Barberis: “Un ecosistema digitale per progettare il presente: la strategia del Governo”

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30 Novembre 2015

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Paolo Barberis, Consigliere per l'innovazione del Presidente del Consiglio

Un grande cambiamento è in atto, un cambiamento sociale, economico e culturale che passa attraverso le vie aperte dalle tecnologie che ripensano il nostro modo di vivere, offrendo nuove possibilità creative, nuovi linguaggi, e un Paese come l’Italia quando si tratta di costruire nuovi mondi non può non giocare la sua parte, e nel farlo deve portare con s é i suoi valori, non solo di bellezza e di amore per l’arte, ma anche di umanesimo, di giustizia e di solidarietà.

Se non fossimo parte di questo cambiamento ci rimetterebbe non solo l’Italia ma anche il mondo, che della nostra creatività, del nostro stile di vita (oltre che della nostra modestia, ovviamente!), ha bisogno.

Pensare al digitale italiano significa innanzitutto compiere una rivoluzione copernicana, non si tratta di normare l’esistente, riformare il già in atto, ma di progettare il futuro, rendere il web pubblico attraente sia per gli utenti che per chi in questo momento preferisce andare a lavorare per il privato e invece potrebbe essere una grande risorsa.

Proteggere il futuro dal passato, sfidare il passato, guardando al futuro: lo Stato deve riconoscerlo a tutti i suoi cittadini e a tutte le imprese che decidono di provarci nel nostro Paese.

Ecosistema

Facciamo ecosistema.

Se dovessi pensare ad un’immagine per descrivere l’ecosistema digitale che ho in mente direi un grande openspace dove tante persone intorno ai tavoli sono al lavoro per fare un’Italia digitale veramente efficiente parlandone tanto ma costruendo di più.

La mia visione è un sistema reattivo che sia in grado di rapportarsi efficacemente con tutte le maggiori realtà della rete, senza appoggiarsi unilateralmente al servizio più in voga del momento né scimmiottandolo, un sistema che mantenga chiare la propria identità e le proprie finalità civili, ma interagisca con tutto ciò che è rilevante.

La missione è prima di tutto accorciare il numero di clic che mi allontanano da quello che mi serve, come cittadino, per arrivare alla cosa fatta e finita, al documento, al certificato, al pagamento. Ad avere sotto controllo la mia vita nei confronti degli enti pubblici.

Perseguiamo sicurezza, velocità e chiarezza, proviamo a illuminare quegli angoli dei rapporti dei cittadini con lo Stato che spesso non sono chiari.

Detto il più chiaramente possibile dobbiamo creare assieme, per quanto possa costare in termini di confronto e di lavoro, un ecosistema in grado di fornire ai cittadini applicazioni che con poche mosse facciano risparmiare tempo, liberino vita e risorse per far ripartire il Paese.

Ci sono almeno quattro grandi temi che procedono di pari passo nella strategia del governo per creare un ecosistema digitale condiviso:

  1. Il progetto Italia Login, la nuova trasformazione digitale dei servizi pubblici online
  2. Il piano infrastrutturale per la banda ultralarga, e per i data center pubblici
  3. L’insegnamento dell’alfabeto digitale, per superare il digital divide
  4. La Competitività digitale dalle Startup all’Industria 4.0

La stella polare di quest’operazione dovrà essere un utilizzo diffuso e consapevole da parte del cittadino, e da lì discendendo tutte quelle che sono le priorità del progetto Italia Login: l’accesso diffuso alla banda larga, lo sviluppo degli skills digitali nella popolazione, i progetti Open Gov e Open Data, la creazione di distretti digitali in ogni regione, la digitalizzazione delle imprese per aprire l’Italia al mondo.

Chiamatelo ecosistema, costituente della rete pubblica italiana, di certo c’è che il cantiere è in movimento e il suo successo dipende da tutti noi.

Web pubblico, la cittadinanza diventa digitale

Italia Login è il progetto attraverso il quale iniziamo a mettere l’uomo al centro della rete, pensando a un web pubblico di servizio, che liberi tempo e risorse per gli uomini e per il paese. Dante diceva Fatti non fummo per viver come bruti…ma nemmeno per star in coda all’anagrafe, aggiungerei.

Il progetto Italia Login significa pensare in maniera organica la trasformazione digitale dei servizi online per il cittadino. Molto lavoro è già stato fatto e ora dobbiamo portare sotto un’unica interfaccia, accessibile via desktop e mobile tramite un sistema di web app coordinate, tutti i rapporti fra il cittadino e la pubblica amministrazione e fra le aziende e lo Stato.

Avere sottocchio in qualsiasi momento la propria situazione: fisco, sanità, rapporti con le istituzioni locali, con le scuole dei propri figli.

Tutto a portata di clic e comodamente in tasca.

Non un web commerciale ma un web pubblico, per il quale non si tratta di monetizzare nell’immediato ma di creare un ecosistema digitale avanzato che dialoghi con la realtà, offra risorse ai cittadini e alle imprese, offra loro un terreno comune, chiaro, immediato e altamente fruibile. Dare alla società le condizioni per il suo sviluppo.

L’idea è che se non sei fisicamente in fila agli sportelli perché le stesse cose ora le puoi fare con un clic, forse hai più tempo per creare cose belle, per progettare il futuro dell’Italia.

Italia Login è un programma di web pubblico dal design semplice e avanzato che abbia la doppia funzione di garanzia e completa fruizione dei diritti del cittadino e di stimolo del tessuto economico. Un’interfaccia intuitiva realizzata secondo i principi del design thinking per connettere tutti i servizi e i database che a livello di backend dialogano attraverso un grande sistema di API (nelle varie configurazioni open e private).

Significa dotare il Paese di un formidabile strumento non solo per i cittadini ma anche per le imprese italiane ed estere.

Il risultato è un’amministrazione trasparente ed efficace a livello globale.

Dirò di più: Italia Login è una porta per l’ingresso in Italia per chi vuole investire nel nostro paese e al tempo stesso una moderna carta d’ identità per le nostre imprese che si muovono verso il mondo. Patti chiari per investimenti lunghi.

Cambio di paradigma, linguaggi, competenze

A partire da questo ecosistema digitale all’avanguardia vogliamo creare opportunità per vivere l’Italia, connettere le città e le loro bellezze, rendere il nostro patrimonio artistico e umano raggiungibile da tutti, organizzare la nostra storia e le nostre risorse in modo da facilitarne la fruizione. Che stiate cercando informazioni su come fa il tetto del Pantheon a stare su, o su come la nuova Ducati è sotto ogni punto di vista meglio di una moto giapponese, mi scuserà Valentino Rossi, il web italiano deve venirvi incontro, offrire opportunità di conoscenza, di messa in rete, di agevolazione dei commerci, di trasmissione dei saperi.

L’obiettivo è creare un’Italia dove il benessere e la giustizia sociale vanno di pari passo con lo sviluppo di competenze elevate, perché crediamo che questa sia l’unica via sostenibile in un mondo globalizzato.

Nel nuovo mondo che si è fatto più piccolo e competitivo, noi manteniamo, anzi aumentiamo il nostro benessere solo se recuperiamo il nostro DNA creativo e lo decliniamo nei linguaggi del futuro per garantire prosperità, opportunità e un presente che non sia sempre e solo ostaggio del passato. Il linguaggio è altrettanto importante, l’Italia deve dare spazio anche alla lingua dei giovani, ai loro valori alle loro speranze, bisogna che il nostro paese anche con i suoi media parli la lingua della contemporaneità. Mettere tutto lo stato dentro un sistema di web app è un buon inizio, ma quello che serve è un cambio di paradigma.

Servono degli italiani che si sentano sfidati dal loro passato a fare anche di meglio, non dei custodi annoiati di un patrimonio irripetibile, italiani che non si sentano da meno di chi ha preso le decisioni fino ad oggi, italiani che sentano il bisogno di avere un ruolo attivo nella società.

Inclusione non significa solo che l’accesso a internet dovrà essere garantito ovunque e a tutti, ma anche che la percentuale di persone in difficoltà coi nuovi strumenti digitali, che oggi in Italia una è delle più alte in Europa, dovrà scendere il più rapidamente possibile.

Come già previsto nel Piano Nazionale della Scuola Digitale, è necessario introdurre il coding nelle scuole, fornire incentivi per didattica digitale e corsi online, dare sostanza ed applicazione alla Internet Bill of Rights.

Servono anche una serie d’iniziative per motivare gli italiani alla transizione in un futuro che in molte parti del mondo è già presente, e questa è la missione della Coalizione per le competenze digitali , che punta a mettere a sistema e a ottimizzare le iniziative sul territorio. Qui la scuola è altamente strategica perché formando gli studenti competenti che poi saranno i cittadini di domani, crea una domanda di futuro”, ovvero di adeguamento digitale dell’amministrazione, dell’editoria, dell’imprenditoria, del mondo della scienza. Tutto questo è già nel Piano Nazionale della Scuola Digitale appena rilasciato.

Start-up, industria 4.0

Per noi la disruption non è il rifiuto in blocco del buono che c’è nei nostri valori, ma una frattura netta con l’immobilismo, con quei legacci corporativi che tengono l’Italia ancora a modelli anacronistici, per la paura di cambiare, per la paura di qualcuno di perdere qualche privilegio, si rinuncia a un futuro in grado di creare opportunità per tutti. Questo non va affatto bene.

In questa prospettiva Italia Login va esattamente nell’altra direzione, quella dello sviluppo e del cambiamento attraverso la creazione di un ecosistema digitale, un primo passo che deve essere accompagnato da una serie di misure di stimolo per l’ economia tech.

Su questo tema molto ancora resta da fare sul fronte dei finanziamenti in capitale di rischio per quell’ecosistema di startup e PMI innovative che negli ultimi anni si è formato rapidamente e con grande forza.

Dobbiamo potenziare il fondo dei fondi per il co-investimento pubblico privato nei fondi di venture capital, incoraggiare gli investimenti in equity in start up abbassando le tassazione sulle rendite finanziarie, favorendo i fondi specializzati in venture capital, dobbiamo attrarre capitali dall’estero attraverso politiche di incentivazione e coinvestimento. Accompagnare e sostenere pesantemente la trasformazione all’Industria 4.0, rilanciando gli investimenti industriali con particolare attenzione a quelli in Ricerca & Sviluppo, conoscenza e innovazione.

La visione d’insieme è quella di un’Italia digitale che cresce agevolata da un ecosistema di web pubblico in grado di fornire struttura e sostegno, in cui sta alle menti creative del nostro paese, e di quelli che vorranno venire a lavorare da noi, liberare le energie per pensare nuove vie, nuovi modi di vivere un presente che vogliamo non solo all’altezza, ma anche migliore del nostro passato.

È fisiologico ed inevitabile che qualcuno di fronte a questi obbiettivi dica non ce la farete mai”, ma il nostro compito è quello di fornire i migliori strumenti possibili a chi a queste parole risponde Staremo a vedere”.

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