2010 Anno della PEC. Brunetta: “I professionisti danno il buon esempio”
Il 29 novembre è scaduto il termine entro cui i professionisti avrebbero dovuto comunicare ai rispettivi ordini e collegi il proprio indirizzo di PEC (art. 16, comma 7 L. 2/2009) .
2 Dicembre 2009
C.B.
Il 29 novembre è scaduto il termine entro cui i professionisti avrebbero dovuto comunicare ai rispettivi ordini e collegi il proprio indirizzo di PEC (art. 16, comma 7 L. 2/2009) .
Ieri, in conferenza stampa, il Ministro ha ricordato che l’obiettivo di questa misura è semplificare i rapporti tra professionisti e PA, riducendo i tempi e i costi delle comunicazioni, dal momento che la PEC permette di dare al messaggio di posta elettronica lo stesso valore di una raccomandata con avviso di ricevimento.
Il Ministro si è detto soddisfatto dalle adesioni alla norma raggiunte ad oggi dai diversi ordini e assicura che entro la fine dell’anno si arriverà a una copertura dell’80- 90% dei 2 milioni di professionisti italiani. Ad ora i più virtuosi sono i notai e gli architetti, i cui ordini sono arrivati ad una copertura del 100% degli iscritti.
Brunetta riconosce la maggiore difficoltà riscontrata in alcuni ordini e in alcune fasce particolari all’interno di ciascun ordine: per questi, assicura, si stanno predisponendo azioni di supporto ad hoc. Non è un problema di costi, dal momento che "il prezzo della PEC – ricorda – è assolutamente accessibile a ciascun professionista, variando da 1 a 10 euro annui".
Cosa prevede la legge?
La legge 2/2009 prevede che:
- i professionisti iscritti in albi ed elenchi istituiti con legge dello Stato comunicano ai rispettivi ordini o collegi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata
- le comunicazioni tra PA e professionisti possono avvenire attraverso la posta elettronica certificata senza che il destinatario debba dichiarare la propria disponibilità ad accettarne l’utilizzo
- la consultazione per via telematica dei singoli indirizzi di posta elettronica certificata nel registro delle imprese o negli albi o elenchi costituiti avviene liberamente e senza oneri. L’estrazione di elenchi di indirizzi è consentita soltanto alle PA per le comunicazioni relative agli adempimenti amministrativi di loro competenza
- le sanzioni per chi non si dota di della casella PEC saranno stabilite dagli ordini, i quali hanno l’obbligo di controllare il rispetto della normativa da parte dei loro iscritti
Perché l’obbligo di PEC per i professionisti?
Il Ministro Brunetta in conferenza stampa ha più volte specificato che “la PEC non deve essere vista come una iattura, come l’ennesimo adempimento burocratico, ma come un progetto per migliorare la vita e il modo di lavorare di tutti”.
In particolare, ha sottolineato che:
- La PEC garantisce lo stesso grado di certezza dell’invio per posta della raccomandata con avviso di ricevimento ma è più veloce è meno costosa.
- Tramite la PEC i professionisti possono gestire le comunicazioni ufficiali con gli enti di previdenza e con la pubblica amministrazione centrale (ad es. indagini finanziarie con il Fisco, concorsi) e locale, inviare e ricevere contratti e fatture
"La PA è tenuta a rispondere via PEC alle richieste ricevute tramite posta elettronica certificata", sottolinea il Mnistro,
2010 Anno della PEC
Il 2010, annuncia Brunetta, sarà l’anno della PEC. Infatti a partire da gennaio lo strumento verrà utilizzato:
- gratuitamente dai cittadini che ne fanno richiesta per dialogare con la PA
- dalle PA che attiveranno una casella PEC per ogni registro
- dalle nuove imprese
A breve partirà una campagna di comunicazione sulla PEC promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, mentre per tutti è già attivo un numero verde – 800.254.009 – presidiato dal contact center della PA Linea Amica.
Sul sito del Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione è disponibile il materiale della conferenza stampa di ieri, mentre sul sito del CNIPA si accede alla sezione dedicata alle domande frequenti sulle specifiche del progetto PEC.