Blockchain: quali regole servono per favorire gli investimenti
Senza un quadro normativo stabile, e coordinato a livello internazionale, le imprese non investiranno sulle tecnologie DLT e Blockchain. In primo piano il ruolo della standardizzazione
1 Aprile 2019
Daniele Tumietto
Esperto UNINFO, advisor CSQA
Un quadro normativo di riferimento affidabile e stabile per avviare significativi programmi di investimento: di questo hanno bisogno il mercato e le imprese con riferimento alle tecnologie DLT (Distributed Ledger Technology) e Blockchain. Ed è fondamentale che le normative siano tecnologicamente neutre, cioè non introducano vincoli tecnologici o tecnici. Se così non fosse si rischierebbe di bloccare l’innovazione e di dover fare continui interventi di adattamento per rincorrere la tecnologia, invalidando l’essenza stessa della pubblicazione dei provvedimenti legislativi.
Stanno emergendo e si stanno consolidando utilizzi molto promettenti delle tecnologie BDLT che promettono di: abbattere i costi; fornire garanzie da attuare per dare certezza alle transazioni; assicurare origine, integrità e autenticità delle informazioni; eliminare l’utilizzo di strutture centrali che sono costose e poco flessibili.
In questo contesto appare fondamentale il ruolo ricoperto dalla standardizzazione. La disponibilità di standard per infrastrutture basate su BDLT costituisce un fattore abilitante perché le esigenze fondamentali per l’uso di DLT e blockchain da parte delle imprese sono riferite alla possibilità di integrare servizi e applicazioni gestite da soggetti diversi, dando a tutte le parti interessate garanzie sufficienti di disponibilità, integrità e origine delle informazioni e delle transazioni, a differenza del caso d’uso delle criptovalute.
Le iniziative europee
A livello europeo sono state avviate significative iniziative, e in particolare:
EU Blockchain Partnership. 27 Stati membri e la Norvegia hanno sottoscritto una dichiarazione in cui accettano di cooperare allo sviluppo di un’infrastruttura europea di servizi Blockchain, per sostenere la fornitura di servizi pubblici digitali transfrontalieri da parte di autorità pubbliche.
Entro la fine del 2018 sono previsti i primi risultati:
- una roadmap dei servizi transfrontalieri da realizzare;
- un modello di governance;
- specifiche funzionali dell’infrastruttura.
Le prime realizzazioni sono previste nel corso del 2019.
EU Blockchain Observatory and Forum. Lanciato il 1° febbraio 2018 dalla Commissione Europea per creare un centro di competenza per accedere, condividere, produrre e diffondere le conoscenze sulle tecnologie Blockchain, con i seguenti obiettivi:
- mappare le iniziative esistenti con focus sull’Europa, ma anche a livello mondiale;
- monitorare l’evoluzione tecnica e i trend;
- sviluppare le competenze e la crescita della comunità attraverso la mobilitazione e l’impegno delle parti interessate;
- affrontare questioni settoriali e trasversali come governance, scalabilità, interoperabilità;
- fornire contributi per le politiche e le azioni dell’UE.
Per realizzare parte di quanto precede, sono previsti Report tematici dell’Osservatorio quali:
- Innovazione con Blockchain in Europa;
- Blockchain e GDPR (in uscita);
- Servizi pubblici e identità digitale (previsto per il 18 novembre);
- Scalabilità, interoperabilità, sostenibilità (lavori in corso).
Il Parlamento Europeo ha approvato il documento “Tecnologie di registro distribuito e blockchain: creare fiducia attraverso la disintermediazione – Risoluzione del Parlamento europeo del 3 ottobre 2018 sulle tecnologie di registro distribuito e blockchain: creare fiducia attraverso la disintermediazione (2017/2772(RSP))”.
Si tratta di un testo corposo che inizia con tre paragrafi di carattere generale:
- sottolinea che la DLT riduce i costi di intermediazione in un ambiente di fiducia tra le parti di una transazione e consente scambi di valore tra pari suscettibili di rafforzare l’autonomia dei cittadini, destrutturare i modelli tradizionali, migliorare i servizi e ridurre i costi lungo le catene del valore in un’ampia gamma di settori chiave;
- sottolinea il profondo impatto che le applicazioni basate sulla DLT potrebbero avere sulla struttura della governance pubblica e sul ruolo delle istituzioni e chiede alla Commissione di effettuare uno studio per valutare i potenziali scenari di una più ampia diffusione delle reti pubbliche basate sulla DLT;
- pone l’accento sull’ampia gamma di applicazioni basate sulla DLT che potrebbero potenzialmente interessare tutti i settori dell’economia.
Si passa poi all’individuazione dei campi di applicazione che sono i più promettenti:
- Applicazioni a basso consumo energetico e rispettose dell’ambiente
- Trasporti
- Settore sanitario
- Supply chain
- Istruzione
- Industrie creative e diritti d’autore
- Settore finanziario
Infine, prende in esame una serie di aspetti, che vengono collettivamente indicati come “ecosistema delle DLT”, e includono:
- Auto-sovranità, identità e fiducia, cioè la possibilità di identificarsi mantenendo però la facoltà/possibilità di controllare i dati personali che si intende condividere.
- Uso degli Smart contracts e le relative implicazioni legali, ma non solo.
- Interoperabilità, standardizzazione e scalabilità, sottolineando l’importanza di un approccio globale in materia di definizione degli standard per impedire che le imprese innovative vengano regolamentate al di fuori dell’UE.
- Sicurezza delle infrastrutture DLT.
Viene quindi sottolineata l’importanza strategica delle DLT per le infrastrutture pubbliche ad esempio per la riduzione della burocrazia, il decentramento della governance e il rafforzamento dell’esercizio dei diritti dei cittadini, pur tenendo conto dei rischi associati all’uso delle blockchain pubbliche per attività criminali come evasione ed elusione fiscale e riciclaggio di denaro.
Gli ultimi raggruppamenti considerati sono “PMI, trasferimento di tecnologia e finanziamenti” e le “Politiche di stimolo delle DLT in Europa” dove, all’ultimo punto, si “sottolinea che l’Unione dispone di un’eccellente opportunità per divenire leader mondiale nel campo delle DLT ed essere un attore credibile nel guidarne lo sviluppo e i mercati livello globale, in collaborazione con i partner internazionali”.
Un auspicio che è certamente condivisibile e si rimanda alla lettura diretta del testo della Raccomandazione per maggiori dettagli più specifici.
Il 16 maggio prossimo a FORUM PA 2019 focus sulla “Blockchain per una gestione distribuita e condivisa dei servizi pubblici”
Standardizzazione in primo piano in Europa
L’attività di standardizzazione in Europa riconosce la grande importanza delle tecnologie DLT e Blockchain e CEN e CENELEC, due degli enti di standardizzazione europea hanno stabilito quest’anno un Focus Group, con la presidenza italiana di Andrea Caccia, con lo scopo di:
- individuare le esigenze specifiche europee in tema di standardizzazione;
- mapparle sulle attività in corso a livello internazionale in ISO, e non solo;
- evidenziare le attività che dovranno essere svolte a livello europeo.
Il Focus Group, con uno specifico gruppo di lavoro guidato di Pietro Marchionni di AgID, ha sviluppato il White Paper CEN-CENELEC “Raccomandazioni per l’adozione efficace in Europa degli standard tecnici emergenti sulle tecnologie di contabilità derivata / Blockchain” contenente raccomandazioni per la positiva adozione in Europa di norme tecniche in fase di sviluppo su DLT e Blockchain, e presentato a Mosca alla plenaria del comitato ISO TC 307 tenutasi ad ottobre 2018.
Le difficoltà e i problemi ai quali si cercherà di dare risposta e soluzione sono:
- garanzia di livelli di sicurezza adeguati;
- comparabilità delle caratteristiche di sicurezza di un’infrastruttura basata su BDLT a una tradizionale;
- relativa valutazione del rischio;
- compliance legale in aree come privacy (GDPR) e identità digitale (eIDAS), sicurezza (NIS);
- interoperabilità.
E in Italia?
Il recente Decreto Legge “Semplificazioni” 14 dicembre 2018, n. 135 (Gazzetta Ufficiale n.290 del 14 dicembre 2018), coordinato con la legge di conversione 11 febbraio 2019, n. 12, recante: «Disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione.» contiene all’art. 8-ter la definizione giuridica di Blockchain e Smart contract con un disallineamento con il Regolamento eIDAS e lo stesso Codice dell’Amministrazione Digitale e si sono introdotti elementi di confusione in grado di frenare l’uso di queste tecnologie invece che promuoverlo.
Come dicevo in apertura dell’articolo senza un quadro normativo stabile, e coordinato a livello internazionale, le imprese non investiranno.