FORUM PA Play: il Focus “trasformazione digitale” a FORUM PA 2020 Restart Italia
Nel percorso di approfondimento e confronto di “FORUM PA 2020 Restart Italia”, un tema centrale è stato quello della trasformazione digitale della PA, resa necessaria anche in seguito alle principali novità introdotte dal “Decreto Semplificazione e innovazione digitale”. Potete rivivere gli appuntamenti legati a questo focus in questa puntata di “FORUM PA Play”
3 Dicembre 2020
Redazione FPA
- 1 “La trasformazione digitale come architrave della strategia per la ripresa”
- 2 Identità digitale e servizi pubblici: verso lo switch off
- 3 Data Protection senza compromessi e Protezione avanzata contro gli attacchi Ransomware
- 4 Innovazione per la gestione documentale di imprese e PA
- 5 Digitalizzazione di successo: il caso ISTAT
- 6 Accesso semplificato ai servizi della PA: novità normative e soluzioni per le amministrazioni
- 7 Trasformazione digitale e nuovi modelli di comunicazione per la PA
- 8 L'open source per la trasformazione digitale della PA
Le tecnologie digitali hanno di fatto aumentato la capacità di resilienza del Paese nella fase emergenziale e oggi occupano un posto al centro della strategia di ripresa e rilancio dell’economia. E allora l’innovazione non può più essere di circostanza, occorre porre le basi di una nuova politica d’innovazione in grado di sostenere una ripresa economica e sociale strutturale, di garantire il processo di trasformazione digitale della PA e delle aziende italiane, di mettere in rete tutti i soggetti pubblici e privati per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Competitività, digitalizzazione, rivoluzione verde, equità e inclusione sociale: sono questi i pilastri principali del Recovery plan che il governo dovrà approvare nei prossimi mesi per poter usufruire dei 209 miliardi del Next Generation EU.
È sul tema della trasformazione digitale che si è aperto il convegno di scenario nella giornata conclusiva di “FORUM PA 2020 Restart Italia”, moderato da Gianni Dominici, Direttore generale di FPA, che ha visto la partecipazione della Ministra per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione, Paola Pisano.
“La trasformazione digitale come architrave della strategia per la ripresa”
In questo momento un nuovo assetto normativo guida la digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni italiane e delle aziende, composto dal “Decreto Semplificazione e innovazione digitale”, che ha fissato al 28 febbraio 2021 la data entro cui tutte le amministrazioni dovranno usare SPID e CIE per consentire l’esercizio della cittadinanza digitale, migrare i propri servizi all’interno dell’App “IO” e aderire a PagoPA per ricevere i pagamenti, e il “Piano Triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione 2020-2022”, pubblicato ad agosto, in linea con la Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese 2020-2025.
Il rispetto della scadenza fissata nel DL Semplificazioni, ha detto la Ministra è “la prima prova che presenteremo in Europa per il Recovery Fund, se il modello operativo regge e le Pa riusciranno a fare questo inizio di trasformazione avremo una carta in più per dire che il piano che stiamo presentando è effettivamente cantierabile, che è quello che l’Europa ci chiede”.
Dobbiamo, dunque, puntare su alcuni grandi progetti strategici per indirizzare nella PA la trasformazione tecnologica e digitale: identità digitale, pagamenti digitali e una applicazione unica per accedere a tutti i servizi della PA. La Ministra ha anche ricordato l’iniziativa Cashback, che partirà a breve per incentivare l’utilizzo dei pagamenti digitali, grazie a un sistema che prevede il rimborso di una percentuale di quanto speso nell’arco di un anno utilizzando la moneta elettronica.
Interessanti anche alcune sollecitazioni internazionali emerse dall’intervista a Barry Lowry, CIO Irish Government, realizzata da Daniela Battisti, Responsabile Relazioni Internazionali per il Dipartimento Trasformazione Digitale.
Cosa non ha funzionato dell’ultimo “eGovernment Action Plan” e cosa inserire nel futuro piano 2021-2026? Per Barry Lowry occorre concentrarsi di più sui cittadini europei, comprendere i passaggi che seguono quando utilizzano servizi di eGovernment, e adottare soluzioni per la libera circolazione in Europa, che è ancora molto limitata e la tecnologia può essere strumentale nella rimozione di tali limitazioni.
Da non dimenticare che la circolarità delle identità digitali è consentita in tutta Europa dal DL Semplificazioni.
Identità digitale e servizi pubblici: verso lo switch off
In un talk realizzato in collaborazione con AgID, sempre all’interno dell’edizione autunnale di FORUM PA 2020, si sono analizzate le azioni che le amministrazioni, sia a livello nazionale che locale, stanno facendo in vista del 28 febbraio 2021, quando di fatto ci sarà lo switch off per l’accesso unico ai servizi pubblici (ovvero attraverso SPID o Carta di Identità Elettronica; le altre credenziali potranno sussistere sino a naturale scadenza e comunque non oltre il 30 settembre 2021).
Da una parte c’è il DL Semplificazioni, che non è possibile disattendere, e dall’altra si evidenziano casi d’uso del Sistema Pubblico di Identità Digitale sempre più frequenti: SPID, infatti, ha quasi toccato i 12 milioni di utenti, raddoppiando il numero di identità rilasciate che a fine 2019 erano circa 5 milioni e mezzo. Anche l’utilizzo di SPID per accedere ai servizi in rete ha avuto un forte balzo in avanti con oltre 72 milioni di accessi da inizio anno.
SPID non è un semplice pin, è una soluzione che garantisce a tutti i cittadini e le imprese un accesso certo, semplice e sicuro ai servizi digitali della PA:
- certo, perché è erogato a seguito di un processo di identificazione del cittadino;
- semplice, perché il cittadino una volta che ha ottenuto SPID può accedere a tutti i servizi on-line, senza dover ricordare le diverse password;
- è sicuro, perché si basa su un solido schema infrastrutturale che rispetta alti standard di sicurezza garantiti da Identity Provider che a loro volta sono accreditati da AgID.
Data Protection senza compromessi e Protezione avanzata contro gli attacchi Ransomware
La trasformazione digitale in atto ci espone quotidianamente a dei rischi dovuti al cybercrime, che rappresentano le preoccupazioni aziendali e di cui si è parlato in un seminario dedicato al tema.
Le recenti stime di IDC dicono che entro il 2025 i dati avranno un volume pari a 175 zettabytes (ZB), per questo occorre che i dati vengano gestiti, controllati, archiviati e protetti dalle aziende.
Gli analisti dicono anche che ogni 11 secondi si verificano attacchi ransomware sempre più sofisticati. Altro tema importante emerso è quello della General Data Protection Regulation o GDPR, ossia delle pratiche e procedure di compliance associati ai dati. L’obiettivo dell’incontro è stato quello di esporre le maggiori funzionalità del software NetBackup, lo strumento Veritas di salvataggio dei dati a fronte di un attacco informatico o anche per il semplice backup tradizionale delle applicazioni.
Un mese fa è stata rilasciata la versione NetBackup 8.3, che si distingue per 4 diversi settori: Workloads, Cloud, interfaccia usabilità del prodotto e Security (punto fondamentale di questo incontro).
Per saperne di più proponiamo la registrazione dell’evento.
Innovazione per la gestione documentale di imprese e PA
Il DL semplificazioni, accompagnato dalle linee guida AgID sulla formazione, gestione e conservazione dei documenti informatici, è stato il tema caldo di un incontro a cura di Dgroove, il cui ruolo è quello di accompagnare le pubbliche amministrazioni nell’attuare in un percorso progressivo le novità introdotte in queste linee guida.
Sono stati analizzati alcuni punti fondanti dei documenti normativi in atto per il sostegno e la diffusione dell’amministrazione digitale nella PA.
Per quanto riguarda il Piano Triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione 2020-2022, tre sono gli elementi ricorrenti che riguardano la riproposizione dei servizi: 1. il rafforzamento del riuso, come strumento per condividere soluzioni ma anche buone pratiche ed esperienze tra le amministrazioni; 2. il rimarcare il concetto del cloud e marketplace PA, proponendo un catalogo di abilitazione al cloud in cui trovare fornitori di soluzioni di cloud e una selezione di software disponibili per la pubblica amministrazione; 3. l’integrazione tra i canali di acquisto della pubblica amministrazione Consip e MEPA rispetto al marketplace della PA.
Il Decreto Semplificazioni ha introdotto le norme che riguardano: la diffusione di servizi pubblici in rete; la semplificazione delle procedure; il diritto a innovare per le imprese che beneficeranno di procedure semplificate per sperimentare progetti innovativi.
Nelle Linee Guida sulla formazione, gestione e conservazione dei documenti informativi, che in una logica di miglior lettura riprendono le norme contenute nel DPCM 3 del 2013 sulle regole tecniche per il protocollo informatico, ci sono molti aspetti innovativi: accanto alla PEC è stato introdotto il servizio elettronico di recapito certificato qualificato ai sensi del Regolamento eIDAS (un servizio che permette di comunicare in forma elettronica senza i meccanismi della PEC); è stato introdotto anche l’uso del Sigillo elettronico conforme al Regolamento eIDAS per i soggetti giuridici; è stato rimarcato lo scambio di dati tra PA e di comunicazioni tra Aree organizzative omogenee di documenti amministrativi protocollati, attraverso i meccanismi di interoperabilità e l’introduzione di nuovo metadati; sempre nell’ambito della registrazione del protocollo per la PA, è stata introdotta la segnatura di protocollo con un sigillo elettronico qualificato.
Per le altre novità sul tema della conservazione è possibile riguardare l’evento.
Digitalizzazione di successo: il caso ISTAT
La ripartenza del Paese passa anche e soprattutto attraverso un’amministrazione efficiente e resiliente e allora, nell’intento di analizzare nel dettaglio il percorso di digitalizzazione di successo che ha intrapreso l’Istituto nazionale di statistica negli ultimi anni, un incontro si è aperto con l’intervista a Massimo Fedeli, Direttore centrale per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione presso l’Istat, realizzata da Michele Slocovich, Italy Director of outreach per il CISQ di CAST.
L’Istat, che era organizzato in una serie di silos verticali che seguivano i vari tematismi statistici, nel 2016 ha varato un programma di modernizzazione ambizioso con l’intento di efficientare le attività e migliorare la qualità dei propri prodotti statistici.
La nuova struttura organizzativa dell’Istituto è a matrice, dove ci sono dei servizi trasversali (tra cui la direzione informatica che il CIO Massimo Fedeli rappresenta) per tutte le indagini e per tutti i censimenti che dal 2018, in risposta all’attuale esigenza di accesso ai dati aggiornati, non hanno più cadenza decennale.
Durante il seminario è stato illustrato come il percorso di innovazione digitale dell’Istituto sia supportato da una gestione moderna delle applicazioni e dell’ALM (Application Lifecycle Management) che include l’adozione di sistemi internazionali di misura standard CISQ/OMG (ISO 25010) e ISO AFP (19515:2019).
Accesso semplificato ai servizi della PA: novità normative e soluzioni per le amministrazioni
L’emergenza ha ancor più accentuato la necessità di semplificare l’accesso ai servizi delle amministrazioni e quindi di avvicinare gli enti alle esigenze dei cittadini. Questo ha comportato un ripensamento dei servizi erogati dalle amministrazioni, in termini di digitalizzazione degli stessi per agevolare la presentazione delle istanze on-line e di riorganizzazione degli uffici di prossimità.
Merito di questa diffusione va al governo per aver convertito in legge a settembre il Decreto “Semplificazione e innovazione digitale”.
In questo contesto diventa fondamentale anche il ruolo di alcuni soggetti che, agendo da intermediari tra cittadini e pubblica amministrazione, possono facilitare questo accesso semplificato ai servizi della PA. È per questo che in un appuntamento dedicato al tema si è partiti prima dall’analisi del mutato quadro normativo e dalle principali novità introdotte dal DL Semplificazioni per poi presentare il servizio PosteInPratica di Poste Italiane, nato nel 2019.
Poste Italiane ha spostato su se stessa la complessità delle attività delle amministrazioni, che ancora hanno difficoltà a focalizzarsi sull’obiettivo del Digital First, realizzando un servizio standard a partire dal proprio modello di inclusione digitale e dai propri asset: tecnologia performante, assistenza al cittadino, servizi customizzati, interlocutore unico nella fornitura completa del servizio, distribuzione degli uffici postali (12.800) su tutto il territorio nazionale.
Dunque, partendo dalle esigenze della PA di attivare processi di raccolta delle istanze, razionalizzare i presidi territoriali mantenendo la prossimità con i cittadini, mantenere il rapporto di fiducia con i cittadino attraverso partner affidabili, Poste Italiane ha risposto con un servizio di raccolta dei flussi cartacei e digitalizzazione utilizzando la sua rete per la raccolta, processi di front-end, gestione della multicanalità di contatto col cittadino attraverso i propri canali fisici e i servizi di assistenza.
I cittadini, dunque, consegnano la pratica in modalità fisica, con la possibilità di monitorare lo stato di consegna in modalità digitale. Le pratiche vengono, poi, dematerializzate affinché la PA le riceva in formato digitale.
Trasformazione digitale e nuovi modelli di comunicazione per la PA
In un appuntamento a cura di Doxee, azienda hi-tech specializzata nella progettazione di servizi dedicati alla customer experience, si è parlato di come la trasformazione digitale può cambiare e migliorare il rapporto tra i cittadini e la pubblica amministrazione.
Doxee applica delle tecnologie avanzate per trasformare i dati in relazioni tra aziende, cittadini e pubbliche amministrazioni. Nell’intento di offrire efficienza e innovazione alle comunicazioni destinate alla clientela, ha realizzato un ecosistema di prodotti cloud, interoperabili, modulabili e integrabili tra loro: la Document Experience, che consente la produzione su larga scala di documenti impaginati e la loro distribuzione multicanale garantendo scalabilità e integrazione con processi applicativi aziendali; la Paperless Experience, che rappresenta la risposta all’evoluzione normativa italiana ed europea in tema di fatturazione elettronica e conservazione a norma dei documenti digitali; la Interactive Experience, che consente una relazione con i clienti bidirezionale con una tecnologia (video personalizzati e micro siti interattivi) che aiuta le aziende ad ascoltarli, conoscerli e comunicare esattamente ciò che vogliono.
Per fare tutto questo è stata realizzata la Doxee Platform, nativamente cloud, che garantisce ai clienti e partner scalabilità, time-to-market accelerato e i migliori strumenti di sviluppo.
In chiusura sono stati presentati alcuni progetti concreti sviluppati per gli enti pubblici, evidenziandone caratteristiche e risultati ottenuti. Dal progetto di Regione Lombardia che coinvolge e sensibilizza i suoi cittadini all’adozione dello SPID al progetto sviluppato per Regione Lazio per promuovere i servizi di formazione erogati dalla regione per il sostegno al reddito.
L’open source per la trasformazione digitale della PA
In un ultimo appuntamento sul tema della trasformazione digitale della PA, a cura di Red Hat, si è posto un focus sulle sfide che oggi le aziende affrontano in tutti i segmenti di mercato. Si è partiti dal tema del IT optimization, che risulta importante in quanto oggi a livello tecnologico ci sono molte scelte che permettono di conseguire risparmi enormi, liberare budget per costruire innovazione e finanziare la trasformazione verso il cloud-native development, che è un’altra delle sfide attuali.
Si è poi parlato del concetto di hybrid cloud infrastructure e del modello agile Integration, che consente di sfruttare il meglio delle logiche e applicazioni di integrazione distribuite.
Se si pensa che nella pubblica amministrazione esiste un ecosistema di cooperazione fra vari attori, enti, il tema dell’integrazione e condivisione di dati, informazioni, e le logiche dell’API economy sono qualcosa di molto rilevante.
In ultimo il tema dell’automatizzazione che permette di avere un governo centralizzato. Un governo ben saldo si basa su un modello di sviluppo di software open source, nel senso che qualsiasi tipo di codice programma è bene condividerlo, renderlo pubblico perché la comunità possa prenderlo, elaborarlo, aggiungere funzionalità.
Red Hat fa qualcosa in più, in termini di stabilizzazione di sicurezza del codice open source, di performance test, rendendolo sopportabile per un contesto enterprise. Grazie a questo le pubbliche amministrazioni centrali e locali hanno a disposizione tecnologie innovative che consentono di affrontare le sfide attuali e future e, soprattutto, di reagire tempestivamente alle crisi, senza conseguenze su sicurezza, privacy e stabilità dei sistemi.