Al via il nuovo Codice della PA Digitale. Il CdM approva il disegno
Questa mattina il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), proposto dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta. Questo decreto legislativo fornisce una puntuale attuazione dei criteri di delega contenuti nell’articolo 33 della legge n. 69 del 2009. Dopo il decreto legislativo n. 150/2009 (la cosiddetta "Riforma Brunetta"), l’approvazione del nuovo CAD va a costituire il secondo pilastro su cui poggia il disegno di modernizzazione e digitalizzazione della PA definito nel Piano industriale presentato nel maggio 2008.
19 Febbraio 2010
Tommaso Del Lungo
Questa mattina il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), proposto dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta. Questo decreto legislativo fornisce una puntuale attuazione dei criteri di delega contenuti nell’articolo 33 della legge n. 69 del 2009. Dopo il decreto legislativo n. 150/2009 (la cosiddetta "Riforma Brunetta"), l’approvazione del nuovo CAD va a costituire il secondo pilastro su cui poggia il disegno di modernizzazione e digitalizzazione della PA definito nel Piano industriale presentato nel maggio 2008.
Le principali novità riguardano:
- la riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni attraverso l’istituzione di un ufficio unico responsabile delle attività ICT, la razionalizzazione organizzativa e informatica dei procedimenti, l’introduzione del protocollo informatico e del fascicolo elettronico;
- la semplificazione dei rapporti con i cittadini e con le imprese attraverso l’introduzione di forme di pagamenti informatici, lo scambio di dati tra imprese e PA, la diffusione e l’uso della PEC, l’accesso ai servizi in rete, l’utilizzo della firma digitale, la dematerializzazione dei documenti e l’arricchimento dei contenuti dei siti istituzionali in termini di trasparenza;
- la sicurezza e lo scambio dei dati attraverso la predisposizione, in caso di eventi disastrosi, di piani di emergenza per garantire la continuità operativa nella fornitura di servizi e lo scambio di dati tra PA e cittadini.
Una volta completato l’iter di approvazione, il decreto legislativo avvierà un processo che consentirà di avere entro i prossimi 3 anni (secondo quanto indicato nel Piano e-Gov 2012) un’amministrazione nuova:
- Entro 3 mesi le pubbliche amministrazioni dovranno utilizzare soltanto la Posta elettronica certificata (PEC) per tutte le comunicazioni che richiedono una ricevuta di consegna ai soggetti che hanno preventivamente dichiarato il proprio indirizzo;
- Entro 4 mesi le amministrazioni dovranno individuare un unico ufficio responsabile dell’attività ICT;
- Entro 6 mesi le pubbliche amministrazioni centrali dovranno pubblicare i bandi di concorso sui propri siti istituzionali;
- Entro 12 mesi saranno emanate le regole tecniche che consentiranno di dare piena validità alle copie cartacee e soprattutto a quelle digitali dei documenti informatici. Le pubbliche amministrazioni non potranno richiedere l’uso di moduli e formulari che non siano stati pubblicati sui propri siti istituzionali. Il cittadino fornirà una sola volta i propri dati alla Pubblica Amministrazione: sarà onere delle amministrazioni in possesso di tali dati assicurare, tramite convenzioni, l’accessibilità delle informazioni alle altre amministrazioni richiedenti;
- Entro 15 mesi le pubbliche amministrazioni predisporranno appositi piani di emergenza idonei ad assicurare, in caso di eventi disastrosi, la continuità delle operazioni indispensabili a fornire servizi e il ritorno alla normale operatività.
Per maggiori approfondimenti
- L’editoriale di Carlo Mochi Sismondi: "Il nuovo Codice dell’Amministrazione Digitale? Io l’ho letto".
- il dossier sul sito del Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione