Digitalizzazione e Enti Locali: a che punto siamo?
È stata pubblicata la V edizione dell’indagine sull’informatizzazione nelle amministrazioni locali. Lo studio, che interessa un campione di oltre 400 enti, contiene un’analisi sul livello generale d’informatizzazione, sulla modalità di erogazione dei servizi e di comunicazione con cittadini, imprese e altre istituzioni. Un particolare approfondimento è dedicato all’utilizzo delle nuove tecnologie nelle procedure di pagamento e nella gestione delle gare d’appalto.
29 Gennaio 2014
Redazione FORUM PA
È stata pubblicata la V edizione dell’indagine sull’informatizzazione nelle amministrazioni locali. Lo studio, che interessa un campione di oltre 400 enti, contiene un’analisi sul livello generale d’informatizzazione, sulla modalità di erogazione dei servizi e di comunicazione con cittadini, imprese e altre istituzioni. Un particolare approfondimento è dedicato all’utilizzo delle nuove tecnologie nelle procedure di pagamento e nella gestione delle gare d’appalto.
La Banca d’Italia pubblica il Rapporto “Informatizzazione nelle Amministrazioni Locali”, un’indagine condotta da giugno 2012 a febbraio 2013 su un campione di enti che comprende la quasi totalità delle Regioni e delle Provincie, un numero significativo di Comuni di diverse dimensioni e le ASL dei principali capoluoghi. Il fine è rilevare lo stato di avanzamento dell’innovazione nelle PA locali e, in modo particolare, riferendosi ai rapporti che le stesse intrattengono con i cittadini e le imprese.
Ma cosa emerge da questa indagine? Nulla di nuovo sotto il sole. I dati raccolti mostrano un progressivo miglioramento nel livello generale d’informatizzazione degli enti, complice anche l’approvazione del Codice dell’Amministrazione Digitale che ha delineato una nuova governance nell’attuazione dei progetti di egovernment. Tuttavia i progressi non sono distribuiti ugualmente per comparti di attività e categorie di enti e non si mostrano complessivamente soddisfacenti se comparati agli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea e ai risultati raggiunti da diversi paesi dell’Unione, sicuramente più avanzati.
Se quindi si rileva una domanda da parte dell’utenza sensibile al tema dell’innovazione, ci sono ancora degli ostacoli: la completa erogazione dei servizi attraverso contenuti digitali segnala dei ritardi in molte amministrazioni. Le procedure di back-office rimangono scarsamente integrate fra di loro e, in particolar modo, con le infrastrutture di front-office (in primo luogo i siti internet) e con le procedure di pagamento. Nell’offerta di servizi sui siti web prevalgono ancora i contenuti meramente informativi. La comunicazione telematica tra istituzioni, alla base del principio secondo cui non deve essere necessario fornire a una pubblica amministrazione informazioni o documenti che la stessa può ottenere da un’altra pubblica amministrazione, è poco diffusa.
Ma i motivi di questo ritardo non devono essere imputati alla domanda, che come abbiamo visto è piuttosto vivace, ma all’offerta. Eppure nelle amministrazioni locali l’adozione di nuove tecnologie informatiche è avvertita come una necessità per migliorare i servizi erogati ai cittadini e alle imprese, come anche importante leva per conseguire una riduzione dei costi.
Vi è quindi la consapevolezza che l’informatizzazione sia un supporto al processo di ammodernamento organizzativo e della gestione contabile come anche della programmazione finanziaria. Una consapevolezza che è presente soprattutto al sud che interpreta l’innovazione come elemento a sostegno dell’economia del territorio, che però deve essere incentivato da un aiuto finanziario esterno. Questa è la principale determinate per le regioni del meridione per l’introduzione di nuove ICT.
Complessivamente, infatti, lo scarso sviluppo delle ICT viene imputato alla carenza di risorse economiche e di personale con adeguata formazione; una maggiore sensibilità verso gli aspetti formativi si registra nel Centro Sud, tendenza rilevata anche nell’edizione precedente dell’indagine. Rilevante risulta anche la percentuale di enti che lamenta difficoltà organizzative (tra cui il 78% delle Regioni intervistate). Non è invece ritenuta un limite l’inadeguatezza del quadro normativo (solo il 10% degli enti la percepisce come tale).
L’indagine 2013 si presenta arricchita rispetto alle precedenti, in modo da tenere conto delle modifiche al Codice dell’Amministrazione Digitale in materia di pagamenti elettronici in favore delle PA. Il rapporto, inoltre, esamina quale sia la percezione degli enti sulle ragioni che frenano l’utenza a effettuare pagamenti online.
È stata ampliata la sezione relativa alle reti telematiche utilizzate per colloquiare con l’utenza con apposite domande sul possesso e sull’utilizzo della posta elettronica certificata (PEC) quale strumento di comunicazione.
Nella sezione dedicata alle modalità di colloquio con il tesoriere, l’indagine approfondisce un tema delicato quale quello relativo al rinnovo delle convenzioni stipulate per il servizio di tesoreria nel quadro, non ancora definito, dell’applicazione della Payment Services Directive e della migrazione alla SEPA. Una nuova sezione del questionario è stata dedicata alla gestione delle gare di appalto.
Il testo integrale del Rapporto sull’Informatizzazione nelle Amministrazioni Locali è scaricabile a questo link.