Società partecipate pubbliche, come il digitale può aiutare una gestione trasparente e la supervisione

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Le società partecipate dalle PA rappresentano un efficace strumento attraverso il quale raggiungere gli obiettivi di interesse pubblico. Le autorità pubbliche ne devono garantire la trasparenza e una gestione professionale, attraverso il monitoraggio continuo, per amplificarne l’efficacia e mitigare le criticità. La tecnologia può supportare gli enti in gestione nel controllo dell’azione delle società partecipate, purché presenti determinate caratteristiche delle quali abbiamo parlato con il team Strategic PA® di Ecoh Media

17 Aprile 2024

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Paola Orecchia

Giornalista

Foto di Girl with red hat su Unsplash - https://unsplash.com/it/foto/pallina-blu-verde-e-rossa-SYb4Db6789Q

Negli ultimi anni, la gestione delle società partecipate da parte delle amministrazioni pubbliche ha assunto sfide sempre crescenti in un contesto di sotto-dimensionamento dell’organico e frequenti cambiamenti organizzativi. Tuttavia, è indubbio che l’efficacia delle società partecipate sia cruciale per il raggiungimento degli obiettivi di interesse pubblico e il funzionamento dei servizi al cittadino. Queste società permettono agli enti locali di erogare la maggior parte dei servizi pubblici, come trasporti, gestione dei rifiuti e infrastrutture critiche.
È vitale che tali società operino in modo trasparente, efficiente e responsabile, richiedendo un’attenta supervisione e monitoraggio da parte delle amministrazioni pubbliche che le partecipano, per garantire un utilizzo ottimale delle risorse.

L’universo italiano delle società partecipate

In Italia nel 2021 le unità economiche partecipate dal settore pubblico risultano essere 7.808 e la gran parte opera nel settore dei servizi e nelle utility.

Questo dato, il più recente pubblicato da Istat sulla base di dati provenienti da Consob, Camere di Commercio, bilanci civilistici e consolidati delle società̀ di capitale e Mef, dà l’idea delle dimensioni del settore e del perché il controllo di queste forme societarie abbia un impatto sulle amministrazioni.

Le imprese partecipate pubbliche attive sono classificabili in base alle diverse modalità di controllo della pubblica amministrazione. Si identificano tre tipologie:

  • a partecipazione pubblica prossima, cioè partecipate direttamente da una PA; rappresentano il 62,4% del totale;
  • controllate da gruppi pubblici, cioè gruppi aventi come vertice una PA (19,8%);
  • partecipate da controllate pubbliche (17,8%).

Attraverso il controllo diretto o indiretto esercitato sui grandi gruppi, il Ministero dell’Economia e delle Finanze rimane il soggetto controllante di maggiore rilevanza, attraverso il nuovo dipartimento dell’Economia, costituito nel 2023. Le società partecipate dai ministeri sono in tutto 42, di cui 35 sono controllate direttamente dal Mef.

“Le Province, le Città Metropolitane e i Comuni controllano in totale 1.488 imprese (43,2% delle controllate pubbliche). Le controllate pubbliche dei Ministeri e altre amministrazioni centrali, svolgono in prevalenza attività nei settori del Trasporto e magazzinaggio e Manifatturiero, mentre le controllate pubbliche delle amministrazioni locali operano nei settori del Trasporto e magazzinaggio e della Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento” (fonte: Istat).

Il contesto normativo: il testo unico delle società partecipate

Al fine di gestire e controllare le partecipate nell’interesse pubblico, nel 2016 è stato redatto il Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica (Tusp D.Lgl 165/2016), che raccoglie tutta la normativa di riferimento (testo aggiornato a dicembre 2023).

Il grande merito del Tusp è l’aver affrontato in maniera precisa ed esaustiva il tema del controllo delle partecipate, a partire dalla loro genesi: per la costituzione di una società partecipata, in primis, vi sono condizioni e vincoli dati dal Tusp.
Facciamo un esempio: quando un Comune intende formare una partecipata, innanzitutto ha oneri di “analitica motivazione”, cioè deve motivare che lo strumento societario individuato sia realmente il migliore. Esistono 5 modalità a disposizione dell’ente per gestire i servizi pubblici locali (rifiuti, trasporti, energia, acqua, farmacia, ecc):

  1. gestione diretta
  2. appalto
  3. concessione
  4. gestione associata
  5. gestione mediante società partecipate

Il Comune è tenuto a dimostrare che le alternative alla società partecipata non siano percorribili oppure non siano altrettanto efficaci.

Annualmente, poi, l’ente deve valutare la necessità dello strumento scelto per tutelare o sviluppare la partecipata (aumento capitale, acquisizione di una quota societaria, ecc).

Qualora, nel tempo, una partecipata non rispetti più i requisiti, occorre che la PA controllante rediga un piano di revisione, dichiarando se vuole vendere, liquidare, trasformare, cedere, acquisire, ecc.

Del resto, l’obbligo di monitoraggio delle partecipate è presente anche nell’art. 147 quater del Tuel (Testo unico degli enti locali), che raccomanda di impostare sia un controllo sulle società sia un interscambio informativo tra i Comuni sopra i 15mila abitanti e le diverse realtà societarie partecipate.

Principali criticità nella gestione delle società partecipate

Tusp e Tuel, dunque, mettono in capo ai dirigenti dell’ente precise responsabilità.

Ogni decisione dipende da importanti informazioni che la PA deve acquisire costantemente sulla partecipata, per gestirla e monitorarla nel tempo. Il fine ultimo di tutta la normativa specifica è garantire un utilizzo oculato dei fondi pubblici, massimizzando il valore generato per la collettività ed evitando danni erariali.

Infatti, le società partecipate possono essere soggette a problemi finanziari dovuti a una cattiva gestione delle risorse, a scelte di investimento non oculate o a una mancanza di una strategia finanziaria chiara. Questi problemi possono portare a situazioni di deficit, indebitamento e persino a rischi di bancarotta, con conseguenze negative sull’offerta dei servizi al cittadino e per l’ente pubblico che ne è proprietario.

Per questo è importante che le attività e le decisioni delle società partecipate siano accessibili e comprensibili ai cittadini. Il concetto di trasparenza diviene centrale per costruire un rapporto di fiducia tra PA e cittadinanza e per garantire una gestione virtuosa del denaro pubblico.

Strutturare un percorso informativo che permetta di rispettare le norme legislative è dunque imprescindibile. Altresì è necessario un sistema di alert che evidenzi le situazioni di rischio, almeno dal punto di vista dei fattori economico-finanziari. Tale bisogno deriva dall’art 14 del Tusp, che prescrive di verificare che la società partecipata abbia la capacità di raggiungere e mantenere l’equilibrio economico-finanziario.

Società partecipate, la soluzione per una supervisione efficace

La tecnologia può migliorare il controllo delle società partecipate, garantendo maggiore efficacia e trasparenza per l’azione pubblica e i cittadini. L’utilizzo di software dedicati rivoluziona le operazioni di controllo pubblico (analogo diretto, invertito, a cascata e orizzontale), automatizzando e facilitando le attività di supervisione e monitoraggio. Questi strumenti permettono la generazione di report dettagliati, semplificando il processo decisionale e aumentando la trasparenza delle attività di controllo. Strategic PA® di Ecoh Media, ad esempio, permette un’analisi accurata dei dati, identificando anomalie e irregolarità, per azioni correttive tempestive per evitare fallimenti o perdite, ma anche per confrontare le singole società in base a degli indicatori condivisi.

La piattaforma consente di gestire tutti i dati e i documenti che riguardano le società partecipate, dalle informazioni contabili quelle extra-contabili, facilitando la PA nei procedimenti di controllo degli indicatori di raggiungimento degli obiettivi e di confronto tra previsionali e consuntivi.

Strategic PA® permette di redigere in maniera semplice il bilancio aggregato e di predisporre il bilancio consolidato, obbligo stabilito dal D.Lgs 23/2011 n.118 recante disposizioni in materia di “armonizzazione contabile”. La piattaforma ha anche un’area funzionale dedicata alla trasparenza e anticorruzione: è possibile gestire una check list per verificare la trasparenza del sito e della gestione della società. Si tratta di una soluzione innovativa e trasparente sviluppata per mantenere aggiornati i vertici politici e amministrativi sul lavoro svolto dall’azienda partecipata.

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