Anche il Lazio è Open Data: in arrivo 6 milioni per le pa locali
La Regione Lazio lancia i due bandi rivolti agli enti pubblici e alle pmi locali per lo sviluppo di progetti e servizi a partire dagli “Open Data”, le informazioni e i dati che possono essere riutilizzati, pubblicati e manipolati liberamente da tutti. Stanziati 12 milioni di euro destinati al potenziamento dei servizi Ict nel territorio grazie ai Fondi POR FESR Lazio 2007-2013.
17 Settembre 2012
Redazione FORUM PA
La Regione Lazio lancia i due bandi rivolti agli enti pubblici e alle pmi locali per lo sviluppo di progetti e servizi a partire dagli “Open Data”, le informazioni e i dati che possono essere riutilizzati, pubblicati e manipolati liberamente da tutti. Stanziati 12 milioni di euro destinati al potenziamento dei servizi Ict nel territorio grazie ai Fondi POR FESR Lazio 2007-2013.
Con la Legge Regionale N° 7 del 18/06/2012 sull’Open Data, la Regione Lazio promuove un modello di open government basato sul libero accesso ai dati pubblici e sulla forte interazione con cittadini e imprese e intende creare un acceleratore economico per il territorio.
Accanto alla Legge sono in arrivo anche due bandi, gestiti da Filas, che si pongono l’obiettivo di promuovere l’e-government e la pubblicazione di dati aperti da parte degli enti pubblici locali e incentivare le aziende a riutilizzare – anche a scopi commerciali, come già accade nei paesi anglosassoni – le informazioni pubbliche e a creare applicazioni innovative basate su questi dati.
6 milioni di euro sono destinati a PMI di produzione e servizi in forma singola o aggregata e a consorzi di imprese del Lazio per attività finalizzate a sviluppare, sulla base dei dati in possesso delle amministrazioni pubbliche (patrimonio informativo pubblico), software e servizi capaci di valorizzare l’open data, o a produrre dataset di open data significativi: dalla cartografia ai dati anagrafici, dalle farmacie ai musei aperti, fino ai punti di raccolta differenziata nei comuni.
I contributi saranno pari al 70% dell’investimento per le pmi (con un tetto massimo di 150mila euro) e al 75% per le aggregazioni di imprese (tetto massimo: 200mila euro).
I costi ammissibili al netto dell’IVA sono:
- costi relativi a investimenti materiali in macchinari e attrezzature tecnologiche, hardware e software, nuove di fabbrica, limitatamente alle quote di ammortamento relative al periodo di durata del progetto
- costi per acquisizione di brevetti e diritti di licenze
- costi dei servizi di consulenza e di servizi equivalenti
- costi del personale interno e/o dei soci operativi direttamente coinvolti nell’attività progettuale per una quota non superiore al 20% del costo totale del progetto
- costo di nuovo personale (esclusivamente giovani con meno di 35 anni), assunto successivamente alla presentazione della domanda
- costi generali ed accessori, gli oneri per la fidejussione e per le aggregazioni, nel limite massimo del 10% dell’investimento ammesso.
Il bando per le Pubbliche Amministrazioni Locali (come definito dal D.Lgs. 267/2000) stanzia altri 6 milioni di euro per servizi di e-government e pubblicazione di open dataset che rispettino gli standard nazionali.
I contributi erogabili prevedono un tetto massimo di 180mila euro e i costi ammissibili sono:
- costi relativi allo studio di fattibilità e/o alla progettazione tecnica ed economico-finanziaria della proposta progettuale, nel limite massimo del 4% dell’intero costo del progetto presentato
- costi relativi a investimenti materiali in macchinari e attrezzature tecnologiche, hardware e software, nuove di fabbrica, strettamente funzionali alla realizzazione del progetto; in caso di acquisto tramite leasing saranno ritenuti ammissibili i costi relativi al maxi canone iniziale ed ai successivi canoni effettivamente pagati nel periodo di realizzazione del progetto, nel rispetto dell’Art.8, c.1, lett. b del DPR 3 ottobre 2008
- costi per acquisizione di brevetti e diritti di licenze strumentali strettamente necessari alla realizzazione del progetto
- costi dei servizi (competenze tecniche, consulenze, specialistiche, ecc.) utilizzati esclusivamente ai fini dell’attività progettuale
- costi relativi ad attività promozionali ed obblighi procedurali per la diffusione dei bandi ed avvisi emanati dai soggetti richiedenti nel limite massimo del 2% dell’intero costo del progetto presentato
- IVA realmente e definitivamente sostenuta dal beneficiario per i costi di cui ai procedenti commi, solo se non recuperabile, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente.
Infine, uscirà a breve un bando europeo per la realizzazione della piattaforma dati.lazio.it, un portale open che raccoglierà tutto il patrimonio informativo pubblico della Regione.
Tutte le informazioni sono consultabili sul
portale filas