Agende digitali, ecco i 6 pilastri della nuova governance regionale

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Il Comitato permanente per i sistemi informativi del CISIS, che supporta la commissione speciale agenda digitale, ha individuato i rappresentanti regionali su 4 temi verticali e 2 trasversali. Un vero e proprio “back end” (CISIS – funzione tecnico/operativa) che supporta il “front end” (Commissione – funzione tecnico/politica)

29 Febbraio 2016

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Dimitri Tartari, coordinatore tecnico Commissione Agenda Digitale Conferenza delle Regioni e Province Autonome

L’importanza politica e strategica dell’attuazione dell’Agenda Digitale e la complessità e vastità delle attività che ne conseguono hanno imposto una profonda riflessione sull’organizzazione in essere delle attività interregionali e sulla relativa efficacia per il raggiungimento degli obiettivi individuati a livello europeo e nazionale. Le Regioni e Province Autonome negli ultimi anni (2012 – 2015) hanno orientato il proprio operato all’attuazione dell’Agenda Digitale, consolidando una visione sistemica interregionale dello sviluppo della società dell’informazione. Secondo questa idea di una strategia ampia del digitale sono stati definiti documenti strategici elaborati e condivisi nell’ambito del CISIS (Centro Interregionale per i Sistemi Informatici, Geografici e Statistici) ed approvati all’unanimità in Conferenza delle Regioni (ultimo per data “ Agire le agende digitali” che in coerenza con la strategia di “ Crescita Digitale” individua quattro azioni leader – Centri interregionali per le competenze digitali, infrastrutture digitali, fascicolo digitale del cittadino e servizi on line).

Un ulteriore passo in avanti, di grande rilevanza politico-strategica, è avvenuto con l’istituzione nell’aprile 2015, in seno alla Conferenza delle Regioni e Province Autonome, della Commissione speciale Agenda Digitale che completa il quadro della governance interregionale e crea una linea diretta sul tema tra il livello tecnico e quello politico. La Commissione è presieduta dalla Regione Friuli Venezia Giulia, con l’Ass. Paolo Panontin , e in qualità di vice-presidenza dalla Regione Basilicata, con l’Ass. Raffaele Liberali.

Data l’importanza del tema Agenda Digitale e la trasversalità che lo caratterizza, le Regioni hanno compiuto una seria riflessione sui loro processi interregionali per avere una efficace e proficua collaborazione sia tra di essi che con la Pubblica amministrazione centrale (principali interlocutori su partite fondamentali per la crescita dell’intero Paese, come la banda ultra larga, competenze digitali, pagamenti elettronici, smart city, scuola digitale, ecc…).

Per garantire una collaborazione strutturata che porti ad una stabilità nel tempo del confronto tra i vari soggetti sul tema, le Regioni, nella dimensione operativa, si sono organizzate per temi, a supporto del coordinatore tecnico della commissione speciale Agenda Digitale – Dimitri Tartari (Emilia-Romagna) – che ha il compito di esprime un’unica voce interregionale all’esterno. La commissione speciale Agenda Digitale è così il punto di concentrazione (entrata e di uscita) di tutte le istanze che provengono sia dal centro che dal territorio. Ovviamente, un ruolo così complesso ha bisogno di una struttura di supporto che affianchi la commissione a tutti gli incontri interni ed esterni. Per tale motivo il Comitato permanente per i sistemi informativi del CISIS, coordinato da Stefano Paggetti (Umbria), esercita funzione di supporto alla commissione individuando rappresentanti regionali su 4 temi verticali e 2 trasversali. Un vero e proprio “back end” (CISIS – funzione tecnico/operativa) che supporta il “front end” (Commissione – funzione tecnico/politica).

I 6 temi ed i relativi coordinatori sono:

  1. Reti di conoscenza per le trasformazioni digitali – Oscar Sovani (Lombardia): l’azione nasce con l’obiettivo di governare l’azione interregionale sulla rete sovra regionale per la diffusione della cultura e delle competenze digitali e per presidiare i tavoli tecnici nazionali ed interregionali che vi fanno riferimento (programma nazionale sulle competenze digitali in Agid, Piano nazionale Scuola digitale etc etc);
  2. Infrastrutture digitali – Vito Merola (Campania): ha l’obiettivo di governare l’azione interregionale sulle infrastrutture digitali (BUL, datacenter, cloud, ecc.). Ha come principali interlocutore il Ministero dello Sviluppo Economico;
  3. Cittadinanza digitale – Laura Castellani (Toscana): ha l’obiettivo di governare l’azione interregionale sui servizi digitali online della PA a favore di cittadini e imprese (SPID, ANPR, Fatturazione elettronica, Pagamenti elettronici, Italialogin, Gestione e conservazione documentale, FSE, Open data). Ha come principale interlocutore l’Agenzia per l’Italia Digitale;
  4. Internet of thing, big data e smartness – Gianluigi Cogo (Veneto): ha l’obiettivo di strutturare un’azione interregionale sull’internet delle cose (IoT). E’ un gruppo sperimentale, di visione del futuro, che intende individuare modelli e strumenti che contribuisca al continuo sviluppo del “fare in maniera intelligente” dei cittadini e delle imprese;
  5. Monitoraggio – Adriana Agrimi (Puglia): ha la finalità di garantire il coordinamento interregionale sull’attuazione dell’azione di realizzazione ed implementazione di un sistema unitario di monitoraggio delle agende digitali italiane;
  6. Programmazione 2014/2020 – Antonello Pellegrino (Sardegna): ha la finalità di garantire il coordinamento interregionale sull’attuazione delle agende digitali all’interno della programmazione 2014-2020, sia all’interno dei POR, sia all’interno dei PON e favorire ove possibile la partecipazione delle Regioni e Province Autonome ai progetti europei.

Le Regioni e Province Autonome infine trovano una loro espressione all’interno del Comitato di Indirizzo dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) – Roberto Moriondo (Piemonte) – e nel comitato di Pilotaggio OT2 OT11 (Sicilia, Sardegna e Lombardia) oltre che in altri comitati e segreterie in fase di costituzione. Questi rappresentanti sono costantemente allineati con il coordinatore tecnico della commissione speciale e partecipano a tutti gli incontri di coordinamento.

Gli interlocutori delle Regioni vedono solo la parte sopra (front end) che è supportata costantemente dalla parte sotto (back end). Questa nuova organizzazione, oltre ad avere come principale vantaggio quello di collegare il mondo della “tecnica” al mondo della “politica”, ha la flessibilità necessaria per affrontare con efficienza tutto il complesso mondo dell’Agenda Digitale, offrendo supporto e un vero e proprio coordinamento a seconda della necessità, dei bisogni e delle visioni del futuro.

Il Centro elabora strategia a livello di Paese, crea standard, condivide regole tecniche, le Regioni e Province Autonome implementano e attuano le politiche adattando alle peculiarità di ogni singolo territorio. Questo modello di governance, articolato ma chiaro, offre a tutti gli interlocutori nazionali uno “schema di gioco” riconosciuto e riconoscibile, stabile e che garantisce operatività tecnica e politica.

Tutto più semplice, ma non semplicistico.


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