Documento Gara Unico Europeo, in digitale dal 2018: una soluzione verso il changeover
Il MIT ha previsto un formulario di DGUE “italiano” in formato testo non dando però l’equivalente elettronico (manca quindi lo standard xml per configurare correttamente il DGUE). Pur volendo usare lo standard europeo, alcune informazioni previste dal DGUE “italiano” andrebbero perse in quanto i campi riferiti alla normativa nazionale non hanno corrispondenza nello standard europeo
5 Ottobre 2016
Anna Rosa Caretto, CEO Studio A.M.I.C.A.
L’art. 59 della Direttiva 2014/24/UE specifica che il Documento di Gara Unico Europeo (DGUE) consiste in un’ “autodichiarazione aggiornata come prova documentale preliminare in sostituzione dei certificati rilasciati da autorità pubbliche o terzi in cui si conferma che l’operatore economico in questione soddisfa le seguenti condizioni:
a) non si trova in una delle situazioni di cui all’articolo 57, nei quali casi gli operatori economici devono o possono essere esclusi;
b) soddisfa i pertinenti criteri di selezione definiti a norma dell’articolo 58;
c) se del caso, soddisfa le norme e i criteri oggettivi fissati a norma dell’articolo 65.”
Prosegue poi dichiarando che “gli operatori economici possono riutilizzare il DGUE utilizzato in una procedura d’appalto precedente purché confermino che le informazioni ivi contenute sono tuttora valide. Il DGUE è elaborato sulla base di un modello di formulario. […] Il DGUE è fornito esclusivamente in forma elettronica.”
Il DGUE è concepito quindi quale strumento di semplificazione e di riduzione degli oneri amministrativi e deve avere le caratteristiche minime di uniformità delle autodichiarazioni, sia su scala europea, sia su scala nazionale.
Partendo dal presupposto che sia art. 57, par. 2, comma 2, Direttiva 2014/24/UE che l’art. 85, comma 1, D.Lgs. 50/2016 sottolineano il fatto che il DGUE è fornito esclusivamente in forma elettronica, si prefigura quindi un periodo di convivenza tra DGUE cartaceo e DGUE elettronico fino ad aprile 2018, dopodiché verrà accettato solo ed esclusivamente il formato elettronico. Per formato elettronico si intende il file .xml sulla base delle specifiche tecniche fornite dalla Comunità Europea.
La Stazione Appaltante mette a disposizione dell’operatore economico un file .xml di richiesta (modello) contenente le dichiarazione che l’OE deve rilasciare. D’altro canto l’operatore economico assolve all’onere con un file .xml di risposta.
Il MIT, con Comunicato sulla G.U. n. 170 del 22/07/2016, ha previsto un formulario di DGUE “italiano” in formato testo non dando però l’equivalente elettronico (manca quindi lo standard xml per configurare correttamente il DGUE).
Pur volendo usare lo standard europeo, alcune informazioni previste dal DGUE “italiano” andrebbero perse in quanto i campi riferiti alla normativa nazionale non hanno corrispondenza nello standard europeo. La creazione di uno standard .xml soddisfa anche il requisito del riuso del DGUE per gare successive a quelle per le quali è stato emesso.
Infatti combinando xml di richiesta (della stazione appaltante) con xml di risposta (dell’OE) si ha la possibilità di aggiornare il documento o integrarlo con le informazioni richieste. In assenza di uno standard xml le informazioni aggiuntive, previste dalla normativa nazionale, andrebbero perse o il riutilizzo si ridurrebbe ad un mero copia-incolla a scapito delle caratteristiche essenziali di semplificazione, riduzione degli oneri e riutilizzo che dovrebbero contraddistinguere il DGUE.
Studio Amica ha cercato di ovviare a questo inconveniente creando all’interno della sua piattaforma “TuttoGare” un compilatore di DGUE. Le maschere che l’operatore economico dovrà compilare sono basate sul formulario emanato dal MIT, quindi contengono al loro interno le informazioni aggiuntive previste dalla normativa italiana.
Se si utilizza il nostro compilatore, il file .xml creato è codificato secondo uno schema interno pensato e realizzato da Studio Amica volto ad integrare lo standard europeo con i campi previsti dal formulario nazionale e a facilitarne il riutilizzo sia in compilazione che in visualizzazione.
Qualora si voglia utilizzare il visualizzatore messo a disposizione dall’UE, i campi aggiuntivi creati nel file .xml generato dalla nostra piattaforma “TuttoGare” non sono persi ma sono inseriti come informazioni riassuntive nei campi previsti dallo schema comunitario.
Auspichiamo l’emanazione di un formulario italiano con il relativo standard .xml, in modo che il DGUE, che dal 2018 dovrà essere reso solo in formato elettronico, possa assolvere appieno al suo compito.