Durante FORUM PA 2019 si è parlato anche di fleet management, ovvero la gestione della flotta automobilistica di aziende e PA. In questa intervista scopriamo cos’è e conosciamo qualche caso d’uso
12 Giugno 2019
Maurizio Costa
Content Officer FPA
Tutte le Pubbliche Amministrazioni che possiedono una flotta di automobili messe a disposizione dei dipendenti devono fare i conti con il fleet management. La gestione della flotta automobilistica comporta una serie di azioni che permettono di risparmiare ed efficientare il possesso delle automobili da parte delle PA. Controllare i consumi di carburante, verificare dove si trova ogni auto e organizzare al meglio le uscite dei dipendenti: queste sono solo alcune delle azioni necessarie per una gestione ottimale del parco macchine.
A FORUM PA 2019, all’interno degli Studios FPA, creati in collaborazione con Olivetti, si è parlato anche di alcune soluzioni per l’ottimizzazione dei costi e degli impieghi degli autoparchi veicolari. Lo abbiamo fatto con Giorgia Pironi, responsabile marketing e rete vendita di WAY, Marianna Cascone, responsabile vendite PAL – Lazio di WAY, e Francesco Bernocchi, U.O.S.D. Patrimonio dell’ASL Roma 1.
Fleet management in ambito PA
“Nell’ambito della PA si sente molto l’esigenza di un efficientamento delle flotte aziendali” afferma Marianna Cascone. Ci sono infatti una serie di attività che vengono già fatte manualmente ma che oggi, grazie alla digitalizzazione, possono avvenire in automatico e con una migliore aggregazione dei dati.
Fleet management vuol dire, ad esempio, dotare le auto di un computer di bordo complementare che “riconosce eventuali crash del veicolo, che vengono rappresentati sulla mappa, con orario, angolazione urto e anche velocità del mezzo prima dell’incidente”.
È previsto anche un pulsante per lanciare l’SOS e, per i lavoratori che utilizzano l’auto anche fuori dall’orario di lavoro, un pulsante privacy, che disconnette il mezzo dalla piattaforma.
Come viene applicata in una PA locale?
Prendiamo il caso della ASL Roma 1, che ha peculiarità molto particolari: ha una grande estensione territoriale, agisce sul centro storico di Roma e ha un parco auto derivante dall’unione di tre aziende differenti.
“Abbiamo installato su una parte del nostro parco macchine questo dispositivo che localizza e verifica l’utilizzo dell’auto” dice Francesco Bernocchi, U.O.S.D. Patrimonio dell’ASL Roma 1. “Il monitoraggio del mezzo non è solo verificare dove si trova, ma anche, attraverso i dati che rileva, efficientare l’utilizzo di questi mezzi”, conclude Bernocchi.