Dal Cad alle prossime riforme, necessaria una consultazione permanente
26 Febbraio 2016
Flavia Marzano, presidente Stati Generali dell'Innovazione
Sicuramente il Codice dell’Amministrazione Digitale (Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 – CAD) ha un grande bisogno di revisione per le mille ragioni che, da quando è nato, sono state dette e scritte [ leggi il nostro Speciale CAD].
Negli ultimi mesi e nelle ultime settimane in molti ne hanno parlato e ci hanno lavorato a vario titolo.
Il 23 febbraio presso il Dipartimento della Funzione Pubblica alcuni stakeholder sono stati auditi e in quel contesto sono stati raccolti molti contributi, proposte di emendamenti e correzioni, al fine di arrivare a una normativa non solo condivisa ma che possa cogliere spunti che utenti, associazioni, imprese ed esperti (sia tecnici che giuridici) hanno saputo e voluto mettere in campo.
Le consultazioni sono alla base della democrazia partecipata che ormai abbiamo chiaramente capito e condiviso essere il solo modo per innovare profondamente anche le normative. Meglio sarebbe stato (ma siamo ancora in tempo almeno per gli interventi futuri) attivare una consultazione online trasparente e aperta a tutti gli stakeholder in modo da garantire una più ampia partecipazione.
Il nostro auspicio è che si identifichino al più presto modalità e “spazi” di consultazione permanente con tutti gli stakeholder per garantire i tre elementi dell’Open Government: trasparenza, partecipazione, collaborazione.