Vi proponiamo l’intervista a Greta Nasi, professoressa dell’Università Bocconi e grande esperta di pubblica amministrazione ed innovazione. La pandemia ci ha insegnato che è impossibile superare determinate sfide se non in modo collaborativo, ora serve far viaggiare insieme obiettivi di innovazione, consenso politico e cambiamenti di medio-lungo periodo
16 Giugno 2021
La pandemia ci ha di sicuro insegnato che l’interazione tra fisico e digitale è ormai parte integrante della nostra quotidianità. Questo è avvenuto in seguito ad una profonda crisi del settore pubblico dovuta alle difficoltà dell’emergenza, e ha però reso evidente che intendere il valore prodotto dalla PA in termini di costo anziché di efficacia non è più una strada percorribile per affrontare le sfide del futuro. Questo il punto di partenza dell’intervista a Greta Nasi, professoressa all’università Bocconi e grande esperta di innovazione e PA.
Il settore pubblico può e sa innovare
Dall’inizio degli anni ’80, il settore pubblico ha affrontato periodi in cui ciclicamente si innova. Questo è avvenuto e avviene sicuramente grazie alla presenza di alcuni “front runner” dell’innovazione nel settore pubblico, ma anche grazie all’abilità della PA di porsi degli obiettivi. Il problema sorge nel momento della misurazione di impatto, quando l’esigenza di ottenere risultati nel breve periodo dettata dalla politica si scontra con la necessità di un cambiamento profondo di lungo periodo.
Ripartenza e PNRR
Le risorse che arriveranno per finanziare le riforme e le politiche di ripresa sono molte e non vanno sprecate. Questo significa che si dovrà essere in grado di visualizzare i bisogni nelle varie zone del territorio, creare volano per gli investimenti ma anche costruire risultati di impatto nel medio termine sia per quanto riguarda le infrastrutture digitali ma anche per i servizi annessi. È importante che a livello nazionale vengano dati dei principi generali, che sono quelli della transizione ecologica e digitale, ma i risultati si ottengono quando tutti i livelli di governance agiscono in maniera strategica.
Il cambiamento oltre gli indicatori
“Cambiare lo status quo nel settore pubblico è complesso – chiude Nasi – anche perché gli indicatori economici ci dicono molto ma non spiegano tutto”, servono infatti qualità umane e rappresentanze eterogenee per far funzionare le cose ed essere in grado di prevedere determinati scenari.