Dalle Camere di Commercio 50 milioni per le imprese del mercato della pa digitale
Il 15 marzo scorso è ufficialmente iniziata l’attività del fondo di investimento Orizzonte, l’equity fund promosso dalle Camere di Commercio per il rilancio di piccole e medie aziende attive sul mercato della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. 50 milioni di euro sul piatto per dare ossigeno a piccole e innovative società ICT.
30 Marzo 2010
Tommaso Del Lungo
Il 15 marzo scorso è ufficialmente iniziata l’attività del fondo di investimento Orizzonte, l’equity fund promosso dalle Camere di Commercio per il rilancio di piccole e medie aziende attive sul mercato della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. 50 milioni di euro sul piatto per dare ossigeno a piccole e innovative società ICT.
Sarà gestito da Orizzonte sgr, società delle Camere di Commercio italiane, il fondo da 50 milioni di euro (forse più) avviato a metà marzo dopo l’autorizzazione di Banca d’Italia. L’obiettivo è quello di acquisire partecipazioni in piccole e medie società presenti sul mercato dei servizi di informatizzazione per la PA.
Posta elettronica certificata, dematerializzazione, archiviazione ottica, conservazione sostitutiva, firma digitale, fatturazione elettronica, carte di sicurezza e moneta elettronica sono solo alcuni dei temi che interessano al neonato fondo, sottoscritto da Infocamere per 30 milioni e da Tecno Holding (socio responsabile) per 10 milioni.
“Nel closing del 15 di marzo – ci spiega Aldo Napoli, Amministratore delegato di Orizzonte sgr – abbiamo raggiunto 40 milioni di euro. I restanti 10 milioni verranno dalle maggiori Camere di Commercio e, nei prossimi 18 mesi, continueremo il fund raising con l’obiettivo di coinvolgere anche altre realtà come le fondazioni bancarie o le società che operano nel comparto assicurativo, in modo da superare i 50 milioni di euro”.
I principali destinatari dell’iniziativa saranno le aziende attive nella digitalizzazione della PA, aziende innovative che operano almeno da due anni nel settore pubblico e privato e che già propongono un prodotto o un processo definito.
I singoli investimenti avranno un valore compreso tra 1,5 e 7,5 milioni e una durata di dieci anni “Cinque di investimento – precisa Napoli – e cinque dedicati al recupero del capitale e al disinvestimento.”
“Le Camere di Commercio – continua, poi, Napoli – hanno sempre investito nell’informatica per la pubblica amministrazione. Oggi molte delle grandi società italiane che operano nell’ICT, come Engineering informatica, Cerved, Infocamere o Infocert sono nate da iniziative dirette delle Camere di Commercio. Orizzonte sgr, inoltre, possedeva già un bagaglio di conoscenze e know how in questo settore grazie all’iniziativa del Fondo Sistema Infrastrutture. Con il fondo ICT si è fatto un ulteriore passo in avanti”.
Il Fondo Sistema Infrastrutture citato da Napoli, è lo stesso che nel maggio scorso ha siglato un accordo quadro di oltre 200 milioni di euro per la realizzazione di 50 MWp di parchi fotovoltaici. Anche lì, come in questo caso non si è trattato di investimenti “pubblici” nel senso classico del termine, ma di un vero e proprio fondo privato che vuole scommettere su società piccole o sottocapitalizzate.
“Non siamo venture capital, né ci aspettiamo di lavorare in perdita – precisa Napoli – Siamo un fondo di private equity e, sostenendo la missione delle Camere di Commercio, vogliamo investire in innovazione, senza attenderci ritorni stratosferici. Per questo non puntiamo sulle start up, anche se, ovviamente, le aziende che avranno servizi innovativi saranno privilegiate”.
Quando chiediamo ad Aldo Napoli un commento al tema di FORUM PA «Puntare su merito ed innovazione per uscire dalla crisi» ci risponde: "Mi trovo completamente d’accordo con questo messaggio. Orizzonte sgr condivide la visione dell’innovazione come leva strategica per uscire dalla crisi. Lavorando sull’innovazione i margini di miglioramento possibili nella PA sono molto ampi e nonostante esistano uffici ed enti pubblici che per missione o per intraprendenza hanno raggiunto picchi di eccellenza, altre sono molto indietro o devono iniziare completamente un percorso di digitalizzazione. Per questo crediamo che puntare oggi sulle aziende ICT specializzate in servizi alle PA sia una scelta ancora strategica, senza contare che l’innovazione è un processo continuo che chiede sempre nuovi traguardi. In questo senso cerchiamo di fare la nostra parte”.