ANPR: dai certificati al cambio di residenza online, il punto sull’Anagrafe Nazionale Popolazione Residente
Il 17 gennaio 2022 anche l’ultimo Comune italiano ha completato il subentro in ANPR, mentre dal 1° febbraio è iniziata la sperimentazione del cambio di residenza online in tempo reale, un servizio di primaria importanza, che può sfruttare al meglio i dati anagrafici già contenuti nella banca dati dell’Anagrafe Nazionale. Molto comunque resta ancora da fare, soprattutto dal punto di vista dell’interoperabilità dei dati. Vediamo più in dettaglio a che punto siamo e quali sono le aspettative
10 Febbraio 2022
Patrizia Saggini
Esperta di innovazione tecnologica
Dopo 10 anni, il traguardo della banca dati unica dell’Anagrafe Nazionale Popolazione Residente – ANPR – è stato finalmente raggiunto. Il 17 gennaio 2022 l’ultimo Comune italiano ha completato il subentro in ANPR, e quindi sono presenti un totale di 7.903 enti locali. La popolazione complessiva è di 67.389.897, di cui i cittadini residenti in Italia sono 61.525.405, mentre quelli residenti all’estero registrati all’AIRE sono 5.864.492. Dal 1° febbraio è iniziata poi la sperimentazione su ANPR del cambio di residenza online, un servizio di primaria importanza. Molto comunque resta ancora da fare, soprattutto dal punto di vista dell’interoperabilità dei dati. Vediamo a che punto siamo e quali sono le aspettative sull’Anagrafe Nazionale.
ANPR, un po’ di storia
Ripercorrendo un po’ la storia di ANPR, ecco i passaggi salienti:
- l’art. 62 del CAD che prevede la costituzione di ANPR è stato introdotto nel 2012;
- nel 2014 è stato approvato il DPCM 194, che disciplina il funzionamento della banca dati;
- nel 2015 è stato modificato il Regolamento Anagrafico (dpr 223/1989), armonizzandolo con la banca dati nazionale;
- contestualmente è iniziato il percorso di sperimentazione dei primi 25 Comuni;
- nell’ottobre del 2016 è subentrato il primo Comune (Bagnacavallo, in Provincia di Ravenna).
Alla fine del 2017 i Comuni presenti nell’Anagrafe nazionale della popolazione residente erano poco meno di 30, dopo la svolta impressa dalla presa in carico del progetto da parte del Team per la Trasformazione Digitale; ora, dopo 7 anni, con il Comune di San Teodoro, in provincia di Messina, si conclude il subentro di tutta la popolazione italiana e residente all’estero (AIRE).
Nel 2017, inoltre, la Funzione Pubblica ha pubblicato un bando che eroga contributi ai Comuni subentrati, utilizzando le risorse dei fondi europei, per la precisione i fondi Pon “Governance e Capacità Istituzionale” 2014-2020. I 14 milioni di euro sono stati distribuiti ai Comuni in base alla loro classe demografica, con uno stanziamento che va da 1.000 a 7.000 euro a Comune, a seconda del numero di residenti.
Le somme erogate a titolo di contributo sicuramente non coprono tutte le spese sostenute dal Comune (comprendendo sia le spese per adeguamento software che le spese relative al tempo del personale impiegato per le operazioni di bonifica dei dati e subentro), ma sono comunque un segnale importante che valorizza il ruolo dei Comuni.
Le somme del PON costituiscono solo un “impegno di massima”, ma l’erogazione al Comune può avvenire solo a fronte dell’avvenuto subentro. Le modalità con cui presentare le domande sono state pubblicate sul sito della Funzione Pubblica ed è previsto l’upload nella piattaforma di ANPR di un modulo di richiesta precompilato e firmato dal Sindaco. Il Ministero ha pubblicato un avviso in cui si dice che i contributi sono riconfermati anche fino al 31 dicembre 2022, prevedendo così una proroga del termine di scadenza, in considerazione dei motivi oggettivi di riconoscere il contributo economico a tutti i Comuni subentrati, nonché in relazione alla natura non competitiva della procedura.
ANPR: a che punto siamo, traguardi e aspettative
ANPR ha sicuramente ottimizzato le comunicazioni dei dati anagrafici con le Pubbliche Amministrazioni centrali, prime fra tutte Inps, Agenzia delle Entrate, Motorizzazione e Istat che hanno sottoscritto specifici accordi, realizzando un primissimo passo verso l’attuazione del principio “once only”. Molto comunque resta ancora da fare, vediamo più in dettaglio a che punto siamo e quali possono essere le aspettative.
Interoperabilità dei dati
Una delle prime linee di attività è l’interoperabilità dei dati tra ANPR e altre basi dati, locali e nazionali. Su questo tema, l’art. 264 del DL 34/2020 (ora convertito nella Legge 17 luglio 2020, n. 77) stabilisce che “Le pubbliche amministrazioni certificanti detentrici dei dati di cui al comma 1 ne assicurano la fruizione da parte delle pubbliche amministrazioni e dei gestori di servizi pubblici, attraverso la predisposizione di accordi quadro.”
Nello stesso articolo, si ribadisce nuovamente il principio “once only”, stabilendo che “nell’ambito delle verifiche, delle ispezioni e dei controlli comunque denominati sulle attività dei privati, la pubblica amministrazione non richiede la produzione di informazioni, atti o documenti in possesso della stessa o di altra pubblica amministrazione. È nulla ogni sanzione disposta nei confronti dei privati per omessa esibizione di documenti già in possesso dell’amministrazione procedente o di altra amministrazione”.
AGID e il Ministero dell’Interno hanno predisposto i materiali necessari (schemi di convenzione e caratteristiche tecniche della piattaforma tecnologica) per fare in modo che si realizzi la circolarità anagrafica nazionale su cui c’è tanta attesa, per agevolare l’interscambio e la verifica in tempo reale dei dati dei cittadini che si interfacciano con la PA.
Nel nuovo portale di ANPR c’è una pagina dedicata agli “Accordi di Fruizione”, in cui si descrivono le funzionalità e gli obiettivi: la piattaforma – tramite un flusso standardizzato – consentirà di minimizzare l’intervento degli utenti necessario ad attivare l’accordo di servizio e a completare tutti i passaggi tecnici necessari ad attivare operativamente il flusso di comunicazione con i servizi di ANPR.
L’applicazione si comporrà di due aree:
- area di libero accesso da cui inserire una richiesta di accreditamento con cui l’Ente/PA, tramite un suo delegato, si identificherà ed otterrà le credenziali per l’accesso all’area privata;
- area privata tramite cui l’Ente/PA accreditato aderirà al sistema di classificazione approvato dal Ministero e completerà tutti i passi necessari ad inviare una richiesta di accordo di fruizione per l’approvazione del Ministero.
Per quanto riguarda l’accesso dei Comuni ai dati della popolazione presenti in ANPR, risulterebbe in corso una modifica normativa che eviterebbe la stipulazione di accordi, sulla base del principio che tutti gli Enti Locali sono già titolari del diritto di accesso, in quanto parte di un unico sistema.
In prospettiva, l’accesso ai dati avverrà tramite la PDND, cioè la Piattaforma Nazionale di Accesso ai Dati, oggetto di finanziamento con il PNRR.
Vale la pena sottolineare che questa linea di attività è essenziale per una vera semplificazione dell’agire della Pubblica Amministrazione complessivamente intesa, oltre che dei gestori di pubblico servizio, e su questo ci si aspetta sviluppi a breve.
Servizi al cittadino
Certificati online
Per quanto riguarda invece la linea di attività per i servizi al cittadino, con il DL Semplificazioni (Art. 30 DL 76/2020) finalmente è stato previsto che “La certificazione dei dati anagrafici in modalità telematica è assicurata dal Ministero dell’Interno tramite l’ANPR mediante l’emissione di documenti digitali muniti di sigillo elettronico qualificato, ai sensi del Regolamento (UE) n. 910/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 luglio 2014.”
In questo modo il servizio di rilascio online dei certificati ha potuto essere messo a disposizione di tutti i Comuni, con evidenti economie di spesa a beneficio soprattutto dei piccoli Comuni e di uniformità dei livelli di servizio; tra l’altro, è prevista anche l’integrazione dei servizi di ANPR sull’app IO, in modo da rendere disponibili i messaggi di notifica anche in modalità mobile.
Infatti, dal 15 novembre 2021 è stato reso disponibile il servizio di certificazione online, con cui ogni cittadino – mediante accesso con SPID, CIE o CNS – può ottenere 14 tipi di certificati anagrafici; al momento, la normativa prevede l’esenzione dal pagamento del bollo, quindi non ci sono costi a carico dei cittadini. Il Ministero dell’Interno ha anche emesso una circolare con cui descrive il funzionamento del servizio.
Consultazione dei propri dati
Alla fine del 2019 è stato pubblicato il servizio di consultazione dei propri dati (già previsto dall’art. 6 del DPCM 194/2014), con anche la possibilità di stampare un’autocertificazione da consegnare alla Pubblica Amministrazione o ad un gestore di pubblico servizio.
Richiesta di Rettifica
A partire dal 15 aprile 2021 è stato pubblicato il servizio di “Richiesta di Rettifica”, prima in sperimentazione solo ad alcuni Comuni e poi per tutti i cittadini. Nella circolare del Ministero dell’Interno viene descritto il funzionamento del nuovo portale e del servizio di rettifica, che consentirà al cittadino di chiedere online, al comune di iscrizione anagrafica, la rettifica di dati personali inesatti che lo riguardano, allegando eventuale documentazione a supporto della richiesta, sulla base di quanto previsto dalla normativa contenuta nel GDPR (art. 16 del Regolamento UE 679/2016). È però stato rilevato che – per dare maggiore utilità al servizio online di rettifica – sarebbe necessario un maggiore coordinamento con le norme che regolano la presentazione di documenti da parte di cittadini stranieri iscritti all’anagrafe, che al momento debbono essere prodotti in originale o legalizzati.
Cambio di residenza online
Per quanto riguarda il cambio di residenza, il DL Semplificazione ha modificato il DPR 223/1989, stabilendo che “Le dichiarazioni di cui al secondo periodo del comma 2 (dell’art. 13 DPR 223/1989) sono rese anche in modalità telematica attraverso i servizi resi disponibili dall’ANPR”; quindi significa che il portale per il cittadino dovrà consentire la presentazione telematica della dichiarazione, attraverso un modulo online, che sostituisce il vecchio modulo cartaceo definito nel 2012, al momento dell’entrata in vigore del “cambio di residenza in tempo reale”; in questo modo viene messo a disposizione dei cittadini e delle Amministrazioni un servizio di primaria importanza, che può sfruttare al meglio i dati anagrafici già contenuti nella banca dati dell’Anagrafe Nazionale.
Dal 1 febbraio è iniziata la sperimentazione del servizio online, con un gruppo di 30 Comuni del territorio nazionale, e al termine – dopo 8 settimane – si programmerà la pubblicazione per tutti i Comuni. Al momento il servizio è rivolto solo a chi è già iscritto nell’anagrafe nazionale, quindi sono esclusi i casi di immigrazione dall’estero (da paesi Comunitari o extra comunitari), che continuano ad essere trattati con la modulistica attuale.
Il cambio di residenza online costituisce una novità molto importante per la digitalizzazione dei servizi, perché rientra anche nell’elenco a cui fa riferimento il Regolamento Europeo EU 2018/1724 (Single Digital Gateway), secondo cui le Pubbliche Amministrazioni competenti per i procedimenti amministrativi elencati nell’Allegato II adeguano i propri procedimenti amministrativi alle specifiche tecniche di implementazione descritte, che diventeranno operative dalla fine di dicembre 2023.
Viene quindi del tutto confermata l’impostazione di progetto iniziale, che considera ANPR non solo come banca dati nazionale delle anagrafi comunali, ma come vera e propria piattaforma abilitante che certifica i dati anagrafici sia nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni e gestori di pubblico servizio, ma anche come portale che eroga servizi ai cittadini, come volano di semplificazione e digitalizzazione dell’intero territorio nazionale, superando i confini comunali.