ARPA-SPID: Regione Toscana
La soluzione di identità e di accesso ai servizi online, utilizzata dagli enti sul territorio toscano, è tra i progetti finalisti del Premio, attuazione dell’AD a livello regionale
1 Febbraio 2017
redazione
La soluzione tecnologica Arpa SPID, realizzata dalla Regione Toscana, si traduce in una infrastruttura immateriale che si pone come risoluzione di problematiche di sicurezza, autenticazione e qualificazione degli utenti nella realizzazione di servizi online.
Il sistema accelera maggiormente l’attuazione dell’Agenda digitale italiana, la promozione e diffusione del sistema pubblico di identità digitale; contribuisce al raggiungimento degli obiettivi di semplificazione e unificazione
dei meccanismi di accesso ai servizi on line della Pubblica Amministrazione.
Esigenze e soluzioni implementate
Identificato l’utente tramite gli strumenti CNS, CIE, SPID, l’infrastruttura fornisce al servizio on-line i tratti essenziali e necessari per profilare l’accesso alle singole funzioni. Per qualificare l’accesso possono essere utilizzati in mash-up sistemi informativi territoriali, servizi over di connettività del sistema pubblico (SPC) e gestori di attributi qualificati previsti da SPID (Attribute Autority).
Già oggi l’infrastruttura qualifica a livello regionale il personale socio sanitario, i medici prescrittori, gli operatori della PA locale e territoriale. L’utente può accedere tramite browser e APP native sui più diffusi dispositivi mobile (Android ,iOS).
Il sistema si avvale di:
- un help desk per facilitare l’integrazione dei servizi;
- un team di presidio che controlla in modo proattivo la corretta fruizione dell’infrastruttura;
- un sistema di accounting (billing) in grado di rendicontare l’utilizzo dei servizi anche su base geografica;
- strutture di comunicazione di Regione Toscana per opere di divulgazione sul territorio della presenza e dell’utilità dei servi disponibili.
Sono utilizzate tecnologie orientate alla sicurezza (PKI, SAML2, OAUTH2), l’implementazione dei moduli centrali si basa principalmente su tecnologie open source oriented (OpenaAM ) oltre che sviluppi ad hoc di proprietà di Regione Toscana.
Entità dell’investimento
Per la realizzazione della soluzione sono stati utilizzati finanziamenti regionali per un importo pari a 350.000 euro.
Criticità affrontate nella governance del progetto
A fronte della non completa maturità di SPID (le prime identità digitali sono state rilasciate a partire dal 15 marzo 2016) l’esigenza da fronteggiare era l’immediato dispiegamento sul territorio della soluzione. La criticità è stata risolta grazie ad una progettazione di soluzioni modulari e adattabili “by design”, oltre che tecnicamente neutre.
Attività di change management
Con delibera della Giunta regionale n. 226 del 22.03.2016 la Regione Toscana, individuata l’infrastruttura ARPA come piattaforma per l’adeguamento a SPID, è designata come intermediario tecnologico nei confronti di enti locali e degli altri enti ed organismi territoriali.
La documentazione informativa sul sistema è disponibile on line tramite la Piattaforma per lo Sviluppo e Rilascio di Componenti Software di regione Toscana, nata con l’obiettivo di standardizzare il processo di sviluppo e rilascio di progetti open source ad uso della community di utenti di regione.
È stata attivata una campagna specifica all’interno del sito OpenToscana, la piattaforma di consultazione del patrimonio informativo della Regione Toscana.
Livelli di utilizzo e diffusione della soluzione
La regione Toscana, dal 15 marzo 2016, data della messa a regime del progetto, ha attivato un piano di attuazione di tutti i servizi di cittadinanza digitale (pagamenti e posizione debitorie integrata con PagoPA, interoperabilità di protocollo, pratiche SUAP e altre ancora).
La soluzione è in riuso in ASP, senza oneri per tutti gli enti del territorio toscano che ne facciano richiesta.
Per ulteriori approfondimenti si rimanda agli articoli:
Castellani (Regioni): “Faremo squadra per il successo di Spid: sul territorio e con i privati”
La geografia del Sistema Pubblico di Identità Digitale
Questo articolo è parte del dossier “Premio agenda digitale 2016”