la collaborazione tra la società civile e le città” afferma Patti, “in modo da portare lo sviluppo sostenibile nei nostri tessuti urbani, con progetti che vanno dall’inclusione sociale alla lotta alla povertà, passando per l’economia circolare”.
Cosa ci ha insegnato il lockdown? “Non so se abbiamo memorizzato quella che dovrebbe essere la lezione da imparare” continua Patti, “è calato il livello di attenzione verso le pratiche solidali: dobbiamo continuare a prestare molta attenzione”.
Infine, il ruolo della società civile è stato fondamentale: “Durante il lockdown abbiamo visto il sorgere di diverse iniziative che sono riuscite a dare una risposta all’emergenza sociale” conclude Patti, “basti pensare ai pacchi alimentari distribuiti ai più bisognosi. La società civile è in grado di rispondere a molte esigenze, facendolo molto più velocemente della pubblica amministrazione. Deve esserci collaborazione, quindi, tra società civile e PA”.