Digitalizzare i Comuni per rilanciare il Paese. Obiettivi, investimenti e misure del PNRR

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Tutti gli obiettivi, gli investimenti e le misure riguardanti la digitalizzazione del PNRR riservate ai Comuni

29 Marzo 2022

Photo by Marc-Olivier Jodoin on Unsplash

Obiettivo: digitalizzazione della PA! 

La digitalizzazione della PA è considerata uno dei pilastri per la crescita delle economie europee. L’Italia ha tradotto questo obiettivo nella prima componente della Missione 1 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) “Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA” (M1C1). 

Il PNRR destina il 25% delle risorse a disposizione agli investimenti per le tecnologie, le infrastrutture e i processi digitali, utili ad accrescere la competitività del paese e di queste oltre 6 miliardi di euro sono destinati alla trasformazione digitale del settore pubblico.  

Complessivamente, la M1C1 individua 7 ambiti di investimento: 

  • Investimento 1.1: Infrastrutture digitali 
  • Investimento 1.2: Abilitazione e facilitazione migrazione al cloud 
  • Investimento 1.3: Dati e interoperabilità 
  • Investimento 1.4: Servizi digitali e cittadinanza digitale 
  • Investimento 1.5: Cybersecurity 
  • Investimento 1.6: Digitalizzazione delle grandi amministrazioni centrali 
  • Investimento 1.7: Competenze digitali di base 

Inoltre, il PNRR spinge su una serie di riforme finalizzate a supportare con l’efficienza di norme e procedure il processo di digitalizzazione. In M1C1.1 vengono pertanto individuate tre specifici assi di riforma

  • Riforma 1.1: Processo di acquisto ICT 
  • Riforma 1.2: Supporto alla trasformazione della PA locale 
  • Riforma 1.3: Introduzione linee guida “cloud first” e interoperabilità 

In termini di obiettivi in materia di digitalizzazione il PNRR individua i seguenti da raggiungere entro il 2026: 

  • Migrazione in Cloud: 12 464 PA locali migrate in ambienti cloud qualificati;  
  • User experience: l’80% delle PA in perimetro che adottano un modello comune di progettazione e sviluppo dei portali per i servizi online; 
  • Accessibilità: 55 PA locali con livelli di accessibilità dei servizi digitali aumentati; 
  • PagoPA: 80% delle PA in perimetro aderenti alla piattaforma, con un incremento del 20% dei servizi di pagamento integrati rispetto alla baseline di partenza (l’obiettivo finale è disporre in media di 50 servizi per i comuni, 20 servizi per le regioni, 20 servizi per le autorità sanitarie e 15 servizi per scuole e università); 
  • AppIO: 80% PA in perimetro aderenti alla piattaforma, con un incremento del 20% servizi integrati rispetto alla baseline di partenza (ad oggi: 21,4 milioni di download, 5.878 enti attivi, 29.790 servizi disponibili); 
  • Identità digitale: per 42,3 milioni di cittadini in possesso di un’identità Digitale (ad oggi: 25 milioni di identità SPID rilasciate; 24 milioni di CIE rilasciate); 
  • Identità digitale: 100% amministrazioni in perimetro con servizi accessibili tramite SPID o CIE (ad oggi: 8.300 amministrazioni attive su SPID); 
  • Digitalizzazione avvisi: 80% PA interessate attive sulla Piattaforma per le notifiche digitali di nuova realizzazione. 

Comuni e Città: attori del processo di ripresa

Tra le istituzioni chiamate a contribuire a questo percorso di rilancio attraverso la sfida della digitalizzazione ci sono le istituzioni più vicine ai cittadini, ovvero i Comuni e le Città Metropolitane.  

Le Amministrazioni territoriali sono coinvolte nelle iniziative del PNRR secondo tre modalità: 

  • la titolarità di specifiche progettualità, gli enti locali sono attuatori degli interventi e hanno la responsabilità della gestione dei singoli progetti e del raggiungimento dei risultati. 
  • la partecipazione a iniziative finanziate dall’Amministrazione centrale, gli enti locali sono destinatari di risorse per la realizzazione di progetti specifici. La responsabilità è in capo ad Amministrazioni centrali e la partecipazione degli enti locali avviene attraverso la risposta ad avvisi e bandi attivati dai Ministeri responsabili. 
  • la localizzazione sul proprio territorio di investimenti previsti nel PNRR la cui responsabilità di realizzazione è demandata a livelli superiori (es. in materia di mobilità, ferrovie/porti, sistemi irrigui, banda larga, ecc.).  

Gli interventi in materia di digitalizzazione passano proprio attraverso investimenti che vedono la titolarità di enti centrali, ma l’attiva partecipazione dei comuni. A questo scopo, il sito PA digitale 2026 del Dipartimento della Trasformazione Digitale rappresenta lo spazio attraverso cui accedere ai fondi del PNRR dedicati alla transizione digitale, rendicontare l’avanzamento dei progetti e ricevere assistenza. Italia digitale 2026 è invece la strategia promossa dal Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale all’interno del PNRR.

Cloud e servizi digitali, un focus su investimenti e misure dedicate

L’investimento 1.2 per la migrazione al cloud interessa particolarmente gli enti locali ai quali viene destinato 1 miliardo di euro per il percorso di trasferimento di basi dati e applicazioni. Questo intervento si specifica nella definizione di una lista predefinita di provider certificati secondo criteri di adeguatezza e la realizzazione di “pacchetti” di supporto per la migrazione, compresivi di competenze tecniche e risorse finanziarie messe a disposizione delle PA che aderiscono.

Per i comuni sarà previsto un bando per raccogliere e valutare i piani di migrazione e successivamente partirà il processo di migrazione che dovrà essere completato entro giugno 2026. 

L’investimento 1.4 della M1C1 si riferisce ai servizi digitali e alla cittadinanza digitale. Si tratta di un intervento organico per il miglioramento complessivo della qualità dei servizi digitali offerti ai cittadini. Si articola in 6 sotto-misure:

Nello specifico,  

  • la sotto.misura 1.4.1 è rivolta a migliorare la c.d. user experience dei servizi online, da realizzare tramite un modello, rivolto a circa 16.000 amministrazioni tra cui i Comuni, che semplificherà l’interazione con l’utenza e ne faciliterà la manutenzione nel corso del tempo. 
  • La sotto-misura 1.4.2 è finalizzata al miglioramento dell’accessibilità dei servizi pubblici digitali da realizzare tramite test di accessibilità sui siti delle PA, attività di comunicazione e disseminazione, sviluppo di web kits e supporto tecnico e finanziario per migliorare l’accessibilità dei touchpoint. Rivolta a 55 PA locali tra cui 32 tra Città Metropolitane e Comuni capoluogo e non. 
  • Le sotto-misure 1.4.3 e 1.4.4 sono destinate allo scale up delle principali piattaforme abilitanti per i servizi pubblici come pagoPA e app IO (sia in termini di nuovi enti attivi sulle due piattaforme, sia di numero complessivo di servizi integrati) e dei sistemi di identità digitale ovvero SPID e CIE (sia in termini di diffusione presso la popolazione quanto di adozione da parte delle pubbliche amministrazioni). Target di destinazione rispettivamente 17.500 e 10.300 enti locali tra cui i Comuni. 
  • La sotto-misura 1.4.5 è dedicata alla digitalizzazione degli avvisi pubblici attraverso una piattaforma di notifiche digitali degli atti pubblici. Un investimento, che interessa 7900 enti tra centrali e Comuni, che mira ad un sostanziale risparmio di costi e ad una riduzione dei tempi delle procedure burocratiche.  
  • La sotto-misura 1.4.6 infine punta a digitalizzare il trasporto locale e fornire agli utenti un’esperienza di mobilità integrata, dalla pianificazione del viaggio al pagamento dei biglietti. Il target di destinazione è limitato a 10 Città Metropolitane selezionate attraverso delle specifiche call, che lanceranno 10 progetti pilota per testare soluzioni MaaS (Mobility as a Service). La prima selezione si è conclusa a febbraio 2022 ed ha visto Milano, Napoli e Roma come città capofila per i primi 3 progetti pilota.

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