Andrea Tironi, di Consorzio.IT (società in-house e centro di competenza territoriale per i Comuni soci del territorio cremasco) mette in evidenza due priorità per la digitalizzazione e lo sviluppo dei territori: un’infrastruttura adeguata (senza la quale non si può fare niente) e la possibilità di fare scelte consapevoli a partire dai dati. Ma soprattutto sottolinea la necessità di “lavorare insieme per cambiare”, per dare vita a una PA che sia soggetto facilitatore, che trovi soluzioni ai problemi invece di porre ostacoli, che sappia usare il pensiero laterale
25 Maggio 2021
Redazione FPA
“Le infrastrutture sono i tubi nei quali deve passare l’acqua e l’acqua sono i dati, il bene più prezioso”, con questa metafora Andrea Tironi spiega in questa intervista quali sono secondo lui le priorità per la digitalizzazione e lo sviluppo dei territori: infrastrutture, quindi banda larga, e disponibilità di dati per prendere decisioni e fare scelte consapevoli. Andrea Tironi lavora in Consorzio.IT, società in-house e centro di competenza territoriale per i Comuni soci del territorio cremasco, che svolge azioni di consulenza e progettazione di infrastrutture a sostegno degli enti locali. Consorzio.IT fornisce anche hardware, software e assistenza sistemistica, ma si concentra sull’obiettivo di diventare per i Comuni un punto di riferimento per tutti gli aspetti informatici.
La banda ultralarga come base di partenza
“Senza banda ultralarga non si fa niente – sottolinea Tironi –. Noi ci siamo posti come interlocutore unico per tutti i comuni con Openfiber, il progetto è a buon punto e questo ci ha permesso di estendere il più possibile la banda ultralarga ad aziende e territori. Nell’ultimo anno e mezzo anche la PA ha capito che deve fare un salto e c’è stata una grande richiesta di tecnologie, che sono uno strumento per risolvere tanti problemi ma da sole non bastano”.
Imprese, PA e territorio: l’importanza di lavorare insieme
Le tecnologie non bastano perché si deve partire dall’analisi dei processi.
“È necessario analizzare tutte le procedure presenti negli enti locali per capire quali semplificare, quali migliorare, quali eliminare. In questo periodo, per esempio, i comuni ci hanno chiamato soprattutto per le esigenze legate allo smartworking, ma anche questo richiede di rivedere i processi”.
“In questi mesi abbiamo cercato di fare più rete non solo con i Comuni ma anche con il privato. Pubblico e privato sono davvero in un momento in cui possono lavorare insieme perché hanno gli stessi problemi. Temi centrali per entrambi sono le competenze digitali e i problemi organizzativi”.
Competenze e nuove risorse nella PA
“Nella PA a volte mancano le energie, perché mancano i giovani, a volte le competenze. Dobbiamo attrarre i talenti, cosa che al momento la PA non riesce a fare, soprattutto la PA locale”, sottolinea Tironi che aggiunge: “Va bene fare entrare nuove persone con competenze tecnologiche e manageriali, ma poi bisogna metterle davvero in condizione di lavorare per generare cambiamento, altrimenti non serve a niente”.
La PA come facilitatore
La PA deve essere un alleato dell’impresa e del cittadino, deve aiutare a trovare le soluzioni non sollevare problemi, non può svolgere solo un ruolo di controllore e verificatore che sia tutto compliance. Deve capire come rendere il processo facile e quindi stare al fianco di cittadini e imprese.
La spinta a lavorare insieme deve avere proprio questo obiettivo finale: cambiare la PA, farla diventare soggetto facilitatore per raggiungere una soluzione. Questo si può fare grazie alla collaborazione tra i diversi enti e tra questi e il territorio e grazie a un cambio di mentalità, che introduca il pensiero laterale per risolvere i problemi.