Chi chiede trasparenza dia il buon esempio: un manifesto per la trasparenza delle ONG
L’open government è un processo che per realizzarsi a pieno deve necessariamente fondarsi su tre protagonisti: l’amministrazione pubblica, le imprese e la società civile. Ciascuno deve fare la propria parte e soprattutto deve dimostrare di saper mettere in atto quello che chiede agli altri. Dall’associazione Stati Generali dell’Innovazione arriva un vero e proprio Manifesto per la trasparenza delle ONG, aperto all’adesione e al contributo, con l’obiettivo di diventare una proposta internazionale al prossimo incontro sull’Open Government Partnership a Roma.
28 Novembre 2012
Tommaso Del Lungo e Michela Stentella
L’open government è un processo che per realizzarsi a pieno deve necessariamente fondarsi su tre protagonisti: l’amministrazione pubblica, le imprese e la società civile. Ciascuno deve fare la propria parte e soprattutto deve dimostrare di saper mettere in atto quello che chiede agli altri. Dall’associazione Stati Generali dell’Innovazione arriva un vero e proprio Manifesto per la trasparenza delle ONG, aperto all’adesione e al contributo, con l’obiettivo di diventare una proposta internazionale al prossimo incontro sull’Open Government Partnership a Roma.
Dobbiamo essere tutti protagonisti del percorso verso l’open government: non si possono chiedere a gran voce trasparenza, garanzie di accesso e dati aperti ai politici e agli amministratori, se non si dà per primi il buon esempio. Sembra banale ma non lo è, tant’è vero che al mondo non esiste una “regola” condivisa dalle Ong su quali informazioni mettere on line. L’associazione Stati generali dell’Innovazione ha deciso quindi di lavorare a un “Manifesto per la trasparenza delle ONG” e ha aperto un wiki proprio per permettere a chiunque di collaborare alla definizione comune delle regole dell’Openness nelle associazioni.
Flavia Marzano, presidente di Stati generali dell’Innovazione, ci spiega come è nata questa idea: “Ci siamo resi conto che noi, come associazioni e società civile, chiediamo alla PA di aprirsi agli open data e all’open government, ma non sempre, poi siamo altrettanto trasparenti, anche se solo per distrazione, non per malafede. Ad esempio sul nostro sito c’è lo statuto, ci sono le modalità di iscrizione, ma mancano – come qualcuno ci ha fatto notare – i dettagli sui soci: quanti siamo, quante donne e quanti uomini, di che età, da quali regioni, e così via. Tutti dati che forse le associazioni dovrebbero mettere a disposizione sui propri siti, accanto alle informazioni classiche”. La novità è tale che a livello mondiale non si trova un’iniziativa simile.
Come sottolinea Flavia Marzano, infatti, “Oggi ogni ong fa quello che reputa più opportuno. Con questa iniziativa vogliamo provare finalmente ad accordarci su quali sono le informazioni essenziali per garantire l’openness e, quindi, da pubblicare”.
Ad esempio, pubblicare il bilancio con entrate e uscite è un’operazione “sufficientemente” trasparente o, l’informazione sarebbe più utile (ed utilizzabile) se fossero messe a disposizione in dettaglio le cifre ricevute da ciascun soggetto e l’utilizzo che ne è stato fatto? “Se avessimo questi dati sotto forma di linked open data – continua Flavia Marzano – ognuno potrebbe fare, ad esempio analisi statistico sociali sui movimenti associativi e capire le tendenze in Italia e possibilmente nel mondo. Ci piacerebbe, infatti, che questa iniziativa diventasse europea e mondiale. Non a caso il testo del wiki è anche in inglese”.
La prima tappa per fare il punto sul Manifesto è vicina: il prossimo 10 dicembre, infatti, si terrà a Roma il terzo meeting europeo dell’Open Government Partnership, con due sessioni specificamente dedicate alla società civile: “Engaging civil society, generating more informed and effective policies and shared decision making processes” e “Cooperation among Public Administrations, citizens, entrepreneurs and CSOs so to create new services and co-ownership in public policies”. L’obiettivo è presentare in quell’occasione una prima versione del testo uscito dal wiki, dimostrando in maniera concreta che le associazioni attive su questi temi hanno concordato sull’importanza di definire un manifesto per l’openess e la trasparenza delle Ong.
L’invito a tutte le organizzazioni quindi è: partecipate!
Qui il wiki
Per maggiori informazioni e per aderire al manifesto è possibile scrivere a info@statigeneralinnovazione.it