Francesco Raphael Frieri, Direttore Generale alle Risorse, Europa, Innovazione e Istituzioni della Regione Emilia-Romagna, mette in luce il ruolo cruciale dell’intelligenza artificiale generativa sulle professioni, paragonandola all’invenzione del vapore per l’incidenza trasversale su vari settori
26 Aprile 2024
Redazione FPA
“L’intelligenza artificiale generativa, estremamente recente, è come l’invenzione del vapore: è una tecnologia di ampi scopi”, con questa premessa si apre l’intervista a Francesco Raphael Frieri, Direttore Generale alle Risorse, Europa, Innovazione e Istituzioni della Regione Emilia-Romagna, realizzata in occasione di FORUM ITAL(IA), l’evento dedicato all’adozione dell’IA nel settore pubblico, organizzato da FPA in collaborazione con Microsoft Italia.
L’IA generativa trova ampia applicazione nella gestione documentale, nelle interazioni con il pubblico, in applicazioni specifiche come la cartografia o la semplificazione di processi complessi.
Un recente studio di McKinsey, citato da Frieri, prevede che l’IA generativa impatterà sul mondo del lavoro per almeno il 10% nel corso dei prossimi 5 anni, influenzando l’80% delle professioni comprese quelle della pubblica amministrazione.
Ma il rischio che tale impatto possa significare una perdita elevata di posti di lavoro al momento non è percepito tra i dipendenti pubblici, come è emerso dalla nostra ricerca “Intelligenza artificiale e PA: l’opinione dei dipendenti pubblici”, realizzata su 1600 dipendenti pubblici appartenenti alla nostra community. La grande maggioranza non vede rischi per il proprio lavoro o uno svilimento della propria mansione; anzi, il 60% dei dipendenti pubblici ritiene che l’IA possa aumentare la produttività, il 59% vede un potenziale miglioramento nella qualità del lavoro e il 50% crede in un incremento della creatività e delle competenze.
Secondo un’analisi di alcuni analisti della West Coast, saranno principalmente i redditi medio-alti a essere colpiti da queste trasformazioni. E “questa volta – sostiene Frieri – la rivoluzione industriale, a differenza dell’invenzione del vapore, è democratica, se la prende con chi usa un linguaggio complesso senza un’elevata variabilità”.