Facile la vita in E-stonia!

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Reduce da compilazioni di 730 & co, più di qualcuno di efficienza e qualità della vita legate alla “e” dei miracoli non ne vorrà sentire. Da più di un decennio, infatti, piani e promesse di e-gov si rincorrono e scivolano, spesso senza scandalo, attraverso i corridoi sovraffollati degli uffici pubblici. E ora che l’attenzione si sposta su città e intelligenza territoriale c’è il rischio di perdere completamente la visione nazionale dell’e-government italiano. Bene, se anche così fosse a guardare l’Estonia si direbbe che niente è perduto. In piena crisi anni ’90, la piccola Repubblica (ex sovietica) ha elaborato un modello "post-industriale" di e-gov. Così, assicurano a Tallin, è nata l’E-stonia, dove (per dirne una) il 94% dei contribuenti compila la dichiarazione dei redditi on line.

30 Luglio 2012

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Chiara Buongiovanni

Reduce da compilazioni di 730 & co, più di qualcuno di efficienza e qualità della vita legate alla “e” dei miracoli non ne vorrà sentire. Da più di un decennio, infatti, piani e promesse di e-gov si rincorrono e scivolano, spesso senza scandalo, attraverso i corridoi sovraffollati degli uffici pubblici. E ora che l’attenzione si sposta su città e intelligenza territoriale c’è il rischio di perdere completamente la visione nazionale dell’e-government italiano. Bene, se anche così fosse a guardare l’Estonia si direbbe che niente è perduto. In piena crisi anni ’90, la piccola Repubblica (ex sovietica) ha elaborato un modello "post-industriale" di e-gov. Così, assicurano a Tallin, è nata l’E-stonia, dove (per dirne una) il 94% dei contribuenti compila la dichiarazione dei redditi on line.

La vita in E-stonia
Nell’articolo “Life in E-stonia. How a small nation become an ICT powerhouse, Indrek Petersoo, di Ericsson Estonia ripercorre le tappe della digitalizzazione estone. Guardando a questo processo dal punto di vista dei cittadini, ci rendiamo conto che la loro vita di tutti i giorni è probabilmente un po’ più facile della nostra. Per capirci, nel 2011 il 94% delle dichiarazioni dei redditi è stato compilato e presentato on line, attraverso il sistema E-Tax, previa registrazione e autenticazione del contribuente, con un tempo medio richiesto di 5 minuti. Il 25% dei voti nelle ultime elezioni politiche è stato espresso on line, così come il 62% delle risposte all’ultimo censimento (2012). I genitori estoni possono accedere, 24 ore su 24, alle informazioni su voti, presenze e compiti a casa dei propri figli – studenti, che a loro volta possono seguire i propri progressi e rendere disponibili i migliori lavori on line, in un portfolio dedicato. Gli insegnanti, dal canto loro, possono pianificare le lezioni e mandare messaggi e note ai genitori, ai singoli studenti o all’intera classe. Non a caso con il programma Tiger leap, già sul finire degli anni ’90, tutte le scuole erano state connesse in rete. On line un imprenditore può registrare in 20 minuti la propria azienda e controllare i dati su stato legale, patrimoniale e di proprietà. A questo si aggiunge un sistema di e-banking diffuso e rodato. Anche per i pazienti i percorsi amministrativi sembrano un po’ meno in salita: tramite il Portale del Paziente ciascuno può accedere ai risultati dei propri esami medici, mentre grazie al sistema di e-prescription, terminata la dose di medicinale prescritto, può ritirare il farmaco direttamente in farmacia. Per rendere più efficiente il lavoro delle forze di polizia c’è il sistema E-police. Ogni volante è equipaggiata così da assicurare la connessione rapida con una serie di database. Questo significa che, dal semplice controllo della patente, si accede a informazioni contenute nel registro delle armi, delle auto, dei fondi assicurativi e della popolazione (per citarne alcune). Allo stesso tempo la polizia estone dispone di avanzati sistemi di geo-localizzzazione per avere il controllo esatto della posizione di ciascuna volante e del posizionamento delle chiamate di emergenza via telefono cellulare.

On line di default
E la porta alla pubblica amministrazione non poteva che essere on line, in un portale unico modellato sul one – stop shop. Da qui si accede ai servizi ai cittadini, alle imprese e ai dipendenti. Siim Sikkut, Consigliere del Governo Estone per la Società dell’Informazione, sostiene infatti che l’Estonia ha raggiunto il punto per cui aggiungere il prefisso “e” ai nomi dei servizi è superfluo perche la norma per ogni cosa è essere disponibile e accessibile on line. E riconosce che la chiave del successo risiede nel modello collaborativo, che ha dato vita a diverse partneship pubblico – private con il contributo di organizzazioni non governative. Un esempio è il  Look@world Project, promosso, nel lontano 2001, da nove aziende del settore per migliorare la vita dei cittadini estoni e aumentare la competitività nazionale attraverso l’utilizzo di internet.

Cooperazione applicativa e  firma digitale
La tesi, nell’analisi di Petersoo sul modello estone di e-gov, è che “ il consolidamento della società digitale estone è stato possibile soprattutto grazie alle infrastrutture, tecniche e legali. Infatti invece di sviluppare un singolo, onnicomprensivo sistema centrale, l’Estonia ha creato un sistema aperto e decentralizzato che collega diversi servizi e database. La flessibilità garantita da questo tipo di impostazione ha reso possibile lo sviluppo e l’aggiunta di nuove componenti in una società digitale in costante evoluzione nel corso degli anni”. Sono due gli elementi cardine:  il sistema di connettività e cooperazione, X- Road che permette ai database dei diversi servizi on line, del settore pubblico come di quello privato, di connettersi e cooperare e il sistema di firma digitale. L’Estonia vanta infatti uno tra i più avanzati sistemi di firma digitale a livello mondiale, rendendo disponibile ai cittadini estoni oltre alla carta di identità elettronica anche un avanzato servizio di carta di identità da telefono mobile (per cui non è richiesto alcun lettore). “E’ proprio il sistema di identificazione digitale – spiega Siim Sikkut – che rende efficiente e realmente utile il portale unico della pubblica amministrazione e che permette la reale diffusione e il reale apprezzamento dei servizi di e-banking”.

Posizionamento internazionale
Ora che l’E-stonia sembra fatta, il Governo lavora  “strategicamente” sul posizionamento internazionale del paese in materia di ICT. Non è un caso che la nuova Agenzia Europea dedicata alla gestione operativa dei sistemi di IT su larga scala sarà operativa proprio a Tallin, capitale estone che ospita già il Cooperative Cyber Defence Centre of Excellence della Nato. L’impegno e i risultati in materia di cyber security, del resto, sono stati evidenti nel 2007, quando l’Estonia è balzata agli onori della cronaca internazionale per essere stato il primo paese nella storia a difendersi con successo da un massivo attacco informatico.

Next generation
Per chi si domandasse quanto questa strategia di e-gov sia incline all’open data, la rassicurazione è già pronta: il governo sta lavorando per mettere i dati pubblici aperti a servizio di una nuova generazione di servizi pubblici.  Al tempo stesso il governo, in collaborazione con il settore privato dell’ICT, sta lavorando alla Estonian Wideband Infrasctucture Network (EstWin) per far sì che tutte le abitazioni, aziende e amministrazioni pubbliche si possano connettere ad una rete a banda larga di 100Mbps entro il 2015. Infine, forti sono gli investimenti su infrastrutture per veicoli elettrici. La prima rete nazionale di fast-charging sarà operativa entro il 2013.

Modello post industriale
L’Estonia propone così un modello interessante, che per la sua genesi e per il contesto in cui si sviluppa può trasferire alcune “lezioni” da non tralasciare. Sono quelle che Petersoo individua come le “Lezioni post-industriali apprese dall’Estonia”, che più o meno suonano così:

  • Saltare nel futuro, ovvero se non si ha il “bagaglio” di norme e strumenti che altri hanno si può partire da dove gli altri ancora non sono arrivati
  • Il Governo fa da apripista, cioè il Governo può fare molto per fissare i “mattoni “che daranno poi supporto allo sviluppo della società dell’informazione
  • Il facile accesso è la chiave di volta (ovvero tutto comincia dall’accesso)
  • Sono i servizi che contano, non la tecnologia usata
  • Progetti pilota ben disegnati producono risultati, in quanto permettono l’incrocio di iniziative top down e bottom up e così lo sviluppo di servizi e soluzioni aggiuntivi
  • Decentralizzare, poi distribuire, cioè creare sistemi che permettano di collegare i componenti esistenti e di aggiungerne altri, senza spingere per l’uso di database e soluzioni centralizzate che potrebbero non incontrare bisogni specifici ed essere visti più come un ostacolo che come un beneficio
  • Focalizzarsi sui sistemi che funzionano, e permetterne la più rapida implementazione ovvero abbandonare ogni pia illusione di realizzare sistemi perfetti che probabilmente non arriveranno mai a fase di implementazione

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