Castellani: Cambiare i processi interni delle PA è svolta necessaria
20 Dicembre 2016
Laura Castellani, responsabile Infrastrutture e Tecnologie per lo Sviluppo della Società dell'Informazione, Regione Toscana
A che punto siamo?
Rispetto alle azioni previste anche nel Piano di Crescita Digitale nazionale ad oggi possiamo dire: SPID è partito anche se siamo ancora lontani dai numeri che lo Stato si era proposto a marzo in quanto mancano ancora i servizi fondamentali. I numeri sono cresciuti in quest’ultimo periodo con l’app per i diciottenni. Sarebbe importante riuscire a far entrare in questo sistema anche i servizi dei privati.
PagoPA sta funzionando, i volumi delle transazioni stanno crescendo. Ad oggi hanno aderito al sistema tutte le Regioni e Province autonome (il 50% è già attivo). Tra gennaio 2016 e luglio 2016 il numero delle transazioni effettuate dal sistema regionale era circa 200.000. Le Regioni fanno anche da intermediario tecnologico verso le PA locali.
La Fatturazione elettronica sta procedendo mentre ANPR è
ancora fermo solo 1 Comune è partito e tutti gli altri Comuni hanno risposto ad
un questionario dando tempi lunghissimi per l’adozione di ANPR
Questo Governo ha prodotto molte riforme
e introdotto molte innovazioni: cosa è già “usabile” tra quanto
approvato? Cosa ci portiamo a casa?
La riforma principale di questo governo è quella relativa al CAD che include e sancisce l’obbligo di utilizzo della piattaforme abilitanti di cui sopra. Come scritto sopra le piattaforme sono già in produzione ed usabili. La cosa importante che sancisce il CAD è il ribadito obbligo della completa digitalizzazione degli Enti anche con l’introduzione dell’ufficio per il digitale all’interno delle organizzazioni. Si tratta ora di lavorare proprio su questo per poter arrivare alla completa digitalizzazione della PA. Resta sempre comunque il problema che esiste una norma ma che non c’è nessuna “punizione” per gli Enti che non applicano il CAD o magari nessuna premialità per chi lo applica. Molti provvedimenti sono ancora non in sospeso, cosa pensa che sarà impossibile raggiungere degli obiettivi che erano posti? A cosa dovremo rinunciare, almeno per ora?
A parte ANPR che ancora mi sembra ben lontano dall’essere usabile, nessuno degli obiettivi proposti sono irraggiungibili visto che i pezzi tecnologici ci sono tutti. Si tratta ora di fare un grosso lavoro di coordinamento e di razionalizzazione all’interno delle PA e anche di formazione sui dipendenti della PA affinché si riescano davvero a diffondere in maniera uniforme su tutto il territorio e si riesca davvero a mettere tutto l’arredamento necessario all’interno della “casa del cittadino” (Italia Login). Italia Login infatti non è una cosa a sé stante ma nascerà nel momento in cui si riuscirà ad avere una standardizzazione dei servizi per il cittadino su tutto il territorio, a partire dall’utilizzo delle piattaforme nazionali.
Cosa si può fare ora nel campo dell’innovazione digitale che non ha bisogno della politica, ma solo dell’azione fattiva dell’amministrazione?
Secondo me il problema del raggiungimento degli obiettivi non è un problema di tecnologie, le componenti tecnologiche ci sono tutte. Per raggiungere davvero gli obiettivi di crescita digitale del Paese occorre lavorare per la vera e completa “digitalizzazione” della PA che passa dal cambiamento dei processi interni degli Enti che dovranno essere funzionali al mettere davvero il cittadino al centro. Il grosso lavoro che dovrà essere fatto, ormai non possiamo più rimandare, all’interno delle PA dovrà essere focalizzato sull’interoperabilità delle banche dati con la definizione di standard nazionali relativi ai diversi domini applicativi. Solo così si potrà fare in modo che ItaliaLogin diventi davvero la casa del cittadino che sempre di più deve rapportarsi con UNA PA non con miriadi di PA diverse.