Banda larga e digital divide: al via gli approfondimenti di FORUM PA
A dicembre 2008 la IX Commissione della Camera (trasporti, poste e telecomunicazioni) ha pubblicato le conclusioni dell’Indagine conoscitiva sull’assetto e sulle prospettive delle nuove reti del sistema delle comunicazioni elettroniche. Un documento estremamente chiaro ed accessibile, che fa il punto della situazione italiana rispetto alle reti di comunicazioni elettroniche e che mette in evidenza alcuni punti critici del sistema, proponendo diverse ipotesi di lavoro.
17 Febbraio 2009
A dicembre 2008 la IX Commissione della Camera (trasporti, poste e telecomunicazioni) ha pubblicato le conclusioni dell’Indagine conoscitiva sull’assetto e sulle prospettive delle nuove reti del sistema delle comunicazioni elettroniche. Un documento estremamente chiaro ed accessibile, che fa il punto della situazione italiana rispetto alle reti di comunicazioni elettroniche e che mette in evidenza alcuni punti critici del sistema, proponendo diverse ipotesi di lavoro.
Della diffusione di internet e della banda larga, infatti, si parla moltissimo. I dati sono tanti, e non sempre è facile raccapezzarsi distinguendo bene cosa si intende con i termini “diffusione”, “connessione”, “accesso” ed “utilizzo”. Una cosa però è certa: negli ultimi dieci anni lo sviluppo del settore ICT ha rappresentato il più forte elemento di crescita economica europea, incidendo per oltre il 25% (dati OCSE) e contribuendo fino allo 0,6% di crescita del Prodotto Interno Lordo
Se a questi dati sommiamo il fatto che internet è lo strumento abilitante per l’accesso ad un’infinità di informazioni e servizi (sia di carattere commerciale che sociale), tanto da essere indicato da molti come un “diritto fondamentale di cittadinanza”, appare evidente come le prospettive di sviluppo dell’accesso alla rete debbano rappresentare un obiettivo prioritario per la crescita complessiva del nostro Paese.
In questo quadro l’Italia è in ritardo: in ritardo sulla copertura del territorio, in ritardo sulla penetrazione della banda larga, in ritardo nel tasso di incremento delle connessioni, in ritardo sull’alfabetizzazione informatica delle famiglie e in ritardo sulla diffusione dei PC, per non parlare, poi del ritardo nello sviluppo della fibra ottica o delle tecnologie di nuova generazione (NGN). D’altra parte non si tratta semplicemente di investire di più. Occorre piuttosto, per un verso, coordinare lo sviluppo degli investimenti con quello dei contenuti.
FORUM PA inizia un percorso di approfondimento su questi temi che si concretizzerà a maggio nello Zoom tematico Amministrare 2.0 Infrastrutture, Strumenti e Strategie per una Nuova Cittadinanza Digitale. In questi mesi andremo ad interrogare i protagonisti di questa vicenda, i decisori politici, gli amministratori dei piccoli comuni, le province, ma anche gli operatori privati che propongono tecnologie, visioni e progetti di business, per ridurre quel divario digitale che sempre più profondamente rischia di trasformarsi – in una sorta di circolo vizioso – in un divario sociale e culturale.
Cominciamo con il fare il punto su un po’ di numeri e con un’intervista a Enrico Borghi, presidente dell’Uncem, portavoce di una delle aree geografiche italiane maggiormente svantaggiate per carenza di infrastrutture di accesso alla rete.