Chi l’ha detto che di PDFreader ce ne è uno? Campagna PDFreaders

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"Cosa ne penseresti di un cartello stradale su cui è scritto Hai bisogno di una Volkswagen per percorrere questa strada. Contatta la tua concessionaria (= il tuo Governo) per un giro gratuito? Le istituzioni pubbliche fanno la stessa cosa con il software per leggere i PDF, ogni giorno, in tutto il mondo.” Così la FSFE – Free Software Foundation Europe lancia la campagna PDFreaders.org.

21 Ottobre 2010

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Chiara Buongiovanni

Articolo FPA

"Cosa ne penseresti di un cartello stradale su cui è scritto Hai bisogno di una Volkswagen per percorrere questa strada. Contatta la tua concessionaria (= il tuo Governo) per un giro gratuito? Le istituzioni pubbliche fanno la stessa cosa con il software per leggere i PDF, ogni giorno, in tutto il mondo.” Così la FSFE – Free Software Foundation Europe lancia la campagna PDFreaders.org.

Ogni giorno, le istituzioni pubbliche di tutto il mondo pubblicizzano programmi di software non libero per la lettura dei documenti in pdf sui propri siti web. Sul sito della campagna PDFreaders sono riportati alcuni esempi mentre è accessibile una lista in progress delle segnalazioni suddivise per Paese. Non manca ovviamente l’Italia.

La prospettiva della campagna di FSFE è quella della collaborazione cittadini – istituzioni. Il punto è creare consapevolezza nelle stesse organizzazioni governative, rendendo loro chiaro quante volte adottino un comportamento di fatto non corretto e allo stesso tempo spiegando loro come migliorare il proprio sito web. L’obiettivo è di accrescere la libertà dei cittadini.

La campagna PDFreaders

La campagna PDFreaders sta chiedendo alle amministrazioni pubbliche “di rimuovere le pubblicità al software proprietario o, per lo meno, di fornire una analoga pubblicità al Software Libero, in modo che gli utenti del loro sito web possano rendersi conto che hanno la possibilità scegliere”. Dunque, la campagna PDFreaders è una campagna per la libertà dei cittadini sul web.

La questione dei lettori pdf liberi è innanzitutto una questione di libertà – spiegano sul sito della campagna – perché gli enti pubblici non dovrebbero chiedere ai cittadini di usare software non libero. “Il Software Libero  – specificano –  è un software che chiunque può usare, studiare, condividere e migliorare. Queste quattro libertà danno agli utenti il pieno controllo del software che stanno utilizzando. Il Software Libero assicura che tu non debba acquistare il prodotto di un’azienda se non lo desideri solo per leggere un documento che qualcun’altro ti ha inviato, enti pubblici inclusi. Un governo che esiste per proteggere la nostra libertà non dovrebbe chiederci di usare software non libero”.

Nella pratica diffusa di indicare un software proprietario per la lettura dei documenti pubblicati sul proprio sito da parte di organizzazioni governative, la campagna individua due principali problemi.

innanzitutto si segnala un problema di neutralità, dal momento che le istituzioni pubbliche non dovrebbero fare pubblicità. “Consigliando l’uso di un singolo programma non libero, le istituzioni pubbliche promuovono il modello del software proprietario. Ci sono moltissime alternative al software che promuovono, quindi non c’è alcun motivo per le istituzioni pubbliche di rafforzare ulteriormente la posizione dominante di una singola azienda su una parte del mercato del software”.

C’è poi un problema pregresso, se vogliamo tecnico, quello che alla Free Software Foundation  chiamano il problema degli standard aperti. “Le versioni del formato pdf che sono standard aperti possono essere implementate da tutti i programmi per leggere i pdf. Se gli enti pubblici non aderiscono agli standard aperti quando generano i loro documenti, rendono difficile al Software Libero di offrirsi e competere sul mercato".

Come si partecipa
Coordinandosi con gli organizzatori della campagna, chiunque può partecipare attivamente alla campagna PDFreaders segnalando le pagine dei siti di organizzazioni pubbliche che pubblicizzano programmi di software non libero per la lettura dei documenti in pdf e contattando l’istituzione per presentare e discutere condotte alternative, per una maggiore tutela della libertà dei cittadini. Le linee guida per partecipare sono pubblicate sul sito della FSFE.

In aggiunta, i singoli, le associazioni e le aziende possono sottoscrivere on line la “Petizione per la rimozione della pubblicità a software proprietario sui siti dei istituzioni pubbliche"

I primi risultati
La FSFE rende noto che ad oggi “attivisti da 41 paesi diversi hanno segnalato 2286 istituzioni del settore pubblico che promuovono lettori PDF non liberi sui propri siti web. Ora, FSFE contatterà queste istituzioni cercando di fare rimuovere il maggior numero possibile di pubblicità ai lettori non liberi prima della fine dell’anno. I progressi saranno riportati nella lista delle istituzioni segnalate”.

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