Come il Governo Usa sta passando al cloud: una lezione per l’Italia
Dei quasi 10.600 data center delle Agenzie federali esistenti nel 2010, oltre 3mila sono stati chiusi. Su 24 agenzie federali, i Dipartimenti di Agricoltura, Difesa, Interno e Tesoro rappresentano l’84% delle chiusure. Diciannove agenzie hanno riferito di aver raggiunto un risparmio di 2,8 miliardi di dollari in termini di costi operativi e di spese in conto capitale tra il 2011 e il 2015, e hanno spostato i carichi di lavoro nel cloud
1 Dicembre 2016
Enrico Martini, Ministero dello Sviluppo economico
Le Agenzie governative degli Stati Uniti stanno transitando dai data center verso il cloud computing più velocemente delle imprese.
A quanto pare, la “Cloud First Initiative” annunciata cinque anni fa dall’amministrazione Obama è finalmente operativa e sta dando i frutti attesi. Questo impegno collettivo è stato pensato per rendere efficiente e semplice il quadro tecnologico del Governo americano che comprendeva troppi sistemi duplicati e difficili da gestire che avevano portato a ritardi nell’erogazione di servizi ai cittadini.
L’obiettivo dell’iniziativa era anche quello di tagliare gli sprechi economici, aiutando le Agenzie a fornire servizi in modo più veloce. Infatti, le Agenzie se gestiscono in proprio la struttura IT devono fare i conti con hardware, software, aggiornamenti di rete, patch e procedure di sicurezza dei data center, tutti carichi di lavoro ad alta intensità di risorse che un fornitore esterno di cloud, come Amazon o Microsoft, può gestire per conto dei clienti con costi complessivi più sostenibili. Se un’Agenzia può sgravarsi da tutte queste attività, potrà poi concentrarsi sulle funzionalità e i servizi specifici della propria missione.
“Cloud First Initiative” è stata annunciata nel febbraio 2011, ma gli ingranaggi del Governo americano si sono mossi molto lentamente. Due anni fa, l’adozione del cloud nelle Agenzie non aveva ancora preso piede. Fino a dodici mesi fa i tecnici governativi ancora parlavano frequentemente di implementazioni non-cloud.
La differenza rispetto al recente passato è che nel corso dell’ultimo anno tutto ciò che è nuovo e strategico sta migrando verso il cloud. In realtà, i mandati originali erano partiti già un paio di anni fa, ma si sono concretizzati soltanto negli ultimi mesi.
Dei quasi 10.600 data center delle Agenzie federali esistenti nel 2010, oltre 3mila sono stati chiusi. Su 24 agenzie federali, i Dipartimenti di Agricoltura, Difesa, Interno e Tesoro rappresentano l’84% delle chiusure.
Diciannove agenzie hanno riferito di aver raggiunto un risparmio di 2,8 miliardi di dollari in termini di costi operativi e di spese in conto capitale tra il 2011 e il 2015, e hanno spostato i carichi di lavoro nel cloud e non per costruire CED più capienti. I Dipartimenti di Commercio, Difesa, Sicurezza Nazionale e Tesoro rappresentano l’86% del risparmio complessivo.
Il quadro odierno registra la presenza di pre-qualified cloud (AWS, Azure, Google) e integrator come CGI Federal e HP, che hanno entrambi requisiti di contratto e di sicurezza tali da rendere più facile che la scelta delle agenzie ricada su di loro.
Amazon può oggi vantare un utilizzo del suo AWS GovCloud, creato appositamente per il Governo americano, in crescita del 221% da quando è stato lanciato alla fine del 2011. Anche Microsoft registra una grande crescita per i suoi servizi cloud. Oltre 5 milioni di persone utilizzano Microsoft Cloud for Government, che comprende Azure Government, Office 365 Government, e Dynamics CRM Online Government.
Tutte le Agenzie del Governo USA hanno tonnellate di dati ed è troppo costoso per un ufficio sviluppare la propria infrastruttura per ospitare i dati. Le economie di scala che hanno portato il mondo delle imprese a consolidarsi intorno a un paio di grandi fornitori di cloud stanno guidando le Agenzie governative verso la medesima direzione.
La scelta della CIA ricaduta su AWS per costruire il proprio cloud nel 2013 ha contribuito a far crescere l’interesse delle altre Agenzie per l’utilizzo di cloud pubblici. Le agenzie federali hanno in programma di chiudere ulteriori 2mila CED nei prossimi quattro anni, portando il totale a 5.200, quasi la metà del totale originario.
Non tutte le agenzie si sono mosse lungo tale solco. Una scelta completamente opposta è stata fatta dalla National Security Agency (NSA) che ha deciso invece di costruire da zero il proprio cloud.
Il ritardo nell’implementazione dell’iniziativa è dovuto principalmente alle forti preoccupazioni dei responsabili governativi IT nel campo della sicurezza, perché le conseguenze di una violazione di dati pubblici possono essere gravi per la collettività e, inoltre, mettono a rischio anche i posti di lavoro degli stessi responsabili.
Vanno vinte tali resistenze ideologiche: un cloud privato non presenta alcun vantaggio in termini di sicurezza rispetto a uno pubblico.