800 congressisti per fare il punto sull’e-Government e l’e-Democracy
Oltre 800 partecipanti tra dirigenti della PA e dell’Impresa, diversi relatori di prestigio tra docenti universitari, rappresentanti istituzionali e manager di aziende di eccellenza (Siav, Microsoft, Postel) nell’offerta di soluzioni per la dematerializzazione dei procedimenti amministrativi. Sono i numeri della sesta edizione di “e-Government, e-Democracy”, convegno sul tema della digitalizzazione nella PA organizzato dalla Fondazione Siav Academy – Centro Studi per la Ricerca e lo Sviluppo dell’Innovazione Tecnologica nell’ambito del Gruppo Siav – presso l’esclusiva cornice romana di Villa Miani.
12 Ottobre 2010
Redazione FORUM PA
Oltre 800 partecipanti tra dirigenti della PA e dell’Impresa, diversi relatori di prestigio tra docenti universitari, rappresentanti istituzionali e manager di aziende di eccellenza (Siav, Microsoft, Postel) nell’offerta di soluzioni per la dematerializzazione dei procedimenti amministrativi. Sono i numeri della sesta edizione di “e-Government, e-Democracy”, convegno sul tema della digitalizzazione nella PA organizzato dalla Fondazione Siav Academy – Centro Studi per la Ricerca e lo Sviluppo dell’Innovazione Tecnologica nell’ambito del Gruppo Siav – presso l’esclusiva cornice romana di Villa Miani.
Renzo Turatto – Capo del Dipartimento per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Tecnologica – ha spiegato il percorso compiuto nella direzione di un dialogo più efficiente tra Enti e cittadini, soprattutto grazie all’utilizzo della Posta Elettronica Certificata: «La vicenda PEC si è articolata su quattro linee d’azione: la PEC gratuita per il cittadino, attraverso cui si può parlare con la PA, ma anche l’operazione fatta sul fronte dei consulenti, sulle nuove imprese e sulla Pubblica Amministrazione». Riguardo alle cifre Turatto precisa: «Abbiamo oltre 400 mila richieste d’attivazione PEC da parte dei cittadini, 18-19 mila caselle attivate dalla Pa; 1,1 milioni di professionisti che usano la PEC e circa 800 mila nuove imprese che già l’hanno. In questo momento, quindi, abbiamo almeno 2 milioni di caselle PEC che possono funzionare, ma la cifra potrebbe raddoppiare rapidamente».
L’AD di Siav Giovanni Seno – azienda specialista nello sviluppo di sistemi di gestione documentale dalla quale è nata la Fondazione Siav Academy – commenta: «Il software Siav PEC Manager PA, per la gestione semplice e sicura della Posta Elettronica Certificata, facilita l’espansione della PEC, che per caselle aperte arriva a qualche milione, mentre per utilizzi reali si parla di un rapporto 1 a 10 rispetto, appunto, alle caselle aperte. In base a un recente accordo tra Siav e il Dipartimento diretto da Turatto, ogni Pubblica Amministrazione può scaricare gratuitamente il nostro software, che ci auguriamo possa davvero rappresentare un facilitatore nella diffusione del dialogo via PEC con la PA».
Tra gli esponenti di grandi aziende fornitrici di avanzati sistemi per la dematerializzazione dei procedimenti amministrativi sono intervenuti il Direttore Marketing di Postel, Marco Pellegrini – con una relazione sugli Strumenti per la Multicanalità, necessari per avvicinare la PA al territorio – e il Direttore Public Sector di Microsoft Italia, Fabio Fregi, che ha commentato: «Essere qui mi dà la possibilità di rendere evidente come le multinazionali trovino la loro piena valorizzazione grazie al contributo di partner qualificati, che con le proprie competenze rispondono in maniera piena alle esigenze delle Amministrazioni e dei Cittadini. Ritengo Siav – aggiunge – l’azienda italiana più matura e con le competenze più profonde in questo campo oggi in Italia».
Il ruolo chiave delle aziende e in particolare di quelle medie e medio grandi nel favorire la diffusione di una cultura dell’innovazione e del cambiamento al servizio del sistema paese, è stato evidenziato proprio dal Presidente della Fondazione Siav Academy, Alfieri Voltan: «Ogni azienda deve oggi avere – accanto alla propria funzione istituzionale di creare ricchezza per sé, per i propri collaboratori e per il Paese, e oltre al compito di creare i presupposti per continuare essa stessa ad esistere – anche la funzione di formulare e sostenere i valori sui quali si fonda lo sviluppo culturale e civile di una nazione».
Non sono mancate le testimonianze di best practices in alcuni settori della PA che stanno innovando in chiave digitale. Per il Comune di Milano è intervenuto Alessandro Palumbo – Direttore Settore Qualità e Semplificazione – che ha illustrato il percorso verso la comunicazione digitale intrapreso nella direzione di una gestione integrata della PEC: «Abbiamo cominciato a collaborare con Siav per la necessità di creare un sistema documentale per la corrispondenza elettronica certificata, vedendo in Siav non un semplice fornitore, ma un partner».
A intervenire anche la Provincia di Padova con il Capo di Gabinetto Massimo Giorgetti e il Responsabile del Centro Servizi Territoriale (CST) Roberto Lago, che hanno illustrato il progetto “Provincia Dematerializzata” evidenziando la necessità di fare sistema tra i vari soggetti pubblici e sottolineando i risultati di efficienza/efficacia e riduzione dei costi ottenuti con il ricorso alla comunicazione digitale.
Il professor Pierluigi Ridolfi – docente all’Università di Bologna e Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Siav Academy – elencando i punti deboli e quanto resta ancora da sviluppare da un punto di vista normativo, organizzativo e formativo per la piena realizzazione dell’e-Government, ha auspicato: «Per “raccogliere” ogni anno bisogna seminare ogni anno; è sempre tempo di seminare e non dobbiamo smettere di farlo, perché altrimenti non raccoglieremo mai più».
FONTE: SIAV