Digital Innovation e PA, non solo cloud: le tecnologie per la trasformazione digitale

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Migliorare l’efficienza e il valore dei servizi pubblici attraverso l’innovazione è una delle priorità per il nostro Paese. il PNRR prevede nella Missione 1 un’attività di digitalizzazione della pubblica amministrazione con interventi tecnologici ad ampio spettro e con riforme strutturali. Ma quali sono le vie da seguire per una proficua trasformazione dei processi pubblici in chiave digitale? Al di là dell’infrastruttura in cloud, che sicuramente è un fattore abilitante, è importante diffondere consapevolezza sul ruolo rilevante dell’intelligenza artificiale

8 Luglio 2021

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Marco Chessari

Responsabile Innovation di Teleconsys

Photo by Kelvin Han on Unsplash - https://unsplash.com/photos/ML0Bdrx8Go0

L’interoperabilità dei sistemi e la realizzazione di piattaforme tecnologiche che permettono di superare fronti critici di determinati settori sono elementi fondamentali per portare la trasformazione digitale della pubblica amministrazione a un livello superiore. L’obiettivo è rendere il servizio pubblico efficiente, semplice e capace di rispondere alle necessità dei cittadini, ottimizzando l’erogazione delle prestazioni e definendo programmi e processi in ottica strategica grazie a modelli predittivi.

Dal punto di vista tecnico, non basta più solo il cloud: condivisione delle informazioni, semplificazione dei flussi di lavoro, analisi dei dati non strutturati e realizzazione di piani strategici sono possibili grazie all’intelligenza artificiale, ai registri distribuiti e ai Big Data.

PA digitale, lo stato dell’arte in Italia

L’esigenza di introdurre nuove soluzioni in ambito pubblico è impellente. Con la maggiore presa di coscienza dell’importanza del digitale per mantenere competitivo il sistema Paese, migliorare l’efficienza e il valore dei servizi pubblici attraverso l’innovazione è ormai una delle priorità dell’Italia.

Basti considerare che il PNRR prevede nella Missione 1 e, in particolare, nella componente 1.1, un’attività di digitalizzazione della pubblica amministrazione con interventi tecnologici ad ampio spettro e con riforme strutturali. Dall’analisi degli elementi chiave del piano, sembra che il Governo abbia ben recepito le necessità della PA, individuando indirizzi specifici e prevedendo fondi per perseguire l’obiettivo di innovazione del settore pubblico. In particolare, le priorità individuate sono:

  • Migrazione al cloud: i vantaggi della mig razione al cloud e la creazione di un’infrastruttura nazionale sono aspetti ormai acquisiti da parte delle amministrazioni centrali e locali.
  • Interoperabilità dei sistemi: un’annosa questione. Infatti, il problema della pubblica amministrazione non è l’assenza di dati, anzi le informazioni a disposizione non mancano. Tuttavia, mancano l’interoperabilità tra i sistemi delle diverse amministrazioni e la capacità di creare valore dai dati destrutturati e dall’organizzazione del patrimonio di conoscenza presente in database e amministrazioni diverse non cooperanti.
  • Digitalizzazione dei servizi verso i cittadini: la trasformazione digitale dei processi e dei servizi ai cittadini porta velocizzazione e semplificazione, grazie anche all’impiego di nuove soluzioni come l’identità digitale e la gestione tramite DLT – Distributed Ledger Technologies.
  • Rafforzamento della sicurezza informatica: un aspetto fondamentale che non va trascurato. I rischi sono enormi, dalla violazione dei dati dei cittadini al blocco di infrastrutture critiche, per esempio tramite la tecnica del ransomware. Fondamentale quindi che un processo di digitalizzazione contempli anche soluzioni adeguate di cybersecurity by design e by default.
  • Migliorare le competenze digitali: importante fare formazione e diffondere consapevolezza dell’importanza della digitalizzazione nel settore pubblico, sia tra i dipendenti che si trovano ad affrontare metodologie innovative, sia verso i cittadini che si approcciano ai servizi.
  • Innovazione dell’impianto normativo: il processo di digitalizzazione della pubblica amministrazione deve essere supportato da riforme e modifiche in ambito legislativo che si adeguino ai tempi. In particolare, risulta essere soprattutto importante una svolta nell’ambito degli appalti ICT, per velocizzare le attività di procurement di tecnologie in grado di abilitare nuovi processi.

Per raggiungere questi obiettivi, servono le tecnologie abilitanti che possano mettere la pubblica amministrazione sulla strada di un futuro più innovativo e, di conseguenza, con maggiore capacità di risposta ai cittadini.

Digital Innovation e PA, non solo cloud: le tecnologie per la trasformazione

Alla luce di queste considerazioni, è utile sottolineare quali sono le vie più efficaci per una proficua trasformazione dei processi pubblici in chiave digitale. Al di là dell’infrastruttura in cloud, che sicuramente è un fattore abilitante per semplificare e rendere più efficienti le attività gestionali e operative della pubblica amministrazione, è importante diffondere consapevolezza sul ruolo rilevante dell’intelligenza artificiale.

In particolare, l’implementazione di processi e servizi basati su modelli di machine learning, deep learning e Natural Language Processing consente di migliorare l’accessibilità ai servizi pubblici da parte dei cittadini (ad esempio, tramite l’ausilio di bot e chatbot intelligenti), abilitare un’efficace condivisione e riorganizzazione delle informazioni destrutturate in molti archivi, rendere possibile l’implementazione di sistemi predittivi e di supporto alle decisioni sulla base dell’analisi dei dati, contribuire, insieme ad altre tecnologie come i registri distribuiti, il 5G e l’IoT, a creare un ecosistema virtuoso di innovazione.

L’intelligenza artificiale è in grado di supportare la pubblica amministrazione nell’erogazione dei propri servizi, grazie alle possibilità di comprensione del linguaggio, alle capacità di analisi e riconoscimento delle immagini, all’abilità di automatizzare processi onerosi e di semplificare operazioni ripetitive, alle potenzialità di realizzazione di modelli predittivi basati su scelte e comportamenti (di utenti e cittadini). Tutto ciò porta a un miglioramento delle performance, che saranno sempre più precise, personalizzate e veloci, per una maggiore soddisfazione degli utenti-cittadini.

Le tecnologie di registro distribuito permettono di offrire sicurezza e immutabilità dei dati gestiti, di realizzare trasferimento di dati e di valore in modo semplice, economico e affidabile, secondo il paradigma dell’Internet of Value. Le tecnologie 5G e IoT permettono di realizzare sistemi connessi di gestione e controllo come controllo dei flussi veicolari con monitoraggio in tempo reale, modelli predittivi su traffico e inquinamento, connected car e supporto alla guida.

Tuttavia, la trasformazione digitale della pubblica amministrazione passa soprattutto dall’utilizzo di logiche di progettazione a piattaforma nell’offerta dei servizi della PA centrale e locale. La progettazione a piattaforma permette alle amministrazioni di creare ecosistemi digitali in cui il fornitore o i fornitori di servizi interagiscono dinamicamente in un contesto specifico con i consumatori dei servizi, facendo emergere problemi ed opportunità. Per la PA, la progettazione a piattaforma è quindi prima di tutto una strategia per la creazione e la massimizzazione di valore verso i cittadini, ad esempio creando soluzioni in cui i cittadini possono trovare e utilizzare in maniera semplice i servizi della propria comunità.

Teleconsys e le piattaforme per la pubblica amministrazione

Per rispondere alle esigenze di innovazione della pubblica amministrazione, Teleconsys, azienda esperta nell’ambito della consulenza per l’innovazione digitale di enti pubblici e privati, ha realizzato un framework di digitalizzazione basato su pillar tecnologici come New Generation Data Center (cloud computing), Micro Data Center (edge computing), Digital Workspace (spazi digitali di remote working e collaboration), Digital Security & Intelligence (sistemi di cybersecurity, intelligence & data protection), Digital Valuespace (gestione identità digitale, immutabilità dei dati e notarizzazione dei processi), API gateway (middleware che abilita l’interoperabilità). Su tali pillar sono state realizzate alcune piattaforme digitali che coprono gli ambiti dell’Agritech, della Transizione 4.0, del Turismo e della Cultura e della Digitalizzazione della PA.

Per quest’ultimo ambito, la piattaforma ApplyNOW consente di semplificare la digitalizzazione dei processi amministrativi abilitando la realizzazione da parte della pubblica amministrazione di moduli e di form di richiesta dei servizi, senza che debbano essere coinvolti specialisti e tecnici. Per il turismo e la cultura, Teleconsys, in collaborazione con altre aziende e con università, ha sviluppato la piattaforma applicativa 3reaD dedicata alla gestione dello stato di conservazione del patrimonio storico, culturale e artistico del Paese. La piattaforma permette la creazione di un digital twin 3D del bene culturale e fornisce un sistema di supporto alle decisioni per l’utenza professionale, per la gestione delle emergenze e dei restauri e per le politiche di conservazione programmata. Attraverso funzionalità di fruizione immersiva e l’uso di tecnologie di realtà virtuale e realtà aumentata, la piattaforma si presta anche ad un utilizzo di tipo edutainment per utenza di tipo turistico-culturale.

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