Per la terza puntata di “Effetto Prisma” abbiamo scelto l’aggettivo Competente per raccontare la PA a colori. Michela Stentella e Laura Lapenna ne parlano con: Bruno Carapella, esperto di change management e innovazione in ambito pubblico; Antonio Nisio, professore aggregato di Economia aziendale all’Università degli Studi Aldo Moro di Bari; Francesca Cavallucci, Dirigente Area Risorse Umane Unione dei Comuni della Bassa Romagna; Enrico Deidda Gagliardo, Prorettore alla Programmazione, al Bilancio e alla creazione di Valore Pubblico dell’Università degli studi di Ferrara; Gianluca Misuraca, fondatore di Inspiring Futures e Direttore di AI4Gov
10 Aprile 2024
Redazione FPA
La nostra marcia verso #road2forumpa2024 prosegue con la terza puntata del video podcast “Effetto Prisma”. La serie di sette puntate per sette aggettivi della PA a colori, una mappa per orientarsi all’interno del programma di FORUM PA 2024 (dal 21 al 23 maggio al Palazzo dei Congressi di Roma, qui gli appuntamenti in agenda in continuo aggiornamento e il form di iscrizione).
In questa puntata parliamo di ‘PA competente’, un aggettivo trasversale che è al centro delle nostre discussioni da oltre un anno. La PA italiana ha subìto nel corso del tempo tagli in termini di personale e formazione, arrivando, secondo le statistiche, a dedicare solo poche ore di formazione all’anno per ciascun dipendente. Eppure, le competenze rappresentano uno strumento fondamentale attorno al quale organizzare ruoli, funzioni e organizzazioni, trasformando queste ultime in entità capaci di apprendimento e, quindi, di adattamento.
A FORUM PA 2024 avremo in particolare uno Scenario dedicato nella mattina del 21 maggio, dal titolo “Formazione, organizzazione agile e modelli di leadership per una PA pronta alle nuove sfide”, e un Academy nel pomeriggio del 22 maggio dal titolo “A ciascuno il suo PIAO: modelli ed esperienze dalle PA dei diversi comparti“.
Nella terza puntata di “Effetto Prisma” abbiamo intervistato Bruno Carapella, esperto di change management e innovazione in ambito pubblico; Antonio Nisio, professore aggregato di Economia aziendale all’Università degli Studi Aldo Moro di Bari; Francesca Cavallucci, Dirigente Area Risorse Umane Unione dei Comuni della Bassa Romagna; Enrico Deidda Gagliardo, Prorettore alla Programmazione, al Bilancio e alla creazione di Valore Pubblico dell’Università degli studi di Ferrara; Gianluca Misuraca, fondatore di Inspiring Futures e Direttore di AI4Gov.
Con Carapella abbiamo parlato di ‘competency management’, una pratica di gestione e sviluppo delle risorse umane che trasforma l’approccio della gestione delle HR, passando da una gestione burocratica, amministrativa e contrattuale ad una focalizzata sul riconoscimento, sviluppo delle competenze e sulle politiche di sviluppo professionale, di carriera e di rewarding delle persone attraverso un disegno strategico ben definito. Con Nisio, ci siamo soffermati sugli strumenti che le pubbliche amministrazioni hanno o possono avere a disposizione per orientare lo sviluppo del personale verso un modello basato sulle competenze. Il primo strumento su cui le pubbliche amministrazioni devono sicuramente operare è il Piano Triennale dei Fabbisogni, correlato al Piano della Formazione.
Cavallucci ci ha fornito la sua definizione di PA competente. Una PA competente si preoccupa delle persone, sia nella loro dimensione collettiva che individuale. Parlando di dimensione collettiva, ci si riferisce al fatto che una PA competente si dedica alla progettazione organizzativa di lifelong learning. Per quanto concerne la dimensione individuale, l’attenzione di una PA competente è rivolta alla motivazione dei dipendenti e all’incoraggiamento della creatività nei contesti di lavoro. Insieme a Deidda Gagliardo, abbiamo esplorato come creare valore pubblico e come orientare lo sviluppo delle competenze nella pubblica amministrazione verso questa direzione. Creare valore pubblico significa mirare alla generazione di benessere per le comunità di riferimento. Un benessere da intendersi in una prospettiva multidimensionale, che comprenda aspetti non solo economici, ma anche sociali, ambientali e sanitari. Infine, con Misuraca, abbiamo affrontato il tema dell’IA, di come abbia già impattato, stia impattando e impatterà sui processi di governo, sulle amministrazioni pubbliche, sui servizi offerti ai cittadini e alle imprese. Nelle pubbliche amministrazioni è cruciale considerare sia le competenze individuali dei funzionari pubblici e dei policy maker, sia quelle di chi collabora con l’amministrazione pubblica dall’esterno nei processi di procurement. Questo approccio interdisciplinare deve essere poi tradotto a livello organizzativo. Ispirandosi alla teoria del design thinking, emerge la necessità di un ‘reframing’, ovvero una riorganizzazione e un ridisegno dei processi che promuovano un lavoro collaborativo.
In studio Michela Stentella e Laura Lapenna.
Regia e post-produzione: Maurizio Costa e Rachele Maria Curti
Buona visione e buon ascolto!